sabato 23 aprile 2016

VIGGIANO, IL POTERE DEL PETROLIO



                            

                     Amedeo Cicala, Sindaco di Viggiano (foto R. De Rosa)

180 mila euro, tempo fa, andarono in un solo anno all'istituto comprensivo di Viggiano, grazie all'incasso delle royalties del petrolio. Per raggiungere quali obiettivi? Difficile dirlo. A parte l'acquisto di computer nuovi  di ultima generazione e un certo contributo alle gite scolastiche, a quanto è dato sapere, quei soldi non hanno avuto altro impiego.
Si trattava in ogni caso di pochi spiccioli, a fronte di una enorme massa di denaro accumulata nel corso degli anni, in seguito appunto all'aumento progressivo delle estrazioni di greggio, e delle corrispondenti royalties, che hanno fatto di Viggiano la vera capitale del petrolio, non solo lucana, ora arcinota a livello nazionale e internazionale in seguito all'inchiesta della magistratura sui vari aspetti di una questione complicata e difficile da mettere a fuoco, nonostante i vari incidenti che si sono verificati con emissioni di gas e deflagrazioni avvertite a distanza.
Oggi Viggiano è una cittadina letteralmente trasformata nella mentalitá, nel costume della gente, nel modo di essere: wi-fi per tutti gratis e anche per gli ospiti che circolano nel centro abitato dove si trovano locali di buon livello sia di abbigliamento che bar e pasticcerie.  A poca distanza un albergo ristorante fa affari d'oro grazie alla clientela indotta dal petrolio. 
Finanche un ottimo forno sforna una buona varietá di prodotti raffinati, degni dei migliori palati di buongustai di classe. I rustici di Pasqua e le frittelle di Capodanno rappresentavano una consuetudine delle famiglie fino a qualche tempo addietro, che altro non potevano permettersi. Nè probabilmente desideravano.
Venti  anni fa la cittá dell'arpa era tutt'altra cosa rispetto a oggi. La gente viveva alla buona e solo pochi professionisti emergevano. Ma questo non è certo un dato negativo, per quanto Viggiano non riesca oggi a dare risposte minime ai tanti problemi della valle, in veste appunto di centro pilota delle attivitá estrattive. Nonostante la sua buona volontá, il sindaco, l'avv. Amedeo Cicala, nei vari colloqui con privati cittadini e organizzazioni, non assicura proprio nulla in termini di occupazione e di sviluppo dell'area. Certo, il Comune non è un ufficio di collocamento, per quanto rappresenti oggi uno snodo importante per l'economia del comprensorio petrolifero. L'amministrazione locale non è nemmeno l'assessorato regionale alle politiche di sviluppo, ma ha un potere dieci, cento volte superiore essendo un importante presidio, con cui, si voglia o no, Eni e indotto sono costretti a confrontarsi giorno per giorno. Tutto ciò a vantaggio del prestigio personale del primo cittadino, del suo staff, e della istituzione che presiede. Non vi è dubbio.
C'è intanto chi sostiene che la "rovina" di Viggiano è proprio la gran mole di quattrini in circolazione. Cosa voglia dire un'affermazione del genere, non é facile comprenderlo anche se forse ognuno riuscirá a dare una spiegazione, ma è in ogni caso una spiegazione soggettiva, un'ipotesi personale. Sarà utile chiedere a chi sostiene questa tesi (non si tratta ad ogni modo di voci di corridoio né di fonti insignificanti) cosa un'affermazione del genere voglia in concreto significare.
Sono cambiate anche le abitudini della gente: conferire con Cicala non è facile. Ottenere una risposta ad una telefonata sul suo cellulare, meno che mai, quando fino a ieri era il primo a dare segnalazioni e indirizzi per affrontare i nodi delle trivellazioni del territorio. 
Senza dubbio il primo cittadino non si può dire che abbia taciuto nelle varie emergenze. Che sono state tante. Ed ora si trova tra l'incudine e il martello. Da un lato l'azione incalzante della magistratura, dall'altro la necessitá di fronteggiare l'onda nera della cassa integrazione che l'Eni ritiene sia l'unica strada praticabile permanendo il sequestro di alcuni settori del centro olio e di Costa Molina due, il pozzo di reiniezione a Montemurro.
Certo, il sindaco Cicala non vive giorni tranquilli per quanto sia politicamente supportato nella sua azione da personalitá di spicco delle istituzioni che non lo fanno sentire solo. Un'azione importante e forte da parte di Viggiano, per sbloccare la crisi e non solo nel momento attuale, appare senz'altro auspicabile. La cittá capitale del petrolio, che si accinge per giunta ad accogliere Papa Francesco, deve essere capitale fino in fondo. Altrimenti il suo ruolo rischia di essere un ruolo a metá, senza effetti apprezzabili

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