venerdì 22 luglio 2016

UN AVVOCATO DALLE MILLE RISORSE


                           


Un lavoro protrattosi per anni con continui aggiornamenti, con integrazioni e con un impegno a costruire uno strumento valido non solo per gli operatori del settore quanto anche per chi si rende conto che la vita di ciascuno è inevitabilmente regolata dalle leggi. E che ignorarle, specie in certi casi, non giova affatto. Anzi non è possibile.
Le annotazioni di dottrina e giurisprudenza di questa nuova edizione del Codice Penale, pubblicato nella collana Oscar Dike, sono a cura di Ivan Russo, avvocato lucano dalle mille risorse non certamente nuovo a ricerche, studi e approfondimenti che caratterizzano il suo humus di studioso senza limiti. Uno che il diritto, in definitiva, sembra averlo nel sangue sin dalla nascita.
Allo stato attuale Russo ha "provocato" un intervento della Suprema Corte in ordine a una complessa vicenda che riguarda la disputa circa un quesito di tutto rilievo: se riconoscere lo stato di danneggiato o di offeso a quelle persone che subiscono gli effetti delle trivellazioni. 
Russo è più di un semplice professionista in cerca di clienti, cosa del tutto legittima peraltro. Lui cerca di dipanare le matasse, di arrivare a capire cosa si nasconde tra le pieghe di  una legge e qual è lo spirito dal quale trae la sua giustificazione.
Francamente Ivan Russo, in un Paese in cui di leggi se ne producono a bizzeffe, ha di che nutrirsi, ravvisando tuttavia una difficoltá nel riuscire a comprendere a volte le motivazioni non sempre chiare e trasparenti, nella selva di norme spesso inattuate. Se non addirittura ignorate per un preciso disegno.
All'ambiente l'avvocato Russo, come accennavo, dedica un impegno non occasionale. Tutt'altro. Cosa accadrá infatti al territorio della Val d'Agri e della Basilicata una volta che le trivelle avranno smesso di succhiare oro nero dal sottosuolo di questa terra diventata, forse inconsapevolmente, il più  grande serbatoio di petrolio in terra ferma, addirittura in Europa? Ecco uno dei quesiti ai quali francamente non è facile dare una risposta.
Sicchè il diritto e la giurisprudenza debbono essere sin da ora uno strumento di tutto rilievo per dire una parola definitiva alla chiusura di un ciclo che chiuderá un'epoca. L'inchiesta della magistratura potentina va per questo incoraggiata e sostenuta e non rappresenta affatto un freno allo sviluppo dell'area. 
Il petrolio, un problema da risolvere. Forse di questo non sempre ci si rende conto nella diatriba che investe i livelli della politica e della scienza. Ma soprattutto del diritto, senza escludere l'opinione pubblica chiamata ad approfondire e a dire la sua, in un frangente così delicato in cui mancano certezze e si avverte l'assenza di elementi di raffronto per l'ambiente e la salute dei cittadini tra passato e presente. Manca in effetti il punto zero, l'elemento di confronto tra la situazione iniziale e quella odierna. Un "dettaglio" non certamente di poco conto che potrebbe dire una parola autorevole su tutto.  

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