giovedì 19 maggio 2016

IL PONTE DEL FUTURO

                       
 
          Sasso - Operazioni di posa dei cavi per il ponte tibetano


Quali scelte, quali innovazioni, quali strategie sono necessarie per far "prendere il volo" a un piccolo centro dell'Appennino, come Sasso di Castalda, a venti minuti da Potenza? Il sindaco della cittadina, minuscola ma bella fino all'incredibile, ha pensato subito a un ponte tibetano che riuscisse ad attrarre l'attenzione dei turisti mettendo in sesto un'economia che da silvopastorale si è trovata ad un tratto a fare i conti con una modernizzazione non facile. Tutt'altro.
Il ponte ha comportato finanziamenti, con adeguati flussi di denaro e un impegno a mettere in piedi anche l'aspetto della comunicazione, fino a ieri praticamente sconosciuta a Sasso dove l'illustre figlio, don Giuseppe De Luca, comunicava con i suoi amici con lettere e cartoline sperando che si potessero rendere promotori di quel passaparola per fare affluire gente in paese, disposta a lasciarsi catturare dalle sorgenti purissime di Fossa Cupa e dall'austeritá delle vette come il Pierfaone, il San Michele o l'Arioso.   
Un elicottero di una impresa campana, con una serie di manovre complicate, ha provveduto a stendere i cavi per completare l'ardua opera preliminare per il tibetano, la nuova creatura che Rocco Perrone, sindaco e medico, attende insieme ai suoi familiari e a tanti concittadini con grande ansia. 
Il cinque luglio sará un grande giorno, commentano entusiasti ma un po' increduli gli abitanti: la data, a quanto si sa, dovrebbe essere quella giusta per l'inaugurazione della formidabile struttura turistica che molti non riescono ancora a immaginare, alla quale si attribuisce la funzione di un cambiamento radicale nel modo di fare turismo, trekking d'alta quota, visite guidate. Ma anche nel modo di amare Sasso.
Il Palazzo De Luca diventerá un custode del passato. Gli altri edifici, come la dimora del conte Gabriele Gaetani D'Aragona, insigne economista, o palazzi d'epoca in cui hanno abitato varie personalitá saranno d'ora in poi, al cospetto del ponte, pura routine, non certo da disprezzare, mentre Sasso si appresta a fare dell'assistenza a giovani e anziani un altro capitolo della sua presenza nel Parco nazionale. Ma questo è davvero un altro capitolo. 
Sasso Castalda oggi, con il suo dinamismo, è la risposta al petrolio e ai problemi che le estrazioni di greggio comportano, mentre nel silenzio dei media avanza l'inchiesta della Procura potentina.
Il rombo dell'elicottero ha portato frattanto una ventata di aria nuova con un cielo di un azzurro marcato ma con nuvoloni grigi. Tanti visi all'insù, tutti in ogni caso compiaciuti. Molta attesa, mentre in un ristorante tipico del luogo l'accento piemontese delle maestranze ed il loro abbigliamento da montagna, inusuale da queste parti, erano il segno di qualcosa di  nuovo alle porte.
Entusiasta, come accennavo, Rocco Perrone. Un altro Rocco, di origini di Sasso, è Rocco Antony Petrone, noto in America alla Nasa.  
Insomma, un passato di tutto riguardo che il ponte cercherá di non far dimenticare. Anzi di richiamare alla memoria di tutti.

Nessun commento:

Posta un commento