martedì 26 maggio 2015

COMUNICARE IL PARCO, EVITARE RISCHI PER L'AMBIENTE



L'inquietante vicenda di Cercemaggiore 
lancia un'ombra sulla Basilicata




Piena di voci e di colori la giornata potentina del Parco nazionale dell'Appennino lucano Val d'Agri Lagonegrese. Far conoscere la giovane area protetta alla cittá capoluogo della Basilicata: ecco l'obiettivo nell'ambito di Expo 2015. 
In realtá si è trattato di una sorta di esposizione dei prodotti tipici, in una cornice insolita qual è appunto il centro storico di Potenza. Per giunta il Parco è davvero a due passi dalla cittá, come a portata di mano sono alcune peculiarità, a cominciare dai fagioli e dal formaggio, senza escludere le prelibatezze offerte da Michele Tropiano che ha presentato quanto di meglio il Kiris di Viggiano è in grado di offrire agli ospiti e ai turisti, in genere. Ottima scelta, questa.
La giornata ha inoltre illustrato con dibattiti e tavole rotonde le finalitá dell'area protetta in tema di salvaguardia della natura e di rilancio di quel patrimonio di storia, archeologia e arte di cui il Parco è ricco. Un lavoro supportato da due societá: la ELDAIFP, con Rosa Solimeno organizzatrice e manager dell'azienda, l'altra CK Associati rappresentata da Maria Teresa Merlino, esperta in parchi e comunicazione. Un binomio di tutto rilievo.
Ma il tema di fondo inevitabilmente è stato un altro. Alla vigilia della manifestazione di Potenza il TG2 ha mandato in onda una inchiesta di Donato Placido sulla forte radioattivitá di un pozzo di petrolio dismesso, a Cercemaggiore nel Molise. Per giunta dalle dichiarazioni dell'ex sindaco della cittadina  è emerso che i reflui sarebbero giunti dalla Basilicata e quindi probabilmente reiniettati nel pozzo. Sottolineo probabilmente. Particolare inquietante, se accertato, senza dubbio. 
Radioattivitá di cui non ci si rende conto giacchè nè l'Arpa Molise (l'agenzia per la protezione dell'ambiente) nè le Asl, nè altri organismi, locali o nazionali, sono stati finora in grado di risalire alle cause e di fornire una spiegazione valida della presenza di raggi gamma in una zona delimitata e recintata. Il fenomeno non è in ogni caso da sottovalutare, come non va sottovalutato il ruolo della Basilicata in una ipotetica operazione di conferimento di reflui radioattivi nel vicino Molise. 
A questo punto compete alla magistratura fare piena luce su una vicenda come quella di Cercemaggiore, diventata pericolosa e importante perchè oggetto di una inchiesta del Tg2. Altrimenti sarebbe stata ritenuta cosa di ordinaria amministrazione, da non considerare nemmeno, probabilmente... Siamo a questo nel Bel Paese. 

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