lunedì 20 giugno 2011

Gildo Claps Federica Sciarelli PER ELISA Rizzoli

Per Elisa è il titolo di una sinfonia di Beethoven. La musica apre il cuore alla gioia, alla spensieratezza, ai sentimenti più sublimi. Ma chi poteva immaginare che un giorno, anzi un terribile giorno, qualcuno avrebbe scritto un libro, dal titolo struggente Per Elisa dedicato al dramma di una ragazza, ridotta in fin di vita a coltellate da un folle, in un clima torbido di passione insana e di assurde protezioni?
La ragazza è Elisa Claps che tutti purtroppo conoscono in Italia e non solo, uccisa il 12 settembre del 1993 nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Una domenica di fine estate che non lasciava presagire una tragedia di quel genere, coperta nel tempo da mille depistaggi, non sempre innocenti e con pesanti responsabilità, ancora occulte. A far da teatro una piccola città di provincia, considerata da sempre un'isola felice. Potenza (romanorum potentia, la potenza dei romani) capoluogo della Basilicata, una terra con mille risorse e mille problemi. E con una storia antica alle spalle.
Per Elisa è in questi giorni in libreria, pubblicato da Rizzoli. Gli autori sono Gildo Claps, fratello della vittima, e Federica Sciarelli la conduttrice di Chi l'ha visto? la trasmissione di Rai Tre schierata in prima linea nel tentativo di far luce sulle tante responsabilità legate all'omicidio.
Un libro-inchiesta puntuale, duro nel linguaggio, sferzante come una frusta sulla schiena nuda non solo del carnefice, quanto dei complici. E' come un orologio che scandisce il tempo e mette a fuoco il dolore di una famiglia, la sofferenza della vittima, la rabbia dei tanti cittadini onesti indignati giacchè per anni non si è fatta giustizia. Un orologio sempre in movimento e con una lunga carica. La coscienza non deve arrestarsi in quanto i fatti pesano come macigni enormi ed esigono una risposta.
Il libro è stato presentato a Potenza in prima nazionale in un teatro gremito di persone. Stracolmo di giovani, di adulti, di uomini e di donne che rifiutano i mille compromessi ai quali questa sporca vicenda è giunta, non una sola volta, nel corso di diciotto interminabili anni.
Il libro giunge alla vigilia dei funerali di Elisa, previsti per il due luglio prossimo, a conclusione di una inchiesta dei giudici di Salerno che hanno sottratto a quelli di Potenza il fascicolo, enorme e interminabile, del caso Claps. Anche questo fa riflettere, eccome!
Sai, sorellina, sembra quasi che nessuno volesse trovarti, ma che tanti sapessero dov'eri” ha scritto Gildo a Elisa, in un dialogo con la sua anima, anch'essa violentata e calpestata come il corpo che non c'è più.     

sabato 18 giugno 2011

TRIVELLE NEL MARE JONIO – Belisario insorge.

Nel buio della notte, in Val d'Agri, tante minuscole luci rendono il paesaggio simile a un presepe permanente. Sembra realizzato da mani generose, preoccupate di fare della Basilicata la terra dei paesaggi incontaminati e delle bellezze da godere a più non posso. Ma così non è. Quelle luci scompaiono con il giorno e la realtà appare in tutta la sua evidenza: sono le luci delle trivelle che perforano in profondità, a centinaia e centinaia di metri, il sottosuolo di questa terra, umile e generosa, ma anche inconsapevolmente incapace di dire basta. Basta all'eccessivo sfruttamento del sottosuolo, basta alla disoccupazione e all'esodo inarrestabili, basta all'immagine di questa terra cenerentola, ben lieta di essere saccheggiata a favore degli sceicchi del petrolio che incassano ogni giorno fiumi di denaro, alla faccia dei lucani bonaccioni e distratti.
Da anni circola intanto la voce di imminenti trivellazioni nel mare jonio, ad un passo dalle coste del Metapontino e dai terreni fertili e meravigliosi che furono definiti la California del Sud Italia. Altro che California!
Il Senatore Felice Belisario fa sentire la sua voce. Chiede il blocco di ogni possibile attività di ricerca in mare: che si lasci almeno quello a questa regione ormai crivellata ovunque. Tra poco vedremo le trivelle alla periferia di Potenza e nelle piazze dei comuni. Un monumento alla tecnologia? Non credo. Piuttosto il segno di tempi che non si rassegano a rinunciare al richiamo del profitto e alla orribile moda dello sfruttamento di tutto. Nulla escluso.
Raffinati linguisti e amanti di una terminologia idonea, che valorizzi e non calpesti il nostro italiano, si ribellano per l'uso smodato della parola SFRUTTAMENTO. Dicono che bisogna sostituirla con un altro termine, ben più adatto e raffinato: COLTIVAZIONE di idrocarburi. Immaginate i lucani coltivatori? Alle prese con le sonde, le trivelle, i pozzi e intenti a portare a casa ognuno la sua damigianetta maleodorante e nauseabonda di petrolio. Sarebbe la scena di un film, non ancora girato, mentre ben altre immagini sono sotto gli occhi di tutti! 

lunedì 13 giugno 2011

Giovani e cavalli a Masseria Galeone in Puglia

Masseria Galeone, nel cuore della Murgia pugliese a Martina Franca, domina uno scenario impareggiabile che si estende tra ulivi e trulli in un clima di laboriosità e di benessere, dove la dimensione dello spazio sembra essere anch'essa diversa. In un rapporto nuovo, quasi irripetibile, con l'uomo.
Masseria Galeone è da anni il centro ippico del Corpo Forestale dello Stato. In questi giorni si sono tenuti dei corsi per i giovani delle scuole dei centri vicini, ma provenienti anche dal Nord, con lo scopo di avvicinare i ragazzi alle discipline equestri sottraendoli alle insidie della droga e al disastro della mancanza di idee per un domani diverso.
Protagonista numero uno di questi eventi, Raffaele Manicone, responsabile della storica struttura e comandante provinciale del CFS di Matera. Forestale di classe, vien da dire osservando la sua passione per quel mondo e il suo impegno personale.
Contatti, incontri, saggi e molte dimostrazioni. Anche di carattere gastronomico. Storia dei luoghi e tradizioni culinarie, sono in fondo un binomio inscindibile, ha osservato Manicone che in un indirizzo di saluto ha ribadito la funzione del Corpo Forestale per una tutela moderna e intelligente del territorio ed ha invitato i giovani a collaborare.
Bellissima l'esperienza degli allievi delle superiori, a sentire i loro commenti. Alcuni hanno avuto finanche il piacere di cavalcare quei murgesi che a Roma hanno partecipato alle manifestazioni del 2 giugno, alla presenza delle massime autorità italiane e straniere. Non è poco e non è da sottovalutare, come inizio di un percorso formativo. Ma soprattutto non è poco per chi si affaccia alla vita!

sabato 11 giugno 2011

Pittella e il caso Battisti


La dura reazione di Gianni Pittella, Vicepresidente del parlamento europeo, alla notizia della liberazione di Cesare Battisti merita un'adeguata sottolineatura. O, meglio, merita di non essere trattata alla stregua di un intervento qualunque su normali temi di politica internazionale.
L'Europa non è indifferente rispetto a un problema tutto italiano, che si riferisce alla richiesta di estradizione per punire adeguatamente una persona responsabile di crimini commessi per finalità terroristiche. Ed è già questo un valido motivo per dare risalto all'iniziativa di Pittella. Ma c'è qualcosa di più. Una voce autorevole della Basilicata supera i confini locali e nazionali e diventa essa stessa un elemento di rilievo politico nei rapporti tra le nazioni. E' il tema sul quale occorre riflettere, indipendentemente da qualunque altra considerazione, quando si parla del peso di questa terra e del suo futuro. Quando si riflette sulla marginalità della Basilicata e sul suo scarso rilievo in campo nazionale a proposito, ad esempio, delle risorse di cui dispone e sul ruolo che svolge al servizio del Paese.
Su questi argomenti, destinati in ogni caso ad avere un peso inevitabile, il dibattito sembra di volta in volta perdere quota e ridursi a semplici considerazioni che non fanno peraltro molta strada e non producono effetti apprezzabili. Legittimo chiedersi quali sono le ragioni alla base di un certa indifferenza o, se si preferisce, della mancanza di una risposta adeguata.
L'intervento del vicepresidente Pittella dimostra, oltretutto, che il Sud dispone di un'autorevolezza tale da consentirgli di non sentirsi secondo a nessuno, mettendo in luce quella cultura politica e quel grado di sensibilità in ordine a problemi come la liberazione di Battisti da non sottovalutare, né in ambito italiano, né a livello internazionale.
Un evento che pesa come un macigno avrebbe richiesto ampie iniziative di sostegno e una larga mobilitazione dell'opinione pubblica meridionale a voler sottolineare che il problema della rappresentanza ai massimi livelli non è certo insignificante. In questo la funzione dei media non è poca cosa. Tutt'altro.

giovedì 2 giugno 2011

Una indagine sulla realtà del Pertusillo


Desidero sottoporre all'attenzione di tutti questa nota di Albina Colella, docente di Geologia all'Università della Basilicata e presidente dell'EHPA. Rappresenta indiscutibilmente un contributo di natura scientifica alla conoscenza dei gravi fenomeni che si manifestano in Val d'Agri. E un richiamo a non perdere tempo, per la tutela dell'ambiente e della salute degli abitanti. 

Dopo la moria di pesci nell’invaso del Pertusillo (Basilicata) del maggio 2011, l’EHPA (Associazione per la Tutela della Salute e dell’Ambiente di Basilicata) ha realizzato un’analisi delle acque dell’invaso, in collaborazione con le Guardie Eco-Zoofile Oipa di Potenza e con il contributo economico volontario anche dei cittadini lucani del Gruppo dei Ribelli del Web e di altri gruppi. Le analisi, effettuate su un campione di acque prelevato il 20 maggio 2011 in località Madonna Grumentina, hanno documentato che l’acqua del Pertusillo, destinata a consumo umano (tramite successiva potabilizzazione), è fortemente inquinata dal punto di vista microbiologico. E’ stata riscontrata una eccessiva presenza di Coliformi Totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali e di Escherichia Coli, batteri tipici degli scarichi fognari. I suddetti valori confermano l’inquinamento biologico del Pertusillo emerso dalle indagini del 21.01.2010, sebbene oggi esso sia ancor più allarmante, anche alla luce del fatto che le analisi del 2011 sono state realizzate in condizioni di invaso pieno e quindi di grande diluizione degli inquinanti. L’inquinamento biologico rappresenta il più grande ma non unico problema delle acque del Pertusillo. Sono state misurate, infatti, anche elevate concentrazioni di metalli pesanti (Alluminio, Ferro, Manganese e Piombo) e di idrocarburi. E’ stata riscontrata anche una quantità piuttosto bassa di ossigeno disciolto che, come è noto, può essere imputabile anche all’immissione nell’invaso di acque di scarico non depurate contenenti agenti patogeni (parassiti e batteri) e materiali organici, che per decomporsi assorbono una notevole quantità di ossigeno, così impoverendo le acque. Ai sensi della Convenzione di Aarhus, si allega la scheda con i risultati completi delle analisi. Per quanto concerne la moria di pesci nelle acque del Pertusillo avvenuta nel maggio 2011, una delle cause riconosciute è rappresentata da bassi livelli di ossigeno disciolto nelle acque e da alte concentrazioni di metalli pesanti. Occorre infine sottolineare che la qualità delle acque dell’invaso del Pertusillo è deteriorata rispetto all’altissima qualità delle acque di sorgente dell’Alta Val d’Agri che vi confluiscono, come documentato dal progetto europeo Agrifluid, da me coordinato e pubblicato sul sito dell’Autorità di Bacino di Basilicata http://www.adb.basilicata.it/adb/pubblicazioni/vol3.asp . La qualità delle acque dell’Alta Val d’Agri viene pertanto pesantemente compromessa una volta che esse raggiungono l’invaso, a causa degli insediamenti urbani e industriali circostanti.   Prof. Albina Colella Presidente dell’EHPA