venerdì 17 agosto 2018

LE "COPPELLE" DEL MORANDI LUCANO



                            
IL PONTE MORANDI SUL RACCORDO POTENZA SICIGNANO 

Ponti e viadotti hanno una loro storia anche in Basilicata. Dal Musmeci, storico esempio di arte ingegneristica e architettonica, alle porte di Potenza, fino ai ponti di Picerno, al viadotto sulla Basentana crollato nel 2011 in prossimità dello svincolo di Calciano, senza escludere ovviamente il famoso Morandi sul raccordo autostradale Potenza Sicignano che negli anni Settanta rappresentò la grande svolta nel campo delle opere pubbliche. 
Le cronache del tempo registrano una serie di interventi dell’ing. Nello Vietro del Genio civile che in vari contatti con la stampa illustrò  il peso “politico” di quell’opera di alto valore tecnologico, riferendosi al grado di modernizzazione nel settore di cui la scelta del Morandi era testimonianza inequivocabile. Le “coppelle”, vale a dire i cavi di acciaio imprigionati nel calcestruzzo, erano la novità assoluta per quel tempo in cui la sfida delle regioni appena iniziata aveva il senso dell’innovazione e del futuro.
Tutti temi che ritornano alla mente dopo la sciagura di Genova destinata a scrivere una pagina buia nel dramma umano di tante famiglie, ma anche di chi oggi governa il Paese. 
Ci sono stati vari esempi, pure in Basilicata, che documentano la fragilità di opere del genere e, in particolare, il concorso di tanti fattori in grado di accentuare l’instabilità di queste importanti strutture. Il vertiginoso aumento dei carichi degli automezzi pesanti si somma a fattori meteorologici, al degrado del cemento armato, all’assenza di una manutenzione costante e, direi, ininterrotta nonché costosissima. Queste le opinioni degli esperti.
C’è poi la polemica sul ruolo dei professionisti privati chiamati in causa per definire situazioni non facili: è il caso del prof. Della Sala che ha progettato e diretto i lavori per il ponte in prossimità di Picerno sul raccordo autostradale dopo il rischio di cedimento di una parte della struttura. 
Certo, il ruolo dei liberi professionisti è fondamentale, non si discute. Ma altrettanto importante la funzione dei tecnici delle amministrazioni locali e, in primo luogo, dell’Anas che dispone tra l’altro di fior di ingegneri, senza dubbio da valorizzare nel loro ruolo. Rispondo così alle critiche avanzate da Andrea Ungaro, libero professionista, intervenuto in uno scambio di punti di vista con l’ing. Giovanni Motta.     


    

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