domenica 30 agosto 2015

BAMBINI ABBANDONATI AL LORO DESTINO



Siamo ormai all'esodo biblico. Migliaia di profughi cercano la strada del domani, quella strada che dovrebbe portarli a conquistare una vita degna di questo nome, superando difficoltá di ogni genere, mentre in paesi come l'Ungheria o l'Inghilterra la chiusura accentua il dramma.
L'emergenza riguarda ora i Balcani anche se l'Italia, e il Mezzogiorno in particolare, continuano a essere una delle frontiere che accolgono un imponente flusso migratorio. 
"Vogliamo vivere" l'appello della famiglia di profughi siriani con tre bambini stremati, che cercano di farsi largo nella barriera di filo spinato eretta a protezione dell'Ungheria.
Una emergenza umanitaria di proporzioni enormi, inimmaginabili fino a ieri, sulla quale aleggia lo spettro della feroce discriminazione dei tempi del nazismo messa in atto per bandire zingari e diversi. Gente con la pelle di altro colore. 
Le lancette della storia sembrano tornare indietro e non di poco, mentre l'Europa si limita a convocare un vertice per il 14 settembre in modo da dare finalmente un minimo di risposte collegiali a questa ondata inarrestabile di migrazioni.
Tra i profughi non si contano i bambini. Spesso bambini soli, non accompagnati che in una delle tante tragedie del mare hanno perduto i genitori. Sono affidati al caso, che spesso è crudele nei loro confronti, giacchè valuta gli aspetti burocratici e politici della loro presenza, senza prendere in considerazione quella umanità di cui nessuno può disfarsi e dalla quale nessuno può sentirsi estraneo.
Ci sono intanto organismi di portata internazionale che farebbero bene a occuparsi di questi bambini soli e affidati all'incertezza di un momento drammatico. Qual è, ad esempio, il ruolo che la potente organizzazione del GVS di Potenza intende svolgere in questo momento? 
Domanda alla quale certo non può sottrarsi l'intero apparato di questo organismo che ha radici internazionali e ha contatti con numerosi paesi africani, in molti casi al centro della emergenza in atto. 
Sarebbe utile che il Presidente del Gruppo Volontariato e solidarietà di Potenza, don Franco Corbo, desse un segnale in un momento così delicato e pieno di interrogativi inquietanti. Il GVS si occupa di adozioni internazionali e dispone perciò di una rete di rapporti che può rivelarsi utile in un fase così delicata e complessa come questa.
Si tratta di svolgere un ruolo nuovo e forse inedito. Ma l'emergenza è talmente vasta da imporre scelte immediate e fuori  da certi canoni tradizionali, altrimenti rischia di diventare totalmente ingovernabile, in uno scenario che si aggrava di giorno in giorno e che promette svolte imprevedibili. 
  

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