martedì 21 agosto 2018

COSTA: L'ITALIA E' STANCA DI PIANGERE I MORTI



Il Ministro dell’ambiente, Sergio Costa, ha portato a Civita la solidarietà del Governo, per le vittime del Raganello ed i feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Anche il Presidente della Repubblica e il premier Conte hanno espresso la loro partecipazione, a sottolineare la gravità dell’evento.
Proprio mentre era in corso la visita la Procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per una serie di reati, tra i quali spicca l’omicidio colposo plurimo. Reato che prevede l’arresto di chi avrebbe mancato di predisporre le necessarie misure per impedire che una escursione, considerata non protetta, potesse tradursi in una tragedia, come del resto è accaduto.
Quantomeno discutibile (per usare un eufemismo) la decisione, giacché esisteva un avviso di allerta meteo che avrebbe dovuto sconsigliare una gita in un luogo visibilmente pericoloso e degno in ogni caso della massima attenzione da parte di chi - purtroppo sono in tanti, ormai da anni - si  avventura tra le gole del Raganello, diventate una moda irresistibile, una sorta di pellegrinaggio obbligato per gli escursionisti degni di questo nome.
Il Pollino, tra i più grandi Parchi nazionali d’Europa con i suoi 200 mila ettari di estensione, ha zone impenetrabili, pericolosissime, alla portata soltanto di escursionisti esperti che sono segnalate peraltro sulle carte dell’IGM e sulle guide turistiche. Spetta a ciascuno valutare il rischio e misurarsi con le proprie attitudini e con il grado di preparazione atletica di cui si dispone.
Anni addietro, un medico pugliese tentò la direttissima per raggiungere la cima del Monte Pollino a 2248 metri s.m., salendo dal Colle Gaudolino. Scivolò e finì in un crepaccio. Per fortuna riportò soltanto delle fratture ma il suo recupero fu problematico per il soccorso alpino e gli uomini della Forestale che riuscirono a raggiungere di notte l’infortunato soltanto dopo ore di ricerche, per giunta con temperature molto basse a causa del ghiaccio. 
Come qualunque montagna degna di rispetto, il massiccio del Pollino non può essere inteso come un gioco da ragazzi, un’avventura destinata comunque a concludersi a lieto fine e con grande divertimento da parte di chi pratica le escursioni. 
C’è da augurarsi che la tragedia del Raganello possa insegnare davvero qualcosa a chi si propone di sfidare la montagna che sa farsi temere. Sia chiaro!

   

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