martedì 9 giugno 2015

A PROPOSITO DI "OPHELIA"



In ordine all'articolo pubblicato su questo blog e su Facebook ricevo una richiesta di precisazioni da parte della responsabile del settore specifico e della organizzazione delle varie attivitá di Ophelia, la dottoressa Alessandra Lauletta. 
In particolare Lauletta chiede di precisare che non esiste una collaborazione con l'Ospedale San Carlo di Potenza, ma soltanto con la Asp (vale a dire la Asl) in quanto il dottor Angelo Laieta, punto di riferimento per le diverse attivitá, è un dirigente psicologo non del San Carlo ma dell'Azienda Sanitaria.  
Inoltre sottolinea che non c'è alcun progetto di collaborazione con realtá del centro nord, ma soltanto eventualmente con regioni limitrofe alla Basilicata.
In relazione  a quest'ultimo punto, l'articolo sottolinea l'importanza di una efficace interazione, di un rapporto di Ophelia con strutture di livello avanzato anche del Centro e del Settentrione, e ciò esclusivamente al fine di raggiungere risultati migliori sia nella fase di recupero dei pazienti, sia in quella ancor più delicata e complessa di un loro inserimento nel mondo del lavoro. Sedi universitarie (vedi ad esempio Pavia) o centri con una consolidata attitudine nel campo potrebbero indubbiamente fornire un valido apporto in vista di un salto di qualità di casa Ophelia.
Quanto poi al protocollo sottoscritto con il comune di Sasso Castalda, un centro del potentino, sono convinto che la prospettiva migliore consista in una sostanziale diversificazione delle prestazioni, disponendo Ophelia di personale qualificato capace quindi di puntare con successo anche verso forme più evolute di impegno terapeutico.  
In effetti l'opportunitá di crescere, e di mirare a orizzonti ben diversi, dipende proprio dalla  capacitá di aprire il mondo di Ophelia a nuovi contatti e a nuove esperienze, unica, concreta prospettiva. A patto che lo si desideri. Sia ben chiaro.   

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