mercoledì 21 giugno 2017

PADRE PIO E' CONTRO I FETICCI



Il mio articolo “Conoscere Padre Pio, oltre ogni feticismo” pubblicato su questo blog e su FB ha suscitato vari commenti, alcuni di segno decisamente positivo, altri invece addirittura allarmati. Per questi ultimi, per quanto prevedibili, non riesco a comprendere quale sia il movente, l’origine del disappunto che credo risalga alla preoccupazione di vedere annullato un certo percorso esteriore, al quale va senz’altro sostituita una riflessione autentica sulla vita terrena, sulla spiritualità e sulla santità di uno dei maggiori rappresentanti della Chiesa del nostro tempo.
Approfondire le radici del vigore spirituale di San Pio corrisponde esattamente a una conoscenza non facile del suo pensiero e delle sue opere, terrene e non solo. Farei un esempio. La miriade di scritti del Frate di Pietrelcina si apre con i componimenti giovanili che sono, senza alcun dubbio, la testimonianza più efficace e più convincente della sua essenza autentica. Soffermarsi a riflettere sui componimenti che il giovanissimo Francesco Forgione scriveva da scolaro e da studente significa avere la dimostrazione che quella mano e quel cervello hanno avuto un sostegno ben diverso dalla normale capacità di apprendimento, comune a tanti ragazzi in età giovanissima. In quei temi c’è un percorso morale che proseguirà negli anni e nei decenni successivi, con la fede per il Cristo Risorto, che Padre Pio aveva con sé nella sua stessa natura.
C’è piuttosto un tema da affrontare, quello del suo essere cristiano. Un integralista, come vorrebbero alcuni, o un cristiano per intero? Un cristiano autentico, prima ancora di essere sacerdote e uomo di chiesa. Quando scrive in una delle sue lettere che “ogni cristiano deve essere un secondo Cristo”, Padre Pio lancia una sfida enorme: come può ogni credente essere un secondo Cristo nella vita, nelle opere, nel quotidiano? Ecco uno degli argomenti che fanno davvero tremare le vene e i polsi.
Sicchè  il rispetto per tutto quanto è appartenuto alla vita del santo è sì una testimonianza, ma al tempo stesso un rischio che si possano ribaltare i termini della santità e far prevalere, per quanto involontariamente, le forme materiali sulla sua vita interiore che non conosceremo mai a fondo, perché non abbiamo gli strumenti per farlo.
Stefano Campanella, direttore di Teleradio Padre Pio, persona di grande sensibilità e di notevole spessore culturale, sostiene che il mondo materiale dà visibilità a quel mondo che ci sovrasta e di cui Padre Pio è una delle colonne portanti. Indubbiamente la riflessione non è fuori luogo, per quanto l’etica e lo spirito di Padre Pio non hanno bisogno di qualcosa che faccia da supporto per poter conoscere e approfondire la sua personalità e il senso della lotta al male. Si, perché il Figlio di Pietrelcina ha dimostrato anzitutto l’esistenza del male, la forza delle idee negative e del mondo di satana e ha messo in guardia l’umanità dal rischio di un crollo inesorabile, al quale purtroppo stiamo assistendo impotenti.    



martedì 20 giugno 2017

PETROLIO: IL MINISTERO CLASSIFICA L'INCIDENTE

                        
La conferenza stampa di Pittella e Pietrantuono (foto R. De Rosa)




Siamo ad una svolta, e su questo non vi è dubbio, nelle politiche per l'ambiente in Basilicata mentre la questione petrolio diventa non solo dominante e finisce di essere un fatto per soli addetti ai lavori, assumendo  in tal modo  la fisionomia di problema numero uno nello scenario locale e nazionale.
Francamente non è poco, con tutto ciò che un fatto del genere sta a significare sotto il profilo politico, economico, sociale.
La conferenza stampa di Pittella e Pietrantuono per un aggiornamento della situazione in atto, dopo la fuoriuscita di greggio dai serbatoi del Centro olio di Viggiano e il conseguente inquinamento del suolo, sta a significare una netta inversione di rotta rispetto al silenzio assordante dei decenni scorsi e ai vari incidenti che si sono succeduti con boati, fiamma del camino del Cova alle stelle e aria irrespirabile soprattutto per gli abitanti di un ampio comprensorio della val d'Agri.
Da tre a due: questo il mutamento nella classificazione della tipologia di incidente, che si è  verificato a marzo, in base alle valutazioni di Ministero dell'Ambiente e Ispra e ciò ai fini della legge Seveso.
In questi mesi i tavoli si sono susseguiti in Basilicata e a Roma. Gli esperti di Regione e Arpab hanno proseguito in un confronto attento e serrato con Eni, mentre si continua a vigilare sull'evolversi del fenomeno con occhi aperti, anzi spalancati.
Francamente il livello politico mi sembra vada di pari passo con il dato scientifico del costante monitoraggio di suolo, aria e acqua. Frattanto l'Arpab, l'agenzia per l'ambiente, assume una fisionomia dinamica e quanto mai attiva mentre in passato (non è difficile ricordarlo) era nè più, nè meno che una "cellula dormiente" per non dire caduta in un letargo dal quale non sembrava volersi svegliare. Anzi a scommetere che si sarebbe svegliata erano davvero in pochi.
Marcello Pittella e Francesco Pietrantuono hanno messo le ali a una vasta opera di comunicazione dell'esito dei vari contatti agli organi di stampa e all'opinione pubblica di conseguenza. Altri appuntamenti previsti a breve.
Ricordo le difficoltá per riuscire ad avere qualche dato, in un passato non lontanissimo, con una difficile opera di persuasione delle strutture del Dipartimento Ambiente per non parlare dei livelli centrali.
È significativo, inoltre, che Ispra (l'Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale) operi in permanenza in Basilicata fornendo supporti tecnico-scientifici agli organi locali, mentre assume indiscutibile valore il fatto che il Ministero dell'Ambiente abbia nei suoi progetti quotidiani il petrolio della Val d'Agri. A volgere lo sguardo al passato tutto appare diverso. E in realtá lo è. Anche la competenza e il grado di partecipazione del responsabile dell'Ambiente mi pare sia totalmente mutato rispetto a un puro e semplice ruolo burocratico  svolto dai suoi predecessori, fino a qualche anno addietro. Con l'unico risultato di non  avere contribuito a una tutela reale di ambiente e territorio. Il che, a ben riflettere, si qualifica come una grave manchevolezza istituzionale e non solo.

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lunedì 19 giugno 2017

LE GUERRE MA NON SOLO

                              
Un momento della presentazione del libro di Zaccardo (foto R.De Rosa)
                   

Un libro sulla guerra non è mai inutile o superfluo, poichè serve a far conoscere ciò che non sappiamo e che non avremmo mai saputo se quel racconto, sotto forma di cronaca o di ricostruzione degli eventi non fosse stato pubblicato. Ce ne fossero cento, mille andrebbero tutti letti con la stessa attenzione e lo stesso impegno perchè rappresenterebbero un contributo alla conoscenza, altrimenti impossibile se non vaga.
Utilissimo dunque il lavoro di Galdino Zaccardo  presentato a Potenza nella splendida cornice di Experience ideata da Rossella Capobianco, al secondo piano del Mobilificio Basile di fronte alla Biblioteca nazionale. Siamo in tema, dunque. Un atelier, un ambiente architettonicamente e culturalmente d'avanguardia con molti stimoli per un confronto, non solo di facciata, su argomenti che vari libri affrontano.
Il lavoro di Zaccardo è costruito tutto su testimonianze, notizie d'archivio, interviste a parenti di caduti di Muro lucano. Un libro intenso per raccontare sul campo, è il caso di dirlo, le sofferenza delle famiglie, la tragedia umana dei protagonisti, il senso di una lotta continua per riportare a casa la vita di ciascuno esposta a rischi incalcolabili, in ogni istante della giornata al fronte. 
Il libro va letto, pagina dopo pagina. Ma vi assicuro che il racconto dell'autore su come ha realizzato questo lavoro è stato insuperabile: bussare alla porta dei familiari, leggere lo sconforto e il dramma delle perdite e magari trovare quella briciola di soddisfazione per un ritorno atteso con ansia incredibile che certo non riuscirá mai a compensare tante tragedie umane.
Dopo la presentazione c'è stato un bel dibattito, moderato da Teresa Lettieri e ricco di spunti con la lettura di alcuni brani da parte di Giovanna Cuoco. Ha partecipato lo scrittore Domenico Lauria.
L'idea di Experience si rivela dunque particolarmente interessante. Capace non solo di riempire un pomeriggio d'estate ma di rappresentare qualcosa di bello. Un riconoscimento per Rossella Capobianco, abile ideatrice di spazi culturali, consulente del design sensibile fengshui, unica al Sud. Spazi che s'intersecano tra loro grazie a una raffinata architettura delle idee.

giovedì 15 giugno 2017

CONOSCERE PADRE PIO, OLTRE OGNI FETICISMO


                            
Casa Sollievo della Sofferenza


Eviterei di affidare alla venerazione e al culto pezzi di stoffa, fazzoletti e quant'altro in qualche modo appartenuti alla vita e al quotidiano di Padre Pio, figura di santo del Sud che ha elevato al rango di miracoli le punte più alte della caritá, della solidarietá e dell'amore verso il prossimo, soprattutto verso chi soffre. Verso i poveri e gli emarginati. Verso gli ultimi che nel suo pensiero acquistano quella dignitá forse mai riconosciuta.
La vita terrena e quella soprannaturale del Frate si manifestano infatti attraverso gesti inequivocabili che consistono nella traduzione in atti del messaggio evangelico e nel tentativo, quanto mai opportuno e perfettamente riuscito, di coniugare la fede con la scienza e di dare un forte impulso alla preghiera, la vera linfa della cristianitá. L'asse portante dell'essere credenti.
Ma c'è di più: in tante circostanze Padre Pio ha mostrato disprezzo per le cose materiali, per il suo stesso corpo. Figuriamoci per gli oggetti che gli sono appartenuti.
Conoscere e far conoscere Padre Pio vuol dire riflettere sulla vastitá del suo pensiero, sulle caratteristiche della sua opera e sul rigore morale del suo modo di essere vero mediatore tra il Cristo Risorto e questa umanitá logorata dalle guerre, afflitta dai mali del corpo e dello spirito, in perenne contrasto al suo interno e con l'unico risultato di spargere morte e distruzione in ogni angolo del pianeta. "L'anima umana è il campo di lotta tra Dio e satana."
Per questo e per tanti altri motivi Casa Sollievo della Sofferenza è il vero miracolo di San Pio che corrisponde (lo vediamo soprattutto oggi) al disegno dell'umile frate: "Cittá ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite edigenze cliniche e insieme ordine ascetico di francescanesimo militante." Ecco cosa era nel pensiero del Frate l'ospedale di San Giovanni Rotondo, oggi a maggior ragione "tecnicamente adeguato alle più ardite esigenze cliniche."
Al di lá del miracolismo - sostiene a ragione Stefano Campanella direttore di Teleradio Padre Pio, in una intervista pubblicata su questo blog - c'è l'autenticitá dell'essere cristiano dell'umile sacerdote che giunse a scrivere: "Ogni cristiano è un secondo Cristo". Frase che pesa quanto un macigno e che ha un valore profondamente etico, religioso, metafisico. Terreno e ultraterreno.
I 130 anni dalla nascita di San Pio rappresentano, dunque, un momento significativo in cui si sintetizzano fede e ragione, umanitá e spiritualitá.
Il feticismo, che rappresenta purtroppo un approccio frequente alla figura del santo di Pietrelcina, va considerato per questo un elemento deteriore che allontana da una conoscenza approfondita e razionale della personalitá di una tra le figure più luminose del nostro tempo.
Troppi ostacoli e molte banalitá limitano purtroppo una conoscenza reale del suo percorso terreno e della santitá del sacerdote, allontanando per primi i credenti da una visione completa e giusta della sua vita. Il feticismo è una costante del nostro tempo, ma non può in alcun caso sostituirsi alla fede.

martedì 6 giugno 2017

IL MEZZOGIORNO, UN LUOGO STRAORDINARIO



"Anche nel nostro angelico mondo dello spettacolo il Mezzogiorno rappresenta qualcosa di imprescindibile" . Alessandro Preziosi, attore napoletano, ha aperto con queste parole a Matera la sessione pomeridiana dei lavori del convegno al quale è intervenuto il Presidente del Consiglio,in un clima non soltanto di grande attesa ma dominato dal forte balzo in avanti che Matera Basilicata 2019 sta compiendo.  Un segnale da non sottovalutare dopo che per decenni la questione meridionale è stata un argomento di natura prettamente letteraria, si può ben dire con il senno di poi, e non piuttosto un elemento politico di analisi e di valutazione dello stato delle cose. Un punto di forza per cambiare rotta.
Gentiloni ritiene che anche la sinistra abbia negato per anni  l'esistenza di una vera questione di disparitá e di abbandono   del Sud  rispetto ad altre aree del Paese Italia. Insomma, la cultura antimeridionalista si è andata rinsaldando a vari livelli, in modo mascherato, ma lacerante. Anche là dove tutto sembrava andare in tutt'altra direzione.
Ma oggi le cose come stanno e, soprattutto, qual è la prospettiva.  Marcello Pittella, Governatore della Basilicata,  sostiene che la visita del premier ha dato voce al Sud.  "Essa anzi ribadisce l'interesse del governo nazionale di lavorare per un Sud protagonista che sia punto di riferimento  e valore aggiunto per l'Europa nel Mediterraneo. Emerge in ogni caso una particolare attenzione per Matera e la Basilicata." 

Matera finisce per avere un peso e una valenza sicuramente bene al di lá delle vicende locali. In futuro potrá continuare a muoversi in questa direzione? 

"Matera diventa di fatto il vettore attraverso il quale non solo il Sud ma l'intero Paese prova ad affermarsi sul piano dell'economia,  della cultura e del turismo a livello internazionale. La grande operazione che il Governo mette in piedi con la Regione Basilicata consiste nel dare peso e far risplendere la dote naturalistica concentrata al Sud. Mi sembra una scommessa che finora sta dando frutti importanti. Continuiamo a lavorare per irrobustire questa tendenza."

Sono oggi 691 i cantieri aperti nelle regioni meridionali. 39 i miliardi destinati alle politiche di coesione.  Anche su questa base il premier Gentiloni invita le imprese a investire in questa parte del Paese, soprattutto con fiducia. Lei condivide l'appello? 

"Noi ci auguriamo che l'invito possa produrre sviluppo autentico e un cambiamento della qualitá della vita. Del resto i segnali non mancano. Il primo trimestre del 2017 lo conferma e peraltro il governo con il decreto Mezzogiorno mi sembra che voglia consegnare opportunitá nuove agli imprenditori, opportunitá che possono essere messe a frutto in un luogo straordinario qual è appunto il Meridione  d'Italia." 

sabato 3 giugno 2017

CILENTO E BASILICATA CONTRO LE TRIVELLE

                             
Daniela Ferolla protagonista della giornata di Sassano (SA)  foto R.De Rosa

Tommaso Pellegrino, Presidente del Parco nazionale del Cilento, non ha dubbi: "siamo e saremo vicini alla Basilicata nella lotta per garantire il territorio e le risorse naturali, minacciati dalla trivella selvaggia che mette in forse le risorse naturali, sulle quali si fonda il futuro di questa parte importante  del Mezzogiorno interno." 
Una dichiarazione che fa da cornice a una straordinaria giornata, a Sassano in provincia di Salerno, dedicata non a caso alla premiazione con l'orchidea d'argento di Daniela Ferolla, conduttrice di Linea Verde e cilentana doc, impegnata sul fronte televisivo per far conoscere le risorse del Paese che non possono essere scalfite dal petrolio. L'orchidea è un fiore che fa bene, induce a essere ottimisti,  ti cambia la vita dice il Presidente alla Ferolla, questa volta in veste di ospite. Slanciata, elegante in un abito crema e sobria con la sua inconfondibile coda di cavallo. 
"Le risorse naturali non  debbono essere messe in discussione perchè sono il nostro futuro e quello dei nostri figli" commenta Pellegrino in un cinema gremito di giovani, ai quali Daniela lancia un messaggio: lo studio e la cultura sono un viatico indispensabile e anzi insostituibile. Mentre il Presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, parla del ruolo dell'informazione, una linfa per dare  visibilitá a questa terra, grande e complessa. Forse anche difficile ma proprio per questo affidata agli sforzi dei suoi protagonisti. 
Il Cilento è la terra di Parmenide, con le sue coste baciate dal sole, i suoi porticcioli, i borghi. Con la dieta mediterranea, fiore all'occhiello di una terra che si presenta da sola.
Le testimonianze dei sindaci sono un plauso alla festeggiata, giacchè il premio giornalistico l'orchidea d'argento ha tutto il carattere di una festa per il lavoro svolto con passione dalla Ferolla, in giro per l'Italia, per far conoscere quella grande e impareggiabile industria che è la natura. Da difendere a denti stretti.

venerdì 2 giugno 2017

DONALD TRUMP E LA BASILICATA


                              

      Rotondella (MT) - Il centro nucleare della Trisaia (foto R.De Rosa) 
 
Rotondella, in provincia di Matera sulla costa jonica lucana, è una delle testimonianze più autorevoli della storia del nucleare in Italia e rappresenta tuttora un banco di prova nella difficile e delicatissima fase di messa in sicurezza dei materiali radioattivi contenuti nel centro della Trisaia , in particolare nell'impianto Itrec sorto per il trattamento e il riprocessamento, in anni lontani, del combustibile della centrale americana di Elk River nel Minnesota.
Il Tavolo della trasparenza, che si è tenuto in Regione presieduto da Marcello Pittella, con l'intervento dell'assessore all'Ambiente Francesco Pietrantuono, con Arpab, Ispra, Sogin e altri soggetti ha posto in risalto non solo l'obiettivo della salvaguardia del mare Jonio e del territorio costiero nel suo complesso, quanto il valore assai rilevante delle operazioni di bonifica e di difesa ambientale tuttora in atto. Operazioni iniziate ai tempi di Scanzano e che hanno come obiettivo quello di riportare Trisaia a "prato verde", utilizzabile per molteplici attivitá di ricerca e studio avviate dall'Enea con importanti ricadute  in materia di ambiente, oggi e in un futuro non lontano.
C'è tuttavia da affrontare un nodo storico, rappresentato dalle barre di Elk River oggi custodite nella piscina del Centro,  e che pongono ad ogni modo un problema di rapporti Italia Usa, non a caso con particolare riferimento alla Basilicata. 
Le 64 barre, sulle quali è dato sapere pochissimo trattandosi di materia di rilievo internazionale per buona parte coperta da segreto, risalgono ai tempi lontanissimi dell'impegno italiano, offerto agli States,  di riprocessare a Rotondella il combustibile della centrale Usa: questo è riportato in un volume di Einaudi sulle politiche nucleari degli anni Cinquanta-Sessanta dal titolo eloquente: "Il costo della menzogna" di Mario Silvestri. 
Il tema è di quelli che appassionano anche perchè, a metá degli anni Ottanta, la Procura della Repubblica di Matera, diretta da Nicola Pace, condusse una indagine sulla situazione dell'Itrec giungendo alla conclusione che l'impianto non aveva mai ottemperato alle prescrizioni di legge, se non per un brevissimo periodo, quando "fu diretto dall'ing. Simonetta Raffaele" si legge nel rapporto di un ufficiale dei carabinieri, incaricato di presiedere il gruppo di lavoro per le indagini sulla Trisaia di Rotondella.
Al riguardo sono peraltro evidenti le responsabilitá degli Stati Uniti che da anni non appaiono disponibili a riprendere le barre, nonostante diversi tentativi di restituire il pericoloso materiale al governo americano. Sarebbe interessante conoscere il punto di vista del neo Presidente, Donald Trump, che reagisce in malo modo agli accordi di Parigi al punto da tirarsi fuori dall'intesa e dicendo di volerla rinegoziare, nonostante il parere diverso di varie nazioni, anzitutto Italia, Germania e Francia.
Oggi Pittella e Pietrantuono riprendono la questione Itrec nel quadro più generale della vicenda Trisaia. Argomento di grande interesse, in qualche misura legato al tema spinoso del deposito nazionale di scorie radioattive in ordine al quale il Governatore lucano ribadisce il suo NO se l'ipotetica scelta dovesse individuare la Basilicata quale discarica nucleare, come era accaduto all'epoca della rivolta antiscorie.
Per il territorio lucano sarebbe uno sfregio da non consentire, peraltro alla vigilia di Matera 2019 un appuntamento che ribadisce l'importanza di questa terra in uno scacchiere internazionale, in cui cultura e ambiente sono davvero entitá imprescindibili.