venerdì 26 giugno 2015

OPHELIA MA NON SOLO, VERSO UNA LEGGE REGIONALE SULLA PSICHIATRIA


Qual è oggi il grado di inserimento o di reinserimento sociale dei pazienti affetti da patologie psichiatriche? In che modo questi soggetti riescono a ritornare tra i ranghi della società dalla quale sono usciti, e all'interno della quale cercano spesso opportunità di lavoro, in modo da non sentirsi pazienti in eterno?
Interrogativi ai quali la Basilicata, d'intesa con il Ministero della salute, cerca ora di dare delle risposte in una logica obiettivamente diversa dal passato, con precisi riferimenti all'assetto dei bisogni sociali e al clima determinato dalla crisi ancora in atto.
Dedicati a questi temi gli interventi del Consigliere regionale Mario Polese e dello stesso governatore Marcello Pittella , sull'ambito più vasto del sociale.
Da più parti intanto si avverte l'esigenza di una legge in grado di fornire precisi riferimenti con una serie di risposte ai tanti problemi che una materia del genere inevitabilmente pone.
Grandi e piccole realtà dove si affronta il nodo del recupero, appunto, dei malati affetti da patologie psichiatriche e addirittura di un loro ritorno al lavoro. Tra questi c'è casa Ophelia una struttura di Potenza che fa leva anche sulla teatroterapia, in ordine alla quale i pareri non sono univoci.
In proposito tra gli osservatori c'è chi mostra una certa dose di ottimismo e chi, invece, non esita a sostenere che Ophelia “è nata da una costola del Don Uva di Potenza dove – sottolinea Agatino Mancusi, primario nella Casa della Divina Provvidenza – il tema del ritorno a una certa normalità dei pazienti è stato non solo preso in considerazione su vasta scala, quanto inserito tra i programmi di maggiore importanza, per giunta con risultati soddisfacenti addirittura da anni.”
Dunque l'esigenza di una legge regionale che, d'intesa con l'ambito nazionale, affronti il nodo dei criteri alla base dell'assistenza e del recupero dei pazienti non è ormai più rinviabile. Lo sottolinea Antonio Lovaglio che opera nel campo del volontariato, anche nella sua veste di funzionario della Regione Basilicata.
“Un monitoraggio costante dei servizi forniti dai privati e un controllo degli stessi rappresenta un traguardo irrinunciabile. Oggi manca un quadro chiaro e affidabile per dare al cittadino alcune fondamentali certezze. In tempi brevi arriveranno, intanto, le linee guida del settore. E in un momento immediatamente successivo inizierà una sorta di ricognizione sul territorio dello stato delle cose. Insomma l'obiettivo è razionalizzare un comparto di grande rilievo sociale che necessita di regole e di orientamenti ben precisi, finora praticamente abbastanza vaghi.”
Del resto, il varo di un protocollo d'intesa sottoscritto recentemente a Sasso di Castalda, nel cuore del Parco nazionale dell'Appennino lucano, per una struttura che possa mettere insieme progetti di recupero e di assistenza rappresenta il riscontro più importante che giustifica appunto una legge cornice. Norme precise per la psichiatria, soprattutto quella gestita dai privati, inevitabilmente esposta al rischio di oscillazioni e a esigenze di bilancio. Fare i conti con le disponibilità di cassa finisce per incidere spesso sulla qualità delle prestazioni. Il che rappresenta un rischio da non correre, in ogni caso.


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