mercoledì 20 aprile 2016

PETROLIO: LAVORO, SVILUPPO E DIFESA DELL'AMBIENTE SONO INCONCILIABILI?



                             
                  Il Centro olio di Viggiano (Foto R. De Rosa)


Inevitabilmente l'inchiesta sul petrolio e le presunte violazioni delle norme di legge finiscono per ripercuotersi sul lavoro. Si ferma, anche se in parte, il centro olio di Viggiano. Incontri in Confindustria e assemblee sollecitano un "ritorno alla normalitá". Anche Gabriele Di Mauro, storico amministratore lucano ed esponente socialista di spicco, fa notare su Fb che Renzi intervenendo in Senato ha parlato della Cassa integrazione nella valle del petrolio. 
Mai la Basilicata sarebbe stata oggetto di tanto clamore mediatico se non ci fosse stata l'inchiesta della magistratura: è la prima delle constatazioni da fare. Se si esclude Matera 2019, il silenzio e l'anonimato che accompagnano da sempre questa terra s'interrompono solo in caso di sciagure o di eventi destinati ad avere risvolti negativi. Sembra un segno del destino! 
Nessuno mai ha parlato ad esempio del prestigioso centro materano di Geodesia spaziale, sulla murgia tra Puglia e Basilicata, che lancia segnali alle radiostelle e fa ricerca di alto profilo. Una delle tante omissioni che si ripetono, purtroppo.
L'inchiesta della magistratura di Potenza (cittá anch'essa anonima fino all'incredibile) pone ora il problema dei problemi: se cioè lavoro ed economia sono davvero inconciliabili. Non solo: si tratta di verificare se non poteva e doveva esserci nei decenni scorsi un'attenzione particolare alla integrità del territorio soggetto alle estrazioni di greggio. 
La Basilicata è il primo giacimento in terra ferma di petrolio in Europa, ma nessuno ne parla, e tutti fingono di non sapere. Dunque, avrebbe meritato davvero misure straordinarie per dare garanzie e certezze all'ambiente e alla salute degli abitanti, anzitutto, prima degli interessi delle compagnie petrolifere, impegnate ovviamente a far presto per estrarre l'oro nero e mettere al sicuro i profitti. A proposito, quanto petrolio è stato estratto finora dal sottosuolo della Basilicata e quali sono stati gli utili veri, non presunti? Non lo sapremo mai.
A parlare oggi di salute e ambiente sono in tanti, tutti costretti a farlo per non perdere il treno del consenso non solo sul piano locale, ma in campo nazionale.
Il tema della cassa integrazione in Val d'Agri si pone oggi sempre di più in modo incalzante come l'antidoto a qualunque inchiesta determinata ad andare al fondo delle cose e a capire quali possibili violazioni di legge ci sono state finora per anni e anni. Non una volta sola.
La magistratura deve seguire i suoi percorsi e sarebbe utile che settori dell'opinione pubblica non ostacolassero questo cammino, delicato e difficile insieme. Utile e necessario per il futuro di una terra considerata da sempre terra di conquista, possibile deposito di scorie radioattive e di rifiuti di ogni genere. Terra dalle mille risorse ma incapace di farsi valere a livello nazionale, particolarmente. E di pretendere la giusta considerazione per il suo peso e  le sue vere peculiarità.  

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