martedì 30 maggio 2017

PITTELLA: CONIUGARE LOCALE E GLOBALE È POSSIBILE

                                                       
        Marcello Pittella con il Ministro De Vincenti (foto R.De Rosa) Riproduzione Riservata 


C'è una globalizzazione dagli  aspetti negativi ma esiste,  accanto a questa, il senso di una condivisione su larga scala dello sviluppo che rende protagonisti, dá nuova carica e valorizza l'esistente con la "coesione dei territori" di cui ha parlato ad Aliano il governatore della Basilicata, Marcello Pittella in apertura del Forum sulle aree interne, giunto alla terza edizione. 
"Coniugare locale e globale è possibile", ha aggiunto, con una immagine che dá al territorio della Basilicata interna un peso nazionale ed europeo grazie agli sforzi destinati a fare avvertire una influenza straordinaria di questa piccola, ma non insignificante, regione del Mezzogiorno nelle dinamiche del dibattito nazionale. 
Del resto la terra del confino di Carlo Levi è la terra di un nuovo umanesimo della cultura, della storia, delle arti. Della scienza. Tutti elementi proiettati ben oltre la dimensione di un localismo sterile e incapace di guardare oltre certi orizzonti ristretti, per giunta inadeguati al tempo in cui viviamo e non in linea con il grado di evoluzione rappresentato dai mutamenti di cui questa terra del Mezzogiorno continua a essere protagonista.
Valida dunque  la tesi di un'area interna in grado di raggiungere appunto una dimensione di tutto rilievo e di misurarsi anche con quelle realtá ben più avanzate dal punto di vista della ricchezza.  
Il Forum, introdotto dal Ministro per la Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, apre un dibattito di ampio respiro sulle ipotesi che si vanno delineando, mentre cresce il confronto Nord Sud e la capacità di fronteggiare i nodi della politica diventa il passaporto per avere titolo a misurarsi con gli scenari non solo italiani.  
L'occasione del Forum non è certo poca cosa. Rappresenta anzi un ulteriore elemento di lancio della regione delle grandi risorse, del petrolio, del bene ambiente,  da salvaguardare a denti stretti, e di quel turismo che considera Matera come la terra promessa. Misteriosa e struggente, sotto il profilo dell'arte e della poesia.
Una globalizzazione del genere è un dato positivo, non vi è dubbio. Il Forum di Aliano, del resto, consolida la sua caratteristica di proposta politica al Governo nazionale, che non potrá non tener conto delle istanze di una regione pilota capace di andare ben oltre Eboli. 
Sulla scena avanzano nuovi protagonisti, anzitutto quelli che con la loro presenza ad Aliano hanno riconosciuto al Forum una notevole capacitá di guardare al futuro, senza costruire castelli di sabbia ma progettando solidi  edifici. Le aree interne non sono sinonimo di marginalitá, ma luoghi dove si consolida una significativa presenza di soggetti in grado di guardare al futuro.
"Dobbiamo immaginare questi come centri dell'accoglienza - ha concluso il Presidente della Regione - e sfatare finalmente il mito che li racconta come aree funestate dallo spopolamento."

sabato 27 maggio 2017

PAPA FRANCESCO A GENOVA: UNA LEZIONE DI DIGNITÁ



La visita a Genova di Francesco e il faccia a faccia con le maestranze dell'Ilva sono un segno tangibile del ruolo della Chiesa nella difficile stagione del lavoro. 
Chi sono gli imprenditori, quale la loro funzione e soprattutto quale dovrá essere il punto cardine per parlare di una impresa al servizio della collettivitá e non solo degli interessi materiali e personali di chi la gestisce. Ecco lo scenario che la presenza del Papa a Genova ha indicato con un'approfondita interpretazione di questo particolare  momento della vita sociale, in cui la disoccupazione dilagante rappresenta un antidoto alla solidarietá e all'idea di progresso. 
Il Pontefice ha richiamato la Costituzione e quell'articolo 1 in cui si dichiara a grandi lettere la funzione totalizzante del lavoro: non soltanto una componente ma l'essenza della vita.
Ciò che colpisce è la partecipazione delle grandi folle a questo evento e il concetto, più volte sottolineato da Francesco, della dignitá che ciascuno attende dal lavoro.
La chiesa al servizio degli umili, dei giovani, di quanti attendono dalla vita il segno di una svolta. "Quando l'economia passa nelle mani degli speculatori tutto si rovina." Denuncia quanto mai forte e avvertita dai presenti che non esitano ad accogliere le parole del Papa con applausi ed acclamazioni.
Una giornata straordinaria, quella di Genova, con Francesco protagonista e interprete delle esigenze dell'umanitá. Affascina il tono del Papa e la sua inconfondibile lezione di vita proprio mentre in una  Taormina blindata i potenti discutono dei compiti delle nazioni.

lunedì 22 maggio 2017

23 E 25 MAGGIO, DUE DATE DIVERSE



500 chili di tritolo per far saltare in aria il ponte sulla strada che le auto con Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta stavano percorrendo, quel tragico 23 maggio.  Un anniversario terribile che anche quest'anno richiama l'attenzione sul terrorismo di ieri e di oggi, destinato purtroppo a essere di drammatica attualitá, nonostante gli sforzi, gli impegni, i numerosi proclami, gli accordi internazionali. Proprio mentre la mafia continua ancora a uccidere. 
Accanto al terrore c'è per fortuna un altro anniversario, di segno totalmente diverso: i 130 anni dalla nascita di Padre Pio che tra giorni Pietrelcina, sua terra d'origine, celebrerá ufficialmente additando la figura dell'umile frate al mondo intero. La sua cittadina, umile e semplice come lui, si accinge a ricordare non solo la figura del santo, quanto il carisma di chi rappresenta il mediatore tra il Cristo Risorto e l'umanitá del nostro tempo, logorata dall'odio e dalle guerre, messa in ginocchio dal male. Lacerata dal terrorismo e dalla violenza assassina.
Per i 130 anni di Padre Pio sará a Pietrelcina il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, in rappresentanza di Papa Francesco, per dare alle manifestazioni organizzate dai frati di San Giovanni Rotondo e dalla Provincia religiosa di sant'Angelo e Padre Pio un carattere di assoluta ufficialitá. Un omaggio al Santo delle stimmate, figlio di contadini, povero tra i poveri e francescano fino in fondo. Lui si, rappresentante di San Francesco!
Ritornano in questo giorno pieno di luce le sue parole, i suoi pensieri. Ma anche i miracoli ottenuti per intercessione della sua persona. Primo fra tutti Casa Sollievo della Sofferenza, una mano tesa verso l'umanitá, il momento supremo della saldatura tra fede e scienza, nella consapevolezza che la scienza non può esistere senza la fede nell'Autore della creazione. Di lì la preghiera. Di lì l'umiltá dei gesti. Di lì la straordinaria capacitá del frate di attrarre a sè e al Cristo uomini e donne da tutto il mondo. Folle immense.
Conoscere il pensiero di Padre Pio, attraverso i suoi scritti  vuol dire percorrere i sentieri della sua santitá: lui che da bambino era capace di discernere tra il bene e il male. Di insegnare agli altri il senso della vita. Di predicare il bene come gesto di riconoscenza nei confronti di Dio. Di leggere il Vangelo attraverso la sua vita terrena e di testimoniarlo con il suo apostolato che riempie il cuore di gioia.

domenica 21 maggio 2017

I NUOVI ORIZZONTI DELLA SANITÁ LUCANA


                               
Eliambulanza per il soccorso notturno
                          

Anni fa mi è capitato di incontrare in Calabria un marittimo, addetto alle operazioni della nave Oceano per la ricerca nel Tirreno dei fusti radioattivi mai trovati, che mi parlò con entusiasmo dell'ospedale San Carlo di Potenza e della reumatologia in particolare. Mi disse che la moglie era seguita con particolare attenzione dall'equipe del nosocomio lucano e che l'esito delle cure era senz'altro soddisfacente.
Notai nelle parole di quest'uomo non solo apprezzamento, quanto un particolare entusiasmo per i risultati conseguiti, il che gli aveva evitato pesanti trasferte mentre prima, mi disse, era costretto a fare  lunghi viaggi per raggiungere le strutture del Nord. La migrazione sanitaria spesso un disastro per i cittadini e non solo.
La sanitá giudicata dalla gente: il primo di tanti passi da compiere per rendere un settore così delicato e importante davvero a misura di paziente. Una  forma indispensabile di  democratizzazione dei mezzi e dell'apparato ospedaliero che avvicina medici e infermieri ai bisogni della gente.
Un dibattito su argomenti non generici, legati alla sanitá lucana, ha preso le mosse dal nuovo tema del soccorso notturno con eliambulanze di cui la Basilicata si è dotata nei giorni scorsi. Nella conferenza stampa, che prelude a un dibattito più vasto sui principali obiettivi da raggiungere, il Governatore Marcello Pittella si è soffermato sui nuovi scenari che si aprono in materia di tempestivitá del soccorso in una rete medico chirurgica che mira a fronteggiare le emergenze cardiache e respiratorie, ma anche quelle di altra natura secondo metodiche scientifiche tra le più avanzate. Si tratta di un passo importante che fa compiere all'intero settore un salto di qualitá  da non sottovalutare.
Non tutte le regioni dispongono di un complesso sistema per garantire di notte veloci trasferimenti dei pazienti più gravi nelle strutture sanitarie adeguate. È questa un'altra delle questioni prioritarie che segna un punto, e forse più di un punto, a favore del comparto dellasanitá che vuole continuare a crescere in Basilicata in maniera rapida e al passo con le tecnologie più avanzate.
L'operazione elicotteri di notte ha uno straordinario rilievo.  Essa coinvolge non solo i piloti ed i mezzi, quanto importanti basi aeree militari e civili, che dovranno supportare le operazioni di trasferimento delle eliambulanze, oggi controllate dai radaristi di Gioia del Colle, di Amendola, ma anche di Napoli e Bari per garantire  la sicurezza del volo. Personale altamente specializzato dal quale dipendono spesso centinaia di vite umane è a disposizione dell'apparato sanitario della Basilicata che si propone di conseguire il risultato di un'assistenza h 24 ai migliori livelli.
Una miriade di dati organizzativi va messa in campo, hanno spiegato il direttore del 118, Diodoro Colarusso, ed i responsabili ai vari livelli con l'intento di semplificare le operazioni e agevolare gli addetti a una missione così delicata e importante che colloca la Basilicata nelle alte sfere della sanitá. 
Sforzi che hanno il loro valore sul piano sanitario, su quello tecnico e organizzativo, ma pure sotto il profilo delle scelte politiche in uno dei settori cardine della vita sociale. Siamo nel bel mezzo di un cammino che si annuncia abbastanza complesso ma non certamente avaro di risultati.

giovedì 18 maggio 2017

IL PONTE, UNA MARCIA IN PIÙ PER IL PARCO

                                                   
Un gruppo di turisti sul ponte tibetano 

Era prevedibile, ma non in questa misura. Il ponte
alla luna a Sasso di Castalda, paesino di montagna in Basilicata del tutto simile a un borgo alpino, si sta rivelando una formidabile scoperta turistica al di lá di ogni previsione. 
Migliaia i visitatori che incoraggiano il sindaco Rocco Perrone a guardare avanti con la massima fiducia e ad avere nei confronti  del Parco nazionale dell'Appennino lucano un atteggiamento positivo con la mentalità di chi ha tirato fuori dal cilindro una carta vincente nel buio di una crisi economica che sembrava senza sbocchi. Sasso di Castalda, infatti, fino a ieri si avviava lentamente sul viale del declino. 
Il ponte, si voglia o no, si sta rivelando la soluzione magica per attrarre nel Parco un turismo non certamente mordi e fuggi, ma fatto di gente interessata a conoscere la montagna, i suoi segreti, la sua cultura ed i suoi protagonisti: quelli di ieri e quelli di oggi. Questo e non altro  l'obiettivo certamente non da poco.
Bisogna trovare nuovi sbocchi, dice Maria, che gestisce con il marito uno dei ristoranti più accreditati di Sasso, nei giorni di aprile e di maggio stracolmo di ospiti. Nuovi sbocchi per costruire ulteriori occasioni di richiamo con elementi capaci di creare il "dopo ponte" e fare in modo che giovani e meno giovani dispongano di un'offerta ricca e soprattutto varia.
Certo, a questo punto non esiste migliore elemento di valorizzazione della natura. Il Parco è l'unica carta da giocare. Se il ponte con le sensazioni da brivido che sa dare diventa un tutt'uno con le alte quote, le gole scavate in profonditá, i corsi d'acqua e le sorgenti dell'Appennino si potrá ben dire di avere vinto una scommessa e che il "miracolo" del tibetano è veramente tale nella sostanza delle cose, non solo nelle attese e nell'immaginario.
Peraltro il Parco nazionale, che si spinge fino a lambire la costa di Maratea, oggi vive una situazione di incertezza provocata dal vasto giacimento di petrolio della Val d'Agri responsabile di una situazione oggettiva di rischio. Per cui se l'Appennino   rinsalda la sua presenza sul territorio valorizzando tra le risorse di cui dispone anche il ponte, sarebbe una grande scelta. Una intuizione fantastica.
Un parco dalle tante emozioni e dalle sorprese imprevedibili.  In  questa stagione in cui il terrore del disastro ambientale per la fuoriuscita del petrolio dai serbatoi del Cova fa vivere gli abitanti della zona con il fiato sospeso, storia, cultura, archeologia e tanto altro ancora sono passati in secondo piano. Timori passeggeri, c'è da sperare. 
Il ponte ha un fascino struggente e per questo riesce ad assolvere a una funzione assai particolare: quella di far scoprire le autentiche bellezze di un paesaggio forse per buona parte ancora sconosciuto ai più. A centoventi metri dal suolo tutto appare diverso. 
La montagna appare imponente ed eterna, a cominciare dal Sirino con la storia delle antiche popolazioni che lo hanno abitato. Le rocce dal canto loro raccontano le storia geologica di un'area vecchia e nuova al tempo stesso, dove il ruolo del Parco nazionale non può essere soltanto quello di una "bella scoperta" ma di una scoperta intelligente, colta, razionale e, al tempo stesso, necessaria per dare alla Basilicata una marcia in più, di cui si avverte francamente il bisogno.

lunedì 15 maggio 2017

IL CORAGGIO DI PARLARE AI GIOVANI


Non sempre il rapporto con i giovani, anzi il dialogo con le giovani generazioni, si svolge all'insegna di un confronto agevole e costruttivo. Il mondo di chi si affaccia alla vita è un universo tutto da esplorare pieno anzi stracolmo di proposte che nascono da un quotidiano tutto diverso da quello degli adulti. Un quotidiano fatto di rifiuto dei compromessi, delle distorsioni alle quali noi adulti siamo spesso abituati e che giustifichiamo finanche, tanto il nostro cervello si è assoggettato a certe logiche.
Per i giovani di Lauria, importante centro che segna ben due tappe sulla Salerno Reggio Calabria, questo inizio di settimana ha coinciso con un dialogo serrato con il loro illustre concittadino, il Presidente della Basilicata Marcello Pittella.
Come in tante altre occasioni il Governatore non ha esitato a porre mano a quella sorta di concretezza, molto personale, che nasce da anni di esperienza tra i banchi della politica e che non appare mai restia a misurarsi con gli scenari veri e spinosi di un mondo difficile da vivere e ancor più difficile da governare. 
Pittella è medico, per giunta internista, e in quella veste scruta i fenomeni che accadono come nel corpo umano, in questo piccolo grande universo della Basilicata e nell'universo più vasto del Mezzogiorno. Problema non certamente nuovo. Anzi antichissimo, per non dire quasi ancestrale. 
Ambiente, lavoro, scuola, innovazione e ricerca gli argomenti più "gettonati" da parte dei ragazzi a cui il Presidente ha risposto evidenziando tutti gli strumenti finanziari e legislativi che la Regione ha messo in campo, negli ultimi anni, a supporto del mondo del lavoro e dell'auto impresa, non trascurando di toccare i temi riguardanti la salvaguardia dell'ambiente e della salute, informa una nota dell'ufficio comunicazione della Presidenza.
Come in tante altre circostanze non semplici, il Governatore lucano ha alimentato il dibattito aggiungendo e non togliendo, illustrando con dovizia di particolari, anzichè nascondere, tergiversare, svicolare. Del resto, nascondere se non del tutto almeno in parte la realtà fa parte di quei metodi ai quali una intera classe politica, non importa se della prima o della seconda repubblica, ci ha purtroppo abituati con grande delusione di tanti. 

lunedì 1 maggio 2017

"AVANTI INSIEME"



Sett'anni fa Portella della Ginestra con l'eccidio per mano  degli uomini del bandito Giuliano che spararono sulla folla dei lavoratori, quel primo maggio del 1947. Manifestazione ufficiale dei sindacati oggi a Portella in questo primo maggio 2017.
Tanti problemi rimangono ancora in piedi, ma c'è tuttavia una coscienza del lavoro e dello sviluppo, una consapevolezza del vivere,  molto più partecipata e molto più capace di affrontare i nodi difficili della crescita, non solo economica. Per dare risposte, tra l'altro, a quel terremoto sociale e umano rappresentato dagli sbarchi senza  fine  sulle nostre coste di migliaia di disperati.
Anche la politica in questi decenni è cambiata. Non basta la bravura di un leader per dare delle risposte, ma occorre un concorso di tanti soggetti e di diverse realtá per governare un paese con mille problemi. Le scissioni non risolvono nulla. Polverizzano il consenso, rendono inefficace il modo di guardare avanti. Annullano gli sforzi che dovrebbero essere invece di ben altra natura e di ben altra portata. 
Governare il paese non significa consegnare il timone nelle mani di un potente di turno, che in questo caso potrebbe essere Renzi. Significa esserci tutti, nessuno escluso, nemmeno quelli abituati a isolarsi per tirare l'acqua al proprio mulino. E ce ne sono tanti di abili calcolatori ed esperti egoisti ben mascherati come geni della politica. 
Renzi ha concluso il suo tweet dopo l'esito delle primarie dicendo: avanti insieme. Un invito da prendere alla lettera che non deve cadere nel nulla, destinato ad avere dei riflessi sulle regioni, sul governo del territorio. Un messaggio capace di trasformarsi in una forza propulsiva all'insegna di un cambiamento non di facciata, se preso sul serio. 
Tra i destinatari del messaggio c'è indubbiamente anche la Basilicata governata da Marcello Pittella, la terra dalle mille risorse e dai tanti problemi da affrontare, ovviamente in un clima non certo di caccia alle streghe ma di leale collaborazione. L'idea di un "capo" alla guida regge solo a queste condizioni.