venerdì 31 agosto 2018

"QUANDO LA POLITICA DIVENTA UMANA"



Ricevo la lettera, inviata alle redazioni di vari organi di stampa, a firma della mamma di Donato Pio, un ragazzo diversamente abile affidato da tempo alle cure  dell’Aias di Potenza. 
Due anni fa, la signora M.B. si era rivolta al Governatore della Basilicata, Marcello Pittella, per sollecitare misure atte a migliorare la qualità dell’assistenza a favore dei pazienti della struttura, in particolare quella del capoluogo, in modo da corrispondere di più e meglio ai bisogni dei disabili. 
Più che una lettera, un appello accorato al Presidente per evitare che le limitazioni imposte dai bilanci e dai conti economici della sanità potessero accentuare quei drammi familiari che rendono difficile, se non disperata, la vita di chi trascorre le sue giornate cercando di “normalizzare” (mi si consenta il termine) quella di congiunti portatori di patologie non risolvibili. 
Pittella convocò rapidamente una riunione tra familiari e responsabili dell’Asp, l’azienda sanitaria nelle cui competenze rientra appunto l’Aias di Potenza. La questione, diventata delicatissima, fu affrontata con realismo e urgenza, ricorda oggi la mamma di Donato Pio e sottolinea l’impegno personale di Pittella per dare una risposta a  casi umani che esulano dalle divergenze in seno alla politica. Ma anche con senso di solidarietà , quella solidarietà capace di unire in nome di scopi umanitari e non soltanto di interessi di parte.    
Oggi, a distanza di due anni, la lettera della signora diventa il simbolo della politica al servizio della gente e serve a chiarire il ruolo di Marcello Pittella, che in nessuna circostanza ha dimostrato di essere un politico corrotto, insensibile. Tutt’altro. 
Vorrei che la lettera della mamma del disabile facesse il giro non solo delle redazioni ma delle case dei lucani. Di tutti i lucani chiamati a diventare testimoni della buona politica per contrastare i veleni di questa campagna elettorale che si annuncia difficile, aspra e spesso fuorviante. Per non dire ingenerosa e incapace di far riflettere sulle cose vere.

  

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