giovedì 16 luglio 2015

IL SINDACO DI VIGGIANO, CICALA: PER IL PETROLIO SI ANNUNCIA UNA BATTAGLIA INFINITA



La manifestazione di Policoro contro le piattaforme petrolifere nel mare  Jonio non ha certo fornito una prova di unitá e di coesione tra il movimento popolare e le varie realtá istituzionali, capace magari di ergere una barriera, in questa Basilicata, contro un uso indiscriminato del suolo e del mare alla ricerca di ulteriori milioni di barili di greggio. Tutt'altro.  
I contrasti e le spaccature hanno impresso un marchio di fragilità, fin troppo visibile,  al mondo che si contrappone all'ipotesi di una Basilicata come terra al servizio esclusivo del petrolio e dei petrolieri.
Il Governatore Pittella non ha pensato su due volte prima di salire sul palco di Policoro e dire la sua sulla vicenda, pur duramente contestato, come previsto del resto. Mentre nulla è riuscito a esorcizzare  le difformità di vedute tra le varie anime del movimento con i relativi distinguo. 
Tanti i partecipanti a quella che viene definita una giornata di lotta, ma tante le assenze in alcuni  casi annunciate, in altri no. 
Lo stesso sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, fino alla vigilia non dava per scontata la sua presenza, che ha invece assicurato per rimarcare la sua posizione in sintonia con gli interessi delle popolazioni e con il principio secondo cui il petrolio non può e non deve frenare lo sviluppo. 
"Ho partecipato alla manifestazione di Policoro sia perchè m'interessava dire No allo Sblocca Italia. Sia perchè ritengo incostituzionale le azioni del Governo, giacchè sono nella direzione dell'accentramento e non piuttosto nel senso del decentramento. Si tratta di materie importanti, come la difesa della salute e del territorio ma non solo,  per le quali il confronto con le popolazioni e con le istituzioni locali è determinante. È imprescindibile.  Si tratta di attuare la democrazia.  
Peraltro il sindaco di Viggiano non è un sindaco petroliere, ma è un sindaco vicino alla gente e al territorio. Ai bisogni reali. Ecco perchè ho ritenuto essenziale essere presente a una manifestazione non da poco, che esprime forti tensioni, indiscutibilmente." 

Le trivelle in mare, ma non solo. Tuttavia la manifestazione ha messo in risalto contrasti importanti proprio in seno al movimento che si batte contro la proliferaIone delle trivelle, appunto, non solo in mare. 

"Ciò che mi ha deluso è che nella manifestazione di Policoro c'erano almeno sei o sette gruppi che contestavano tutti e tutto. Gruppi in contrasto tra loro, per giunta. Eppure tutti eravamo d'accordo a dire no a nuove trivellazioni, in mare o in terraferma. Non conta.  
È mai possibile una cosa del genere? Ciò significa che siamo tutti alla mercè di interessi di bottega. E che questa enorme spaccatura, che non ha risparmiato davvero nessuno, appare una mano tesa a chi aspetta che il movimento popolare e istituzionale sia frantumato e inconcludente."

Come si spiega che ai tempi di Scanzano una babele del genere non si verificava? Anzi c'era il massimo della unitá e il più largo impegno, condiviso a tutti i livelli. Per questo vinsero i centomila. 

"Certo, perchè c'era ben più consapevolezza nella gente e nei movimenti. C'era bisogno di fare fronte comune per esorcizzare il pericolo del deposito nazionale di scorie radioattive. E poi lo spirito era diverso. Si lottava contro un solo nemico, non contro tanti nemici, magari a stento individuabili. La gente arrivò preparata, sapeva bene perchè lottava. Ed era estremamente determinata, senza sbandamenti e senza indugi."

Oggi le cose stanno in modo diverso. Ma come finirá questa partita?

"È una battaglia infinita, così l'ho sempre definita e continuo a definirla. Una volta ci dobbiamo difendere dal Governo centrale, una volta dalle istituzioni, e poi dalle  compagnie petrolifere che tentano in tutti i modi di far valere le loro richieste. Poi non c'è accordo tra noi, intendo noi che siamo dall'altra parte. Insomma una babele. Non ci sará un no secco per cui si blocca tutto in un certo lasso di tempo, o magari si raddoppiano le estrazioni di punto in bianco. Prevarrà a volte l'aspetto della sicurezza, a volte l'esigenza di  contribuire alla bolletta energetica nazionale,  a volte l'aspetto occupazionale, come è giá avvenuto. Insomma è una battaglia davvero infinita. Vedremo!"

Nessun commento:

Posta un commento