venerdì 20 novembre 2015

COSTRUIRE UN MONDO PER I RAGAZZI


                                
                                      Il violinista



Una sorpresa del tutto imprevista nel mezzo della prima conferenza regionale sull'infanzia e l'adolescenza: un giovanissimo violinista si esibisce e dà subito un saggio della sua grande bravura. Simone Spadino Pippa, protagonista di uno straordinario intermezzo musicale,   conquista la platea dell'auditorium del Museo Provinciale a Potenza che lo applaude con vero entusiasmo.
Il violino di Simone, accompagnato al piano da Antonella Rotundo, la mamma, è  il segnale più forte che la conferenza potesse lanciare non solo ai presenti, quanto a un pubblico davvero numerosissimo che segue l'attivitá di Vincenzo Giuliano, Garante per l'infanzia e l'adolescenza in Basilicata. 
Ore di preparazione, un lavoro senza soste: questo il messaggio di Simone  ai giovani, suoi coetanei.
Lui è giá un maestro con la grande passione che si unisce all'impegno quotidiano e dà la conferma dei traguardi finora raggiunti. Davvero un fenomeno, capace di presentarsi nei teatri e nelle migliori sale, davanti  a un pubblico qualificato ed esigente. 
La conferenza aveva bisogno di Simone per dire cosa significa essere giovani oggi, in un mondo che annulla le distanze e mette ciascuno davanti alla necessità di essere protagonista e autore della sua storia, non solo quella personale. Quanto quella collettiva, la storia della societá.
Ricca di spunti e di proposte la relazione del Garante Giuliano, dopo un lungo anno di impegno che lo ha visto protagonista di proposte e di tante iniziative in favore del mondo dei minori. Quasi a volerlo rivoltare da cima a fondo, facendo luce sulle negatività fino a cercare di correggerle e di superarle con tante proposte, una dopo l'altra. Senza interruzione.
Il tema non è soltanto cosa fare per i giovani. Quanto il clima da costruire, le scelte da indicare come esempio, il lavoro appassionato che dà risposte non illusorie.
Il bisogno di badare al mondo dei giovani: ecco il senso della prima conferenza sull'infanzia e l' adolescenza che vede nell'on. Maria Antezza, in Aurelio Pace e in Luigi Bradascio tre momenti, per quanto distinti, dello stesso impegno. 
La presenza di Giuliano è l'ago della bilancia e il lavoro di chi regge il timone verso nuove rotte.
Ora si apre una fase diversa, in cui quantomeno la politica e le istituzioni, la famiglia e la scuola, debbono svolgere su piani differenti lo stesso ruolo finalizzato a guadagnare il traguardo dei cambiamenti giá in atto e a dare risposte non vaghe. Non occorrono promesse, non servono belle parole. Non c'è posto per le illusioni, in altri termini.
La conferenza è di per sè il segno di tutto questo. Di un mondo in evoluzione che pone problemi inediti, nel rapporto tra vecchio e nuovo, tra passato e presente. E di conseguenza tra genitori e figli considerando che la rivoluzione in atto è il segno di mutamenti ai quali non è consentito sottrarsi.
Nell'intervento di Michele Salata, direttore della pediatria del Bambin Gesù, emerge un dato: anche ciò che avanza ha bisogno di quella umanitá necessaria per curare, per assistere, per educare. In altre parole, per ottenere dei risultati. 


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