domenica 15 novembre 2015

L'UNICEF ALLA CONFERENZA DEL GARANTE PER L'INFANZIA





La prima conferenza sull’Infanzia e l’adolescenza, che si aprirà venerdì mattina 20 novembre a Potenza, è preceduta da un importante convegno sul tema dei migranti. Anzi il convegno costituisce un punto di riferimento obbligato e una traccia che i vari interventi previsti per il dibattito (fin troppo numerosi) non potranno ignorare.
Sulla questione dei migranti, da dire subito, l’attenzione del Garante Giuliano è stata molto elevata sin dai primi passi della sua attività: a maggior ragione cresce ora poiché le varie ondate di sbarchi non fanno altro che alimentare il problema dei bambini non accompagnati, privi di genitori, travolti da mille criticità destinate a non essere minimamente risolte. Positiva dunque la massima attenzione dell’Autorità Garante dell’infanzia e dell’Adolescenza, ma non è l’unico ingrediente necessario.
Per affrontare questo ed altri nodi occorre, tuttavia, non solo una grande attenzione ma una forza politica, una notevole capacità di proposta, un peso non indifferente perché Regione, Governo nazionale, e altri organi assumano decisioni concrete e in tempi rapidi, orientate nel senso di un contributo per avviare a soluzione almeno le grandi questioni sul tappeto.  Altrimenti il tutto rischia di essere mera esercitazione teorica, illustrazione di buoni propositi, al massimo pura disponbilità al dibattito. Il che non sposterebbe di un millimetro lo stato delle cose.
Alla conferenza parteciperà tra gli altri Fausto Taverniti, direttore della Sede Rai per la Basilicata e responsabile dell’Unicef regionale.
Il nodo da sciogliere è proprio questo: Taverniti si impegna a fare avanzare precise istanze politiche in favore della condizione dei minori per dare una sterzata al clima nebuloso che grava sul domani di bambini e ragazzi sbarcati sulle nostre coste? L’Unicef è un organismo internazionale con pieni poteri nei confronti delle politiche da attuare e dei soggetti ai quali compete tutto questo. Sicchè non è fuori luogo auspicare un intervento radicale, opportunamente calibrato in occasione della conferenza stessa, cosa che prometterebbe di diventare il volano per una svolta, addirittura in campo nazionale.
Volendo tradurre questo discorso in termini di assoluta concretezza bisognerebbe che  l’Unicef, d’intesa con il Garante, riuscisse a far valere l’esigenza di adottare una linea più o meno trasparente, per una risposta chiara soprattutto in ordine all’avvio di una fase certa per il destino dei minori catapultati spesso nel buio e nell’incertezza.  
Il ruolo della Basilicata nel delicato scenario dei minori provenienti dall’Africa o da altri Paesi non è marginale. Anzi può diventare addirittura determinante su vasta scala.

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