giovedì 20 agosto 2015

LETTERA APERTA A VITTORIO COGLIATI DEZZA, PRESIDENTE NAZIONALE DI LEGAMBIENTE



Egregio Presidente, anche quest'anno Goletta verde ha fornito ai giornalisti e all'opinione pubblica dati non proprio rassicuranti sullo stato delle acque marine, lungo le coste italiane. Ben pochi lidi, si sostiene nel rapporto, sono pienamente raccomandabili, giacchè i livelli di colibatteri fecali e di  sostanze tossiche non sempre risultano essere  al di sotto della soglia consentita dalle vigenti leggi. Tutt'altro.
C'era da aspettarselo, considerata la situazione di degrado, piuttosto generalizzato, in cui versano localitá marine e zone di montagna piene di rifiuti, soprattutto a causa degli effetti perversi della crisi. Ma non solo. Di una esasperata mentalitá  consumistica, direi, che non si arrende davanti a nulla.
Sappiamo bene tuttavia quali sono le cause a monte e lei certamente ha tanti motivi in più per essere puntualmente informato e in grado di conoscere nel dettaglio lo stato dell'arte. È questo il suo ruolo e dovrebbe essere questo il suo obiettivo primario. 
Sembra tuttavia che sulle cause alla base del fenomeno inquinamenti sia calato da tempo un silenzio a dir poco inspiegabile. Dopo le solite raffiche di dati, in piena estate, sembra non ci sia negli altri undici mesi dell'anno una ricerca delle responsabilità almeno all'origine degli eventi di maggior rilievo, non solo in Italia. Mi spiego: il fenomeno delle acque marine inquinate dipende anzitutto (o in larga misura) dal cattivo,  per non dire pessimo, funzionamento della rete di depuratori che si sottraggono inspiegabilmente a un controllo quotidiano da parte delle autorità locali preposte ai controlli. Vale a dire dei comuni, non certo per scagionare Arpa e regioni, sia chiaro. Ma tutto questo, nel prosieguo dell'anno, non emerge.
Mi consenta una riflessione, gentile Presidente: smettiamola con i riti ferragostani, le indagini che fanno scena e servono soltanto a mettere in risalto un'attività per buona parte purtroppo abbastanza di facciata e povera di contenuti. 
Che Goletta Verde sia una scelta intelligente, non vi è dubbio. Ma a patto che al giro delle coste faccia seguito un'azione intensa e martellante di tutto rilievo, degna peraltro di una organizzazione che non nasce oggi e che ha al suo interno personalità capaci di affrontare nodi importanti con serietá e competenza. Chi le scrive è un simpatizzante di Legambiente, che ha chiesto la tessera al Presidente regionale per la Basilicata, Marco De Biase.
Non ho mai sentito sottolineare, ritornando al tema, le pesanti responsabilità che riguardano l'iniziativa dei comuni, spesso assente sul versante del funzionamento dei depuratori, per bloccare episodi di inquinamento spesso intollerabili. Non le sembra importante questo aspetto?
Mi consenta, infine, di rivolgerle un invito a visitare la Basilicata, non solo per affrontare  con le strutture di Legambiente i problemi sul tappeto, quanto per dire una parola autorevole sul tema del rapporto ambiente - petrolio, anzi parco nazionale-petrolio, visto che questa regione rappresenta il più grande giacimento di greggio in terra ferma, in Europa. E che il petrolio "convive" con il Parco nazionale, tra i più interessanti del Sud.
Magari, se mi permette, sarebbe utile  a fine  visita che lei organizzasse una conferenza stampa su Goletta e non solo.
In attesa di una disposta le invio i migliori saluti. 
Rocco De Rosa

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