mercoledì 24 giugno 2015

ACQUA, BOSCO E PETROLIO IN BASILICATA

LA UIL VARA  UN PROGETTO AMBIZIOSO: LO ANNUNCIA IL SEGRETARIO CARMINE VACCARO

                                                     

Il 23 luglio sarà una data da ricordare. La UIL ha convocato in Basilicata due nomi di tutto prestigio: Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, e Federico Rampini, economista. Terranno una conferenza stampa per illustrare al governo della Basilicata e a quello nazionale il progetto della UIL, che tende a porre al centro di un vasto interesse le principali risorse naturali di questa terra: acqua, boschi e petrolio.
L'iniziativa è del Segretario regionale, Carmine Vaccaro, e tende a superare quella che il sindacato definisce una pesante situazione di stallo nei settori trainanti dell'economia, con riflessi sull'occupazione. E ciò anche dopo l'arrivo in Basilicata del Ministro Graziano Delrio.
“La crisi ha superato anche la logica del dualismo, Nord Sud. Noi avevamo proposto tante cose e tra queste l'istituzione di un Ministero per il Mezzogiorno. Ci troviamo di fronte a Matera Capitale della Cultura senza infrastrutture, senza aeroporto. Ma è tutta la Basilicata ad avere un deficit strutturale.
Non c'è un punto di approdo, sulla Bari Napoli. E' un disegno quello tendente a espropriare la Basilicata di tutto, eppure il contributo di questa terra al Paese non è certo poca cosa.”

Il sindacato cosa si appresta a fare in presenza di una situazione del genere?

“Abbiamo scritto una lettera al Presidente del Consiglio chiedendogli di dare alla Basilicata il peso che merita: la Lauria Potenza Candela è nel libro dei sogni. Sarebbe questa la nuova piattaforma logistica del Mediterraneo. Noi abbiamo rivendicato che il raddoppio di questa arteria e il completamento di altre opere importanti sono da considerare un salto di qualità non da nulla per la Basilicata e l'intero Mezzogiorno.
Il Ministro Delrio ha assunto l'impegno di creare un collegamento di Melfi con l'alta velocità Bari Napoli. E' un impegno che il Ministro ha formalmente preso. Nei prossimi anni si prevede, tra l'altro, un forte incremento di visitatori a Matera, e quindi la città e l'intera regione debbono essere messe in condizioni di dare ospitalità di livello ai numerosi turisti e visitatori, in prevalenza stranieri. La Basilicata si misura direi con problemi inediti.”

Il sindacato, in questa che si annuncia come una mobilitazione di rilievo, potrà contare su uno spirito unitario?

“In Basilicata c'è una tradizione unitaria da non sottovalutare, che probabilmente rappresenta un esempio per il resto del Paese.
Ecco perchè, a maggior ragione, chiediamo che il governo tenga conto di tutto questo.”

Parti importanti del sindacato rivolgono critiche severe alla classe dirigente, a livello locale e nazionale. Eppure non ci sono risposte adeguate. Non si muove nulla, in effetti.

“Io credo che tutto dipende dalla qualità della classe dirigente e dalla sua volontà. Ci sono persone poco attente, forse distratte dalle mediazioni politiche, forse spinte lontano da mille altre questioni che non coincidono con le esigenze dei giovani, della gente. Delle popolazioni stesse.
La politica dovrebbe guardare al bene comune: se non ripristiniamo corrette relazioni e un confronto costruttivo ma serrato con istituzioni e politica, non avremo risultati.
C'è intanto un dato importante: nei prossimi sette anni arriveranno in Basilicata oltre tre miliardi e mezzo di euro da utilizzare al meglio, pena un decadimento irreversibile dell'intero tessuto produttivo che potrebbe tradursi in una sorta di sconfitta.
Questi soldi dovranno servire a sollecitare una svolta vera. Anzitutto riuscire a cambiare la mentalità della distribuzione a pioggia delle risorse.
Sicchè la nostra proposta è fondamentalmente questa. L'acqua, il bosco e il petrolio, le nostre maggiori risorse, debbono tradursi in altrettanti momenti di una economia concreta, non su piccole basi ma secondo progetti di ampio respiro.”

A proposito delle risorse ambientali e dei Parchi. Il Pollino a più di venti anni dalla sua istituzione non ha ancora il piano del Parco, strumento indispensabile per il governo dell'area protetta. Perchè, ci si chiede.

“Perchè non sono in molti ad avere compreso l'importanza del massiccio calabro lucano in uno scacchiere che va ben oltre i suoi confini geografici. L'importanza del Pollino, ancora oggi, non è nota a molti. Non sono in molti a crederci, tutt'altro.
Non c'è stato mai nessun soggetto che abbia avuto a cuore questa grande realtà. Mi capitò un giorno di vedere in televisione una pubblicità: tra il cielo e i monti c'è il Veneto. Mi chiesi: ma perchè non c'è mai la Basilicata tra il cielo e i monti? Perchè nessuno ci crede. Qual è la forza che noi abbiamo nei confronti del governo? E' pari a zero. Sarà tale fino a quando non costruiremo alternative vere a questo disinteresse.
Il 23 luglio, alle 10,3 0, verranno in Basilicata il prof. Giuseppe De Rita e Federico Rampini, economista. Terranno una conferenza stampa per parlare delle risorse di questa regione. Se lo dico io non ha valore...”

Ci sarà chi è disposto ad ascoltare?

“E' questa l'unica vera, grande possibilità per il lavoro, per il lavoro ai giovani. Credo che avere scelto personaggi di quella levatura rappresenti un dato significativo.
Mi chiedo: perchè la Basilicata non può decollare come il Trentino ad esempio? Ecco la domanda che mi pongo e che porremo. Dalla rivoluzione democratica bisogna passare alla rivoluzione culturale se si vogliono perseguire obiettivi credibili. Il sindacato, dal canto suo, è fermamente deciso a proseguire su questa strada”











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