giovedì 26 luglio 2018

UN ANNO FA LA SCOMPARSA DEL PROF. IGNAZIO OLIVIERI



Riuscire ad abbattere quel muro invisibile ma fortissimo, che ha condannato per decenni la Basilicata a essere periferia della scienza, non è impresa da poco. Significa trasformare alle radici un universo fino a ieri ostile, facendo prevalere la ricchezza dei cervelli, le potenzialità della ricerca, la convinzione di potercela fare per mille ragioni.
Ecco, in sintesi estrema, il merito di Ignazio Olivieri, un medico colto e intelligente, persona dotata di grandi capacità che purtroppo un anno fa ci ha lasciati.
Oggi lo ricordano gli amici, i colleghi, i familiari: soprattutto la moglie che ha raccolto la sua eredità scientifica e culturale e la figlia Francesca, orgogliosa di avere avuto un grande padre.
Olivieri è il simbolo di una sanità che avanza, con tutte le inevitabili difficoltà, ma avanza e dà lustro alla Basilicata. Sentire una paziente che da Palermo chiedeva poco tempo fa  di essere ricoverata nella reumatologia del San Carlo è un dato che induce a guardare avanti. Questa terra, oggi più che in passato, ha bisogno di guardare avanti per liberarsi da quella caligine di sospetti e di nefaste convinzioni che l’hanno bloccata a lungo. Troppo a lungo.


Per ricordare Ignazio Olivieri una santa messa sarà celebrata sabato 28 luglio nella chiesa di Trivigno (Potenza), in località Epitaffio, con inizio alle 18.  


mercoledì 25 luglio 2018

MATERA CAPITALE, PROMOZIONE UMANA


                       

Palazzo Lanfranchi nel cuore di Matera (foto Vito De Rosa - Riproduzione riservata)


«Cultura è impegno, servizio agli altri, promozione umana come il riconoscimento della persona libera, dignitosa e responsabile. 
Cultura è cemento della convivenza, orizzonte complessivo, strumento di orientamento, alimento di vita.  
L’elaborazione culturale è una via obbligata per individuare stili di vita, modalità di presenza e di comunicazione, attenzione alle attese delle persone e della società, per esprimere le ragioni della speranza e accettare responsabilità in spirito di servizio».
Esordisce così Francesco Lenoci, economista, docente in Cattolica a Milano, legato alla sua Martina Franca in cui si riconosce in pieno ma non per un semplice spirito di campanile, quanto per un autentico gesto di condivisione che lo porta a sentirsi parte della storia del Sud.
Sicchè a Matera 2019 lui è di casa, nonostante non appartenga ai vari gruppi, alla Fondazione, a quel movimento che intorno all’evento sta costruendo un lungo itinerario destinato a proiettarsi negli anni successivi al fatidico ’19 per evitare che la celebrità di un tempo breve finisca per svanire giorno dopo giorno, con un arretramento davvero pericoloso.  
L’incipit del suo argomentare su Matera, tuttavia, è di un grande della storia del Mezzogiorno e della Chiesa. E’ il pensiero di don Tonino Bello, il vescovo degli umili e dei poveri. Il sacerdote che ha predicato il Vangelo facendo propria la semplicità degli emarginati. Ecco il senso di una cultura lontana dalla provvisorietà e dall’effimero.
Per Francesco Lenoci Matera è un evento di dimensioni grandiose. Capace di imporsi in un’ottica non solo italiana ma internazionale.
“Tutti coloro che hanno avuto la fortuna e la gioia di visitare Matera hanno testimoniato e continuano a testimoniare senza soluzione di continuità l’apprezzamento per l’entusiasmo e l’innovatività alla base dell’approccio culturale e artistico. 
Resta da risolvere il problema di come trasmettere tali gioiose conoscenze a chi non ha ancora visitato Matera.
Ebbene, ci ha pensato un nome per tutti, Cataldo Albano, grazie alla magia della fotografia, innovando sapientemente quest’arte con lo spirito del luogo (genius loci) e la tecnologia.
La bellezza naturale, straordinaria di Matera, città dallo scenario spettacolare, incomparabile, emerge con immediatezza dalle foto e con grande emozione dal video.L’architettura rupestre, e non solo, di Matera si staglia nelle foto dagli orizzonti stupefacenti….dall’alto, dal basso, di giorno, di notte.
Come insegna l’incredibile ed entusiasmante esperienza di “Mare Culturale Urbano” a Milano, anche Matera avrà bisogno di imprenditori sociali culturali contemporanei.
Definire contemporaneo è difficile, ma ci provo. 
Non è contemporaneo non essere sociale.
Non è contemporaneo accumulare e aumentare il proprio privilegio a discapito degli altri.
Non è contemporaneo investire senza sognare.
Non è contemporaneo costruire la sostenibilità di un progetto senza errare. 
Soprattutto, non è contemporaneo sbagliare da soli.
Questo deve essere il sogno degli imprenditori sociali culturali contemporanei.
 Matera deve imparare che ci vuole molta forza per costruire il cambiamento e che, se non si cambia, il sogno si spegne.”





                                

Matera oggi (foto VdeR) 

















































lunedì 23 luglio 2018

MELFI DENTRO MATERA 2019


                          
La FCA a san Nicola di Melfi


Mondi apparentemente lontani, finanche estranei, si integrano e si completano: cultura d’industria e innovazione accanto al passato e al presente della storia dell’umanità. Aspetti destinati a essere un tutt’uno nel lungo cammino che ha portato Matera a conquistare il riconoscimento di capitale europea della cultura in una sorta di fusione perfetta tra realtà diverse ma convergenti. Non certo contrastanti, tutt’altro.
Il dopo Marchionne sollecita questa riflessione. Anzi rende inevitabile uno sforzo comune e largamente condiviso per abbattere ogni possibile steccato tra ambiti vicinissimi ma considerati talvolta stridenti, quanto meno inconciliabili l’uno nei confronti dell’altro, in virtù di vecchie logiche tese a distinguere scienza e tecnologia dall’umanesimo storico e letterario.
La FCA di Melfi, con la ricchezza del suo mondo lavorativo e il peso internazionale della fabbrica di san Nicola, è  un valido supporto in grado di sottrarre Matera alla esclusiva cultura dei Sassi in una dinamica di rapporti davvero piena di contenuti e di futuro.
Non è forse un dato culturale che in questi giorni, purtroppo legati alla fine dell’AD, si parli di Melfi come del punto di forza di una grande azienda di respiro internazionale capace di conferire lustro e autorevolezza alla Basilicata, non solo in vista del 2019. Ma in una dimensione stabile ed estremamente concreta, di portata internazionale.
Del resto la città federiciana è già letteratura, sin dall’avvio dello stabilimento: il “Viaggio a Melfi” di Domenico Cersosimo, ricercatore presso l’Università della Calabria, servì a dare una spinta formidabile per far comprendere cosa la nuova realtà industriale lucana potesse rappresentare in un’ottica ben diversa da quella della  semplice azienda produttrice di autovetture. La Fiat oltre il fordismo fu un argomento di tutto rilievo. 
Sicchè alle porte del 2019, e nell’ottica della svolta per la FCA, per quanto improvvisa e imprevedibile, c’è da sperare in quel prosieguo del prestigio di Melfi da collocare al centro del peso di Matera che perciò stesso dovrà avere caratteristiche, peculiarità e sostanza del tutto analoghe a quelle finora manifestate. Sotto questo profilo sono del tutto condivisibili le attese dei lavoratori che varcano i cancelli della fabbrica lucana con la speranza nel futuro da costruire giorno dopo giorno con il massimo impegno di tutti.         


  

sabato 7 luglio 2018

COSTA: CHI INQUINA DEVE PAGARE E ANDARE VIA


                                                        

Il Ministro Sergio Costa all'arrivo a Viggiano (Pz) Foto R. De Rosa

Giuseppe Priore, la mente della protezione civile lucana, non ha dubbi: il convegno di Viggiano, con la partecipazione del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, è una occasione di tutto rilievo poiché raccoglie molti consensi e tanta attenzione della gente. Ma rappresenta al tempo stesso un punto fermo nel concetto di tutela dagli incendi e dalle calamità naturali. 
Messi alla prova in tante occasioni, gli uomini e le donne della Protezione civile si sono rivelati capaci di dare un contributo non indifferente per proteggere l’ambiente, esposto spesso a rischi pesanti, e l’incolumità della gente che il Ministro Costa ritiene essenziale e preponderante.
Il convegno ha inoltre individuato concrete prospettive e interessanti possibilità di svolta, anche nel campo del nucleare, aprendo ad una collaborazione proficua e costante tra Ministero e Regione. 
"Sono molte le tematiche ambientali che la Basilicata vive e che saranno oggetto di apposito confronto con il Ministro Sergio Costa nel prossimo futuro, dando la completa disponibilità del governo regionale a intavolare una proficua collaborazione per il bene della Basilicata e proseguendo con le sinergie già avviate con il Ministero”. E’ quanto ha sostenuto l’Assessore regionale all’ambiente, Francesco Pietrantuono, intervenuto a Viggiano all’iniziativa. 
Un momento di confronto destinato a proseguire, nell’ottica di una apertura (forse senza molti precedenti), nei confronti del mondo ambientalista e del pianeta che include momenti di conoscenza scientifica e punti di vista in grado di sollecitare maggiore vigilanza per i problemi dell’ambiente in questa terra ricca di risorse ma incalzata da mille questioni in attesa di risposte. Petrolio, ma non solo, come ha sottolineato la professoressa Albina Colella divenuta in questi anni l’anima critica che fa riflettere sul destino del territorio lucano e sul ruolo delle popolazioni.
Ad una domanda sul nucleare - Trisaia di Rotondella ma non solo - il generale Costa ha detto che ci sono le leggi per disciplinare una materia così delicata e complessa. Aggiungerei così pericolosa.
    



mercoledì 4 luglio 2018

PIETRANTUONO, A GRANDI PASSI VERSO L'ENERGIA PULITA


La Basilicata è la prima regione in Italia a promuovere un percorso di grande interesse scientifico per il controllo degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili con l’attenzione rivolta all’utilizzo dell’idrogeno, quale combustibile alternativo al fossile.
Una legge regionale, appena varata, la n. 11 del 29 giugno, istituisce infatti l’obbligo del libretto di sicurezza che prevede un percorso particolarmente rigoroso per fornire, nel caso dell’eolico ma anche del solare, le migliori garanzie sia per l’ambiente che per i cittadini, gli abitanti delle zone dove sorgono gli impianti. 
C’è di più. Il passo, davvero significativo, riguarda l’utilizzo dell’idrogeno, quale combustibile di "nuova generazione". 
Al riguardo è previsto un vasto programma di interventi che vedrà la Regione Basilicata protagonista di numerose iniziative per sviluppare, promuovere e incentivare la ricerca su questo combustibile pulito. Davvero una sfida a tutti gli effetti. 
Il responsabile dell’Ambiente, Francesco Pietrantuono, prevede infatti di avviare contatti con Enti di ricerca, Enti locali, consorzi di imprese e società del settore. Un passo di tutto riguardo se si considera che proprio in questi giorni si ha notizia di accordi a livello internazionale tra compagnie di ricerca e un colosso, nel campo dell’informatica qual è Apple, per migliorare i risultati degli studi sulle batterie all’idrogeno.
La Basilicata conquista, in tal modo, un risultato di grande rilievo e getta le basi per guadagnare consensi in una platea nazionale e internazionale. 
Un impegno dal quale potrà dipendere un risultato positivo nel campo della ricerca e una ricaduta inevitabile sull’occupazione.  
“Guardiamo al futuro - sostiene Pietrantuono - con un percorso innovativo di sviluppo delle fonti di energia che vede protagonisti i territori, gli enti di ricerca, il sistema produttivo. La Green economy lucana è un’azione concreta e le nuove norme regionali in materia di produzione di energia e controllo degli impianti sono un ponte verso il futuro.”