domenica 11 settembre 2016

COSA ACCADE DOPO QUELL'UNDICI SETTEMBRE?


                           
            Le Torri gemelle prima dell'attentato (foto da Internet)



11 settembre 2016. Ritorna alla mente quel maledetto giorno, fatto di paura e di morte. Di una violenza atroce dell'uomo sull'uomo con l'immagine delle torri gemelle perforate dall'attacco dal cielo. 
Qualcuno dice che da allora tutto è cambiato. Il terrore ci possiede, viviamo senza distinzione alcuna il senso della tragedia: una sorta di globalizzazione del male. Certo, una globalizzazione che non ha paragoni nella storia.
Vivevamo da esseri umani, con il diritto alla vita, allo svago, alla politica. Al confronto civile, nonostante i vari combattimenti. Da allora in poi tutto questo è calpestato, annullato. Forse é la vita che evolve in negativo e il progresso dell'umanitá che si presta ad accettare tanta ferocia? 
Quella dell'undici settembre non è una guerra di uno stato contro un altro. È la guerra di qualcuno contro tutti. Uomini, donne, bambini. Bianchi e neri senza distinzione. Questo qualcuno ha una potenza inaudita, da non potersi paragonare a nulla.
Dovevamo in ogni caso aspettarcelo in seguito a decenni di attacchi feroci che proseguono tuttora senza sosta. La Siria è lo scacchiere privilegiato dove la violenza cresce e si propaga. Ma non è l'unico fronte. Ce ne sono altri, forse mille altri.
Bombardare l'Isis purtroppo ci si accorge che non serve. Nel pieno delle sconfitte spuntano altri attentati: a Bagdad, tanto per fare un esempio. Ma non solo. 
Frattanto il reclutamento prosegue e non ci si spiega perché nonostante tutta l'umanitá condanni il terrorismo tuttavia la ferocia trova molti adepti e non sappiamo cosa accade negli sbarchi dei profughi sulle nostre coste. Non sappiamo se per caso qualche militante del cosiddetto stato islamico sfugga ai controlli e finisca per alloggiare a due passi da noi. Siamo in grado di conoscere, sapere, individuare, capire e soprattutto non confondere i rifugiati veri da quelli che hanno bisogno di mimetizzarsi opportunamente per scagliare un attacco quando lo si ritiene opportuno?
Un interrogativo pieno di angoscia e di sospetti. Privo di certezze che non avremo mai. Non avremo mai la sicurezza di avere rifiutato l'asilo a quanti tramano contro la vita.
Il terrorismo da evento episodico e identificabile si è trasformato in una strategia che avanza e si consolida ogni giorno ed a qualunque latitudine. In silenzio, ma con una velocitá sorprendente, mentre si continua a ripetere che l'undici settembre non ha colpito solo l'America. Lo abbiamo imparato tutti fin troppo bene, tutti.

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