lunedì 27 luglio 2015

OCCORRE CAMBIARE IL PD. È IL PROGETTO DI ROBERTO SPERANZA A TU PER TU CON GLI ELETTORI DI POTENZA



                                 
                  Roberto Speranza (foto R. De Rosa)

Non mi era mai capitato di sentir pronunciare ad un politico, del livello di Roberto Speranza, la parola umiltá. O, meglio, di sentir dire con molta passione e con un forte interesse che il PD prima di tutto deve dar prova di umiltà. In che modo? Instaurando rapporti autentici con i cittadini elettori, cambiando modo di essere. Fondando, insomma, su nuove basi il nesso ineludibile che deve collegare appunto la politica agli interessi della gente. 
Ė stato come un ritorno a casa l'incontro di Speranza con i suoi concittadini e gli elettori di quel Partito democratico tutto da rifondare su nuove basi. Quasi a voler significare che la sua presenza nella città "dissestata" deve essere intesa come un segno tangibile di una volontá che rompe con il passato e con i vecchi schemi di una politica verticistica che certo non ha dimostrato di essere in grado di fare grandi cose. Tutt'altro.  
Lo ha accolto l'antica Piazza Duca della Verdura, nel cuore di Potenza, di fronte alla tormentata chiesa della Trinità, nota alle cronache nazionali per il ritrovamento dei resti di Elisa Claps . 
Al suo arrivo, Roberto Speranza ha trovato una piazza stracolma, un salotto gremito con tanta gente interessata a sentire  questo potentino illustre proclamarsi davanti a tutti come il portatore di un rinnovamento vero. Non una farsa. Un rinnovamento che dia ai giovani segnali precisi e dimostri quanta inadeguatezza domina certi successi di Grillini, Lega e Forza Italia.
Un patto con la gente, alla quale promette tutto il suo personale impegno nella direzione di una politica del radicale rinnovamento.
"Questo partito così com'è non mi piace" non esita a dire Roberto, come lo chiamano i suoi amici ed i tanti estimatori che gli hanno dimostrato simpatia e condivisione. Anche questo un segnale da non sottovalutare. Soprattutto una grande dimostrazione di fiducia, in un momento in cui il distacco dalla politica e quella evidente disaffezione della gente, stanno davvero dilagando nel Paese, non solo al Sud. 
Un partito che non gli piace per il modo con cui è governato. Non gli piace perché Renzi, in fondo, segue altre strade, forse con un orgoglio smisurato. Forse con un eccesso di sicurezza.  Un partito che non si è mostrato capace di dialogare con docenti e studenti per le vicende della "buona scuola". "Per questo, aggiunge Speranza, ho preferito lasciare l'incarico prestigioso di capogruppo alla Camera dei parlamentari del PD." Non m'interessa il gioco delle poltrone.
Bella occasione, in definitiva. In cui è stato piacevole sentir raccontare certa politica e parlare dei propositi. Delle attese.
Quando alla fine, tra abbracci e baci, chiedo a Roberto Speranza che differenza c'è tra la Basilicata e l'Italia ecco cosa mi risponde: "secondo me la Basilicata è una regione in cui il PD può essere realmente unito, in cui la leadership del partito può costruire l'unitá, a differenza di quanto accade altrove."
Allora lei è fiducioso che si possa cambiare? 
"Assolutamente si, si deve cambiare"   

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