lunedì 18 luglio 2016

PITTELLA: LA POLITICA DEL FARE CONTRO OGNI DISFATTISMO


                          
              Il Governatore Marcello Pittella (Foto R. De Rosa) 


Il nuovo assetto del governo della Basilicata nasce da strategie politiche solo in parte in linea con gli scenari nazionali. Anzi un assetto che riflette in pieno il clima  presente nel Pd lucano, in una situazione caratterizzata da contrasti e crisi permanenti, da mille lotte di corrente, in cui prevalgono vecchie e nuove ragioni individuali, a discapito di una visione positiva d'insieme con una forte spinta propulsiva a sostegno di settori trainanti dello sviluppo.
La nuova compagine reca impressa  la necessitá di una difesa ad oltranza dell'esecutivo, dal suo interno, chiamato a misurarsi con problemi seri e assai rilevanti. 
In una congiuntura del genere il governatore Pittella avverte su di sè una responsabilitá davvero enorme, ragion per cui appare evidente l'importanza di rafforzare gli ormeggi  nel pieno di una burrasca in mare aperto in cui si sommano sin da ora le spinte  più disparate, riconducibili al nodo da sciogliere sul consenso degli elettori  e sui livelli di assenteismo che continua a crescere nel Sud e in Basilicata. 
Non a caso nella conferenza stampa di presentazione della  compagine che guiderá la Basilicata fino alle prossime elezioni Pittella ha posto in evidenza il senso del fare che dovrá prendere il posto di una linea disfattista, ha osservato, spesso prevalente in settori della politica e della stessa pubblica opinione.
Sicchè la dimensione centrista dell'esecutivo è il punto cardine al quale il Governatore si ispira, bene al di lá e ben oltre qualunque modello nazionale o qualunque spinta.  
I problemi della Basilicata vanno risolti tra le mura di casa e secondo una rigorosa valutazione del rapporto costi benefici. Ecco la logica messa in atto. Tenuto conto peraltro che l'esigenza di stabilitá è quanto mai reale, in una terra con mille situazioni di crisi, il ricorso al consolidamento del ruolo  della componente centrista appare al primo punto dell'agenda politica di chi guida il governo lucano nel suo rapporto con il resto del Sud e  con il Paese. E ciò per vari motivi. Anzitutto perchè questa parte politica continua a mostrare una sensibile attitudine al "rinnovamento"  nel bel mezzo delle sue strategie volte al controllo di un vasto territorio politico istituzionale dal quale dipende il suo futuro e la dimostrazione della sua  stessa tenuta. 
La conquista del Comune di Potenza, le operazioni in atto non da oggi a Matera e soprattutto l'inserimento dei Popolari nello scenario di Melfi e con l'ampliamento della maggioranza in Regione, rendono evidenti le manovre di medio-lungo periodo da non sottovalutare per nulla. 
In ordine al travaglio del PD lucano le riflessioni di Mario Polese sull'oceano pronto a travolgere tutto e tutti, fanno da contrappeso al pensiero del Governatore con al centro una immagine del governo della Regione caratterizzata da un decisionismo tutt'altro che teorico. 
Si tratta, in parole semplicissime, di fare i conti con una realtá incalzante. E guai se così non fosse. Sicchè i due nuovi assessori, Benedetto e Pietrantuono, sono le pedine giuste nel difficile gioco di dama che assume toni forti per lo scenario complesso e per le altrettanto complesse e difficili operazioni di potere che si delineano all'orizzonte, in vista del referendum di ottobre senza escludere gli obiettivi della sinistra interna al Partito democratico.
Ma bisogna in ogni caso convincersi che la vera partita ruota intorno alle  vicende dell'ambiente: dal nucleare al petrolio si delinea un vasto scenario difficile da controllare e governare con tempismo e immediatezza. Il priblema dell'Agenzia per l'ambiente è uno dei tanti.  
La presentazione del nuovo governo locale ha fornito l'opportunitá a Marcello Pittella di mettere in evidenza le sue doti di equilibrio e di sottolineare un altro dato importante. Anzi essenziale. Settori della politica non possono prevalere sui bisogni di un popolo che avanza una precisa  domanda di crescita, di lotta alla disoccupazione giovanile e di modernizzazione della qualitá della vita e dello sviluppo. Se il Paese ha perso dieci punti di Pil nel corso della crisi, la Basilicata si trova a competere con situazioni che vanno superate con urgenza, ha ribadito Pittella. In che modo? Con un diverso ruolo dei due capoluoghi e con la volontá concreta di tutti di contribuire ai processi di ripresa, difficili ma assolutamente necessari ai fini di una dimensione nazionale di questa terra che superi certo localismo sterile e includente e aiuti a cambiare decisamente la rotta.

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