mercoledì 8 ottobre 2014

TURISMO, AGRICOLTURA E AMBIENTE

Un progetto di  turismo rurale del Comune di Moliterno punta a dare  nuova linfa alle aziende agricole nell'area del Parco nazionale

                           

Il primo interlocutore, l'interlocutore per così dire privilegiato, è il  Parco nazionale dell'Appennino lucano, Val d'Agri lagonegrese. Alcuni centri, che rientrano nel perimetro dell'area protetta, anzitutto Moliterno, sono impegnati in un progetto su vasta scala tendente a valorizzare le capacità di aziende agricole e agrituristiche di attrarre un cospicuo numero di visitatori, in particolare da fuori regione, per far conoscere peculiarità naturali ed elementi di spicco della ruralità. Ma anche storia, archeologia e costume delle popolazioni dell'antica Lucania, a diretto contatto con la natura.
Il progetto s'interseca con le varie iniziative che hanno come sfondo il paesaggio delle valli e dei monti,  compresi nel Parco, e si trasforma in  un formidabile attrattore, in termini di sviluppo delle potenzialità produttive e occupazionali, legate alla vita dei casolari e della gente dei campi, ieri come oggi.
Un elemento di spicco, lo considerano gli esperti, per combattere l'abbandono delle campagne e diffondere un messaggio: gli alberghi con cinque stelle non sono l'unico elemento capace di dare impulso ad un turismo di qualità. C'è una vasta ricettività nelle aziende,  ci sono mille possibilità di creare circuiti di visitatori con altre premesse e ottime possibilità di successo, come accade al Nord. Come è avvenuto negli ultimi mesi anche in Toscana, nel Lazio, in Umbria. 
Estensore del progetto, valutato positivamente da esperti dei vari settori, è Angelo Petrocelli, agronomo e profondo conoscitore della rete di aziende agricole presenti sul territorio dell'Alta Valle del fiume Agri.
Incontri e contatti sono in corso a livello di operatori del settore. 
Il sindaco di Moliterno, Giuseppe Tancredi, apprezza il dinamismo con cui si procede, convinto che valorizzare il mondo rurale ha un significato storico, politico, sociale. Del resto Moliterno con i suoi pascoli e la sua produzione di formaggi di pregio, guarda inevitabilmente a una ruralità davvero capace di svolte d'un certo livello. Una realtà economicamente all'altezza vuole misurarsi con altre sfide e altra progettualità.
Tra gli scopi dell'iniziativa, c'è anche quello di scongiurare lo spopolamento delle campagne, migliorare il mercato dei prodotti ortofrutticoli, avvicinare la gente ai contadini di oggi, veri imprenditori capaci di dialogare con gli ospiti  e far conoscere le loro scelte.
Il tipo di turista, al quale il progetto si rivolge, è si un turista "selettivo" con precisi orientamenti e capace di scelte ben definite. Ma la meta da raggiungere consiste nel riuscire a coinvolgere anche le famiglie, i ragazzi, le persone meno giovanni, in definitiva. 
Il dato da non perdere di vista, tuttavia, è  rappresentato dal peso che il Parco nazionale potrà avere in una operazione del genere come elemento di salvaguardia ambientale, ma non solo. Anche nella sua veste di motore di uno sviluppo compatibile di largo respiro. Ecco perché l'idea guida intende porre al primo punto, oltre alle aziende, l'Ente Parco e gli organi dirigenti soprattutto nella fase attuale in cui si sta ponendo in essere la Carta europea del turismo sostenibile. Un vero banco di prova per sperimentare forme nuove e interessanti di un turismo a "misura d'uomo".
Tra l'altro si tratterebbe  di mettere a frutto il lavoro svolto dall'INEA, l'istituto di Economia agraria, per valorizzare i regi tratturi e renderli fruibili dal territorio e dalle aziende rurali. 

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