mercoledì 14 settembre 2016

FORMA POP: LA POLITICA SI APRE AI GIOVANI



                                                           
                                Il corso di Formazione Politica a Pescopagano


Andrea Camilleri non ha dubbi: esistono in Italia 28 milioni di persone che, secondo lo scrittore siciliano, non hanno piena capacità di comprendere i processi politici e sociali in atto nel Paese e, di conseguenza, risultano incapaci di esprimere con piena consapevolezza il loro voto. E di indicare i rappresentanti nelle istituzioni di conseguenza.
Un giudizio fortemente negativo. Inappellabile addirittura. Che lancia un’ombra sulla crescita culturale di una parte non irrilevante della popolazione e dell'elettorato. E soprattutto sul rapporto con la complessità dei temi dei quali si discute oggi.
Un’eredità della vecchia e lontanissima stagione dominata da  un analfabetismo di massa duro a scomparire? Non è da escludere. Le conseguenze tuttavia di un simile stato di cose non tardano a farsi sentire. Anzi sono dirompenti in termini di totale o parziale incapacità di valutare i processi in atto e di esprimere consapevolmente un giudizio sulla classe politica. 
Sa, ad esempio, questa gente perché votare Si o No al prossimo referendum, tanto per cominciare? Ho qualche dubbio.
Da questa e da altre esigenze nasce il corso di formazione politica che il Ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, ha inaugurato a Pescopagano, una delle “capitali” del terremoto dell’80 che colpì Basilicata e Irpinia. 
Ideatore e sostenitore della iniziativa il Consigliere regionale della Basilicata, Aurelio Pace, che ha introdotto i lavori con il Sen. Guido Viceconte e con Vincenzo Taddei.

Consigliere Pace, ottima iniziativa questa del corso di formazione diretto ai giovani, che sancisce una svolta. 

“Certo, anche perché abbiamo immaginato un progetto di portata non solo culturale e non solo politica. Ma dalle molteplici peculiarità fondate sulla fiducia nelle istituzioni.
Etica, economia, ambiente: questi i temi che si sono susseguiti nel primo dei seminari, senza escludere le riforme, argomento cardine per fornire un’idea concreta ai partecipanti e non solo. Che cosa vuol dire l’Europa, perché la Brexit, il dramma dei profughi e il respingimento. Abbiamo affrontato in definitiva una serie di nodi assai importanti.”

Qual è stata la reazione dei ragazzi?

“Grande entusiasmo. Vivere una realtà, quella di Pescopagano, anche in modo retrospettivo, ha il suo valore. Questo centro è un concentrato nel tempo di varie attività. Non solo la ricostruzione del dopo terremoto ma l’idea di una banca cooperativa, una mano tesa a cittadini e imprenditori. E poi la prima esperienza di centrale idroelettrica in un passato non recente, nel 1910, capace di indicare il senso dello sviluppo e del progresso, oggi.  Sicchè il nostro discorso vuole essere una prosecuzione degli eventi, per così dire.”

Camilleri ha ragione, a suo giudizio.

“La consapevolezza è un edificio da costruire, giorno per giorno, istante per istante. Vogliamo accorciare le distanze rispetto a fenomeni di assenteismo e di non partecipazione alla vita politica. Il nostro è un tentativo, ma un tentativo nel quale crediamo. Sicchè l’obiettivo di una formazione compiuta e approfondita va perseguito con impegno e direi con tenacia. Non va trascurato, al Sud come al Nord. 

Forma Pop non si conclude qui.”

“Indubbiamente. Non ci limiteremo a diffondere nozioni teoriche: siamo stati invitati al Senato per proseguire in quella sede il dibattito e poi ci sposteremo alla Comunità europea per affrontare i principali nodi del momento. Fornire una dimensione concreta, reale dell'Europa è molto importante per smantellare ogni forma di scetticismo che sembra oggi farsi strada." 

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