sabato 18 agosto 2018

IL VIADOTTO SALVATO


                          

LA FRANTUMAZIONE DEI SOSTEGNI CORROSI (R. De Rosa )
                    
Estate 2015. Una grande impresa di Padova interviene d’urgenza su un viadotto dell’arteria che collega il raccordo autostradale Potenza Sicignano alla fondovalle dell’Agri. Il viadotto, tra i più lunghi e alti del Meridione, si era spostato di ben trenta centimetri a causa del degrado degli appoggi in calcestruzzo che reggevano le campate: il rischio era l’instabilità con tutte le possibili conseguenze, non escluso il crollo. La causa? A parere dei tecnici l’assenza di manutenzione e la forte corrosione di parti vitali della struttura causata dallo spargimento di notevoli quantitativi di sale d’inverno, in caso di ghiaccio o di nevicate.  
Questa foto documenta il febbrile lavoro di frantumazione dei sostegni logorati, con l’impiego di potenti martelli pneumatici e con un rumore assordante. Una decina gli operai impiegati con la supervisione periodica di un tecnico dell’Anas (compartimento della Basilicata) e di un capo cantiere incaricato di verificare l’andamento quotidiano delle operazioni. 
Lavoro pesantissimo e addirittura ai limiti delle possibilità umane, eseguito in un periodo di forte caldo, oltre 35 gradi, dalle sette del mattino fino alle 19 circa di ogni giorno. Clamoroso il sollevamento delle intere campate del ponte con l’impiego di pistoni idraulici governati da centrali computerizzate che l’impresa di Padova aveva messo a disposizione per il completamento del lavoro.   
La Regione Basilicata seguì per l’intero periodo le operazioni, d’intesa con i tecnici delle infrastrutture e con i sindaci dei centri interessati dal viadotto che addirittura erano in ansia per conoscere l’esito del complesso intervento. Grande attesa, dunque, mentre il governo regionale auspicava una sollecita conclusione e, soprattutto, un risultato positivo dopo l’esperienza del ponte sul raccordo autostradale in prossimità di Vietri di Potenza.  L’Anas aveva affidato la progettazione di una nuova opera e la direzione dei lavori al prof. Della Sala di Unibas, considerato il guru dei ponti, un esperto di altissimo livello che si è espresso anche in occasione del disastro di Genova. 
La Regione continua a monitorare le molteplici vicende dei viadotti lucani, intervenendo con finanziamenti nei confronti di Anas, e con contatti a vari livelli, per migliorare il ruolo dell’Ente sul territorio. Scelta senza precedenti, almeno nei decenni scorsi, di cui bisogna dare atto al Presidente Pittella che  da sempre ha ravvisato l’importanza di un proficuo rapporto Regione Strade Anas sia per la sicurezza dei collegamenti che per l’efficienza degli stessi, un obiettivo prioritario per una crescita equilibrata e possibile. Non solo per ragioni legate allo sviluppo delle potenzialità del turismo.

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