domenica 1 novembre 2015

APPENNINO LUCANO, BOTTA E RISPOSTA TRA ANTONIO GIUBILEO E IL PARCO


                               
                 Il Presidente Domenico Totaro a Naturarte (foto R. De Rosa)

"Ho provato tante volte a dire senza mezzi termini che sarebbe necessaria una politica per lo sviluppo vero nel Parco nazionale dell'Appennino lucano. Ma non ho avuto un grande ascolto. Anzi non ho avuto ascolto, posso dire. 
Vorrei che questa realtà che dirigo, come tante altre della zona del Parco, fossero coinvolte direttamente nelle varie attivitá. Non pretendo che il Parco finanzi gli alberghi. Ma che regione, governo e responsabili di questa vasta area protetta possano preoccuparsi di alimentare un turismo di qualità. Che porti gente."
Antonio Giubileo, direttore storico dell'omonima struttura nel cuore dell'Appennino, è del parere che il Parco debba produrre sviluppo e cita un episodio: una comitiva di una settantina di persone, interessate nei giorni scorsi a cimentarsi con la raccolta dei tartufi nell'area sovrastante l'albergo a Rifreddo, per un fatto puramente di  conoscenza di questa attivitá e di svago,  è stata costretta ad andar via in seguito a un diniego a svolgere la ricerca, per quanto per ragioni puramente didattiche. 
Caso emblematico, a parere del Direttore del quattro stelle, inserito a pieno titolo nel perimetro del Parco. 
Nel corso della manifestazione per Naturarte all'Abetina di Laurenzana, condotta da Massimiliano Ossini noto presentatore televisivo, il Presidente del Parco, Domenico Totaro, ha contestato le affermazioni di Giubileo a anzi ha detto che a non essersi presentati agli appuntamenti organizzati dal Parco dell'Appennino lucano sono stati proprio i rappresentanti degli albergatori. Insomma, una specie di muro contro muro. 
Ossini, a sua volta sollecitato dai giornalisti, ha fatto un confronto tra il Parco nazionale dell'Adamello Brenta, al Nord, e l'Appennino che, riconosce, ha avuto tuttavia un buon successo con i vari interventi a Expo appena terminata.
Si apre in ogni caso un capitolo importante: il Parco si trova a sostenere un faccia a faccia molto interessante con il mondo dell'economia, in una regione assetata di occupazione e di una crescita non precaria nè illusoria. E meno che mai affidata al caso. Ma ad una seria programmazione. E chi può negare che sia questa una occasione utile?
Certo, riconoscono i partecipanti al dibattito appena avviato, il domani della Basilicata non potrá dipendere soltanto dalle scelte del Parco che, in ogni caso, si sottolinea, non è affatto marginale nel quadro delle attività di questa terra, primo giacimento in Europa di petrolio in terra ferma. Conosciuta per questo a livello internazionale.
Intanto, Antonio Giubileo come altri suoi colleghi, è lì ad attendere che qualcosa di positivo accada, stanco di promesse andate per lo più in fumo. Almeno finora. 

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