domenica 31 luglio 2016

AURELIO PACE, NECESSARIA UNA BASILICATA FORTE E MODERNA



Vive giorni di pericolosa turbolenza il governo delle due cittá lucane capoluogo. Potenza e Matera, divise per  tante altre ragioni, ma accomunate da un clima di profonda incertezza che lascia quantomeno perplessi. Una instabilità davvero senza precedenti, addirittura dai tempi del dopoguerra ad oggi, quando, ad esempio, la DC colombiana aveva collocato alla guida di Potenza l'ing. Vincenzo Solimena del Genio Civile, un tecnico di stretta osservanza in una Democrazia cristiana saldamente nelle mani di Emilio Colombo e di Vincenzo Verrastro. Uomo di partito e di potere per un verso, ma al tempo stesso capace di  allontanare dalla cittá qualunque rischio di crisi o di destabilizzazione in tutto l'arco del mandato durato per un quinquennio. Così sostanzialmente Matera fino alla proclamazione di capitale della Cultura 2019. 
In un caso o nell'altro non si erano mai avverati episodi di plateale contrasto tra le forze che sostengono le rispettive maggioranze, nonostante il confronto in certi momenti serrato e anzi particolarmente duro. 
Il clima attuale è radicalmente cambiato, ma non soltanto a seguito di mutamenti di indirizzo o di scelte politiche ritenute imprevedibili da parte dei due primi cittadini. Quanto per una sorta di movimento sussultorio che fa tremare dalle fondamenta gli edifici del governo delle due cittá, diventate il polo di scarico di tensioni nazionali trasferite tuttavia (e particolarmente ingigantite) su scala locale.
Lo scontro nel PD è una delle ragioni destinate a trasformare la vicenda locale in evento di respiro nazionale. L'altra componente è costituita dalle operazioni di avvicinamento dell'area dei Popolari alla maggioranza in Regione. Cosa che non appare semplicemente un contributo alla stabilitá e, di conseguenza, priva di spinte verso mutamenti radicali dell'assetto politico. Anche in questo caso in un'ottica non semplicemente municipalistica. Tutt'altro.   
Sicchè il clima  che ne deriva, alla luce delle vicende ultime, non è cosa da poco.
La lettura degli eventi che dá Aurelio Pace, capogruppo regionale di Area Popolare e autore di operazioni non certo di periferia, ha il senso della volontá di concorrere a costruire un clima ben più disteso di quello attuale con l'occhio rivolto sia a Matera che a Potenza e alla molteplicitá di fattori in campo. Fattori di diverso segno e di differente matrice.
"Una nuova alleanza" definisce Pace quella che recentemente è stata alla base della estensione della maggioranza in Regione, verso il superamento di condizioni di seria difficoltá. Il PD - aggiunge - non ha ancora concluso in Basilicata  il proprio travaglio. Questo significa che dobbiamo rafforzare  una compagine di governo e dare autorevolezza ai grandi temi."

Cresce tuttavia, e si fa minacciosa, la polemica non solo sul piano mediatico.

"È evidente che cresce la polemica perchè in casa del Pd si fronteggiano anche in sede locale tendenze e spinte, molto forti, tra i due poli: renziani e speranziani. Le restanti componenti del PD non sempre hanno avuto le risposte e il protagonismo che cercavano. Un dibattito in ogni caso legittimo, ritengo."

Lei, in più occasioni, ha detto di essere preoccupato più dall'approssimarsi del 2019 che dalle alchimie della politica. 

"Il 2019 impone un ritmo di marcia e condizioni di fondo alle quali non ci si potrá sottrarre. Bisogna che profonde divergenze e il clima di instabilitá siano superati in vista di un appuntamento del genere."

L'aria che si respira non giustifica l'ottimismo, per quanto ci si stia muovendo con determinazione sul terreno delle riforme. Quella sanitaria è un punto fermo nel panorama generale.

"Devo dire che questa regione ha bisogno  di certezze diffuse e di un'autorevolezza delle scelte. Affrontare il tema delle infrastrutture, di un'agricoltura di qualitá, del raccordo alla programmazione europea implica una sfida non da nulla. Non basta guardare a chi va in giunta o a chi rimane eventualmente fuori. 
La Basilicata è il Sud buono, dotata com'è di molte risorse alle quali si collegano prospettive degne di rilievo. Questa consapevolezza fa parte dei compiti di un'intera classe dirigente. Oltretutto la programmazione comunitaria impone di marciare su questo binario. 
Ci si sta muovendo sul piano delle riforme. Se queste riforme non le sbagliamo, ci accorgeremo di avere costruito una Basilicata davvero forte e moderna con frutti e risultati importanti."


   

Nessun commento:

Posta un commento