venerdì 30 settembre 2016

IL CILENTO: UN PARCO CERNIERA TRA APPENNINO E POLLINO


                                    
               
         La conferenza stampa del Presidente del Cilento, Tommaso Pellegrino

                         (Foto R. De Rosa) 

Storie  e radici diverse caratterizzano i Parchi del Mezzogiorno. Realtá che hanno vissuto in passato momenti di splendore e fasi critiche. Ma ora il traguardo sembra essere uno solo: mettere insieme natura e cultura. Difesa dell'ambiente e uno sviluppo non solo compatibile, ma davvero accettabile con riflessi sull'occupazione.
Spesso si tratta di percorsi  che impongono a chi  governa queste aree protette capacità di gestione e attitudine a utilizzare al meglio risorse locali e fondi europei.
È quanto emerge dalla conferenza stampa di presentazione del Consiglio direttivo del Parco nazionale del Cilento che apre le porte a un futuro dinamico e ricco di elementi positivi. 
Area di grande pregio nel cuore dell'antica Lucania, con autentici monumenti del pensiero filosofico e della scienza moderna, da Parmenide alla dieta mediterranea passando per archeologia, arte e un autentico impegno per la crescita.  Un parco cerniera tra Pollino e Appennino - sostiene il presidente Tommaso Pellegrino - che non esclude nella sua analisi quell'autentico gioiello di ricerca geologica e fede religiosa, qual è il monte Gelbison con il santuario dedicato alla Madonna di Novi Velia.
Il Cilento con le sue spiagge, le sue montagne aspre ma ricche di un fascino spesso irripetibile, come gli Alburni, si candida a diventare punto di attrazione in sintonia con Basilicata e Calabria, per determinare le condizioni per una svolta. Per un vero cambiamento di rotta. 
I Parchi non sono soltanto turismo del fine settimana o strumento nelle mani della politica. Ma elemento propulsore per disegnare nuovi scenari.
C'è nella relazione di Pellegrino lo sforzo  diretto a  sollecitare un salto di qualità in cui regioni e governo centrale non possono collocarsi su posizioni diverse, meno che mai contrastanti. Ma debbono puntare a una programmazione degli interventi in grado di abbattere il vecchio divario rispetto ai parchi del centro nord, ormai proiettati verso livelli di sviluppo senz'altro soddisfacenti. 
Il raffronto con l'Adamello Brenta, ad esempio, non è fuori luogo. Questo Parco nazionale del Nord commissionò ad Alberto Moravia un romanzo che ebbe un titolo accattivante: Il vassoio davanti alla porta, a significare che cultura e ambiente sono un formidabile volano. L'Adamello Brenta è un esempio di economia possibile con i suoi prodotti presentati di volta in volta nelle trasmissioni televisive nazionali.
I parchi sono un esempio in grado di contrastare le varie crisi di diverse proporzioni, a cominciare dal lavoro per i giovani senza escludere il ruolo delle aree interne.
Il Cilento è mare e montagne, con i suoi paesaggi infiniti e una tranquillità non solo apparente che invita turisti e visitatori a scegliere le sue proposte.
Sicchè la definizione di parco cerniera non sembra fuori luogo per una realtá dalle mille caratteristiche, forse ancora tutte o quasi tutte da esplorare. Ed a questo proposito l'invito di Tommaso Pellegrino non può cadere nel nulla.    

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