domenica 8 maggio 2016

CASA SOLLIEVO, SESSANT'ANNI FA

                                  
            Il sessantesimo di Casa Sollievo (foto Uff. Stampa C.S.S.)


Un bellissimo mattino di quel maggio 1956: Casa Sollievo della Sofferenza, a San Giovanni Rotondo, diventava realtá concreta sotto gli occhi di tutti. Un dono di caritá, fede e amore per il prossimo che Padre Pio volle fare all'umanitá  lacerata dall'odio e distrutta dalle guerre.
Una folla di scienziati, medici, professori universitari, molti dei quali giunti anche dall'estero, fece da sfondo alla solenne celebrazione che servì a ringraziare il Signore Gesù Cristo per quell'opera nata dal nulla.  Ma immensa e grandiosa, piena di luce e di uno splendore senza paragoni. Quello splendore che si avverte camminando lungo i corridoi e vedendo impressa ovunque la santità del suo fondatore.
A San Giovanni non c'erano ancora le strade; il piccolo centro del Gargano sembrava essere quasi invisibile a chi lo cercava con lo sguardo mentre ci si avvicinava, nascosto dai boschi e dalle foreste che lo sovrastano ancora oggi. Foreste selvagge come San Francesco la aveva viste, in occasione della sua visita nella terra contesa da Satana e difesa da San Michele Arcangelo. 
Da quel momento il Sollievo della sofferenza umana divenne motivo di fede e autentica occasione per predicare ancora di più il Vangelo. Per lanciare agli uomini un messaggio di vera speranza e di caritá cristiana che non conosce limiti.
Sul piazzale di Casa Sollievo risuonano eterne, ancora oggi, le parole dell'umile figlio di Pietrelcina. Il Santo del nostro tempo.
Nessun ringraziamento ai potenti, nessun elogio alla politica, nè alle istituzioni. Ma un grande, enorme riconoscimento alla Divina Provvidenza che aveva reso possibile un'opera addirittura inimmaginabile dalle povere menti umane. 
"Signori e fratelli in Cristo, la Casa Sollievo della Sofferenza è al completo." E ancora: "Questa è la creatura che la Provvidenza, aiutata da voi, ha creato; ve la presento. Ammiratela e benedite insieme a me il Signore Iddio."
Un discorso di pochi minuti. Ma pieno di quell'apostolato che lo stesso Padre definisce  "di sollievo della sofferenza umana." Un apostolato destinato a proseguire nel tempo con i Gruppi di preghiera, momenti di divulgazione del pensiero di Padre Pio, e con la testimonianza di migliaia e migliaia di persone umili e di cervelli eletti. Un vero miracolo.
Impareggiabile, inoltre, la definizione dell'ospedale: "Luogo di preghiera e di scienza dove il genere umano si ritrovi in Cristo Crocifisso come un solo gregge con un solo pastore".
E poi, ad un tratto, con l'immancabile slancio proprio del temperamento del Padre, un incitamento. "Avanti in umiltá di spirito e col cuore in alto. Il Signore benedica chi ha lavorato e lavora e chi lavorerá per questa Casa e rimuneri a mille e mille doppi in questa vita tutti voi e le vostre famiglie, e con la gioia eterna nell'altra." 
Un tripudio di colori, di luci. Una gioia immensa accompagnò quel giorno il coronamento del pensiero di Padre Pio che vedeva nell'Ospedale la creatura voluta da Dio.
Non un centro di studio e di ricerca soltanto. Ma un grande ospedale in cui si riflette il cammino dell'umanitá verso la salvezza. Disegno strategico. Punto di riferimento per una preghiera destinata  ad arrivare alla  mente e al cuore di Dio Padre. 
Oggi Casa Sollievo è davvero un universo. Non solo le cure mediche ma gli ambienti, le corsie, le sale operatorie, i centri di ricerca, i letti dei pazienti sono un tutt'uno di quell'opera attraverso la quale Padre Pio continua a mostrare il suo vero volto di mediatore tra il Cristo Risorto e l'umanitá del nostro tempo.

Nessun commento:

Posta un commento