sabato 4 agosto 2018

CONFINI PIU' AMPI PER L'APPENNINO




         MANDRIE DI CAVALLI SUL MONTE RAPARO  - Rocco De Rosa 

                                        

Estate 2018 nei parchi. Numerosi contatti in corso con organizzazioni turistiche e operatori del settore da parte dei vertici dell’Appennino lucano. Molti gli  impegni, quasi una sfida anche nei confronti delle istituzioni chiamate a dar vita a una proficua collaborazione con l’area protetta alle prese con seri problemi non solo di presenza sul territorio, quanto di valorizzazione dell’esistente e di rilancio delle sue peculiarità. 
Il percorso è infatti complesso e articolato. Il Parco nazionale ha  caratteristiche importanti da difendere (archeologia, paesaggi, alte quote) mentre sono in corso operazioni di salvaguardia da portare a compimento in uno scenario di crescita  che spinge lo sguardo verso il mare, come se volesse evitare l’isolamento e promuovere una operazione di tutela ambientale di ampio respiro con ricadute sullo sviluppo e la qualità dell’occupazione. 
Ambiente e lavoro si coniugano, in un’ottica di compatibilità positiva, sostiene da tempo Francesco Pietrantuono responsabile del settore in Basilicata.  
Si lavora intanto alla organizzazione di un convegno nazionale dedicato alla presenza delle orchidee selvatiche, fiore all’occhiello della biodiversità dell’Appennino quanto mai apprezzata. 
Il convegno, previsto per la prossima primavera, è una svolta strategica per l’interesse scientifico che richiama: studiosi della materia giungeranno in Basilicata anche dall’estero, secondo quanto previsto dagli organizzatori mentre si rafforza l’idea di Basilicata - Matera 2019 che dovrà aprire nuove possibilità d’intervento in un settore, la cultura del territorio, in fase di affermazione. I parchi e le aree protette in generale fanno parte di quel bagaglio di offerta natura che la Basilicata intende trasformare in un valore aggiunto di grande importanza, sottolinea Antonella Logiurato  dell’Ufficio Parchi, la struttura che continua a dare un impulso al capitolo Rete Natura 2000. 
L’Appennino lucano punta a estendere i suoi confini, secondo una logica in grado di valorizzare le realtà limitrofe rispetto all’attuale perimetro. Di qui Maratea e, più in generale,  le ultime propaggini della zona Sud. 

In questa ottica l’area marina protetta riveste un ruolo di primo piano per la difesa dell’ambiente marino e per il valore aggiunto dai riflessi inevitabili anche sulle aree interne. C’è intanto da sperare nel superamento di qualunque contrapposizione che avrebbe un peso fortemente negativo senza produrre alcun effetto apprezzabile, a tutto danno dei risultati.    

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