Ilaria Salis incatenata in tribunale
Fa impressione vedere una giovane donna comparire in tribunale con le catene alle mani e i catenacci ai piedi. Orribile.
E infatti è orribile quanto sta accadendo in Ungheria a carico della ragazza italiana Ilaria Salis detenuta da un anno nel silenzio totale per avere aggredito due nazisti, proclamandosi antifascista.
Non so come Ilaria sia riuscita a comparire davanti alle telecamere in quella condizione di sfida totale alla dignità di una persona ammanettata e legata come una bestia. Anzi peggio. Un cane, un toro, un vitello non vengono oltraggiati in questa maniera poiché insorgerebbero le organizzazioni degli animalisti in difesa delle povere bestie.
Ilaria, dunque, al disotto di una bestia senza pudore da parte dei suoi carcerieri che l’hanno mostrata al mondo intero peggio di una schiava del buio Medioevo. Certo, la schiavitù è una condizione dura a morire, non vi è dubbio, anche perché questo stato di cose mostra il trionfo del potere sulla razionalità e non solo sulla modernità.
C’è da augurarsi che l’umanità insorga una buona volta davanti a uno scempio del genere. Non ci sono parole per condannare questa ignominia. Non ci sono aggettivi. C’è soltanto da vergognarsi.
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