sabato 5 settembre 2015

IL PREMIO ROBERTO MORRIONE


                         
      

Roberto Morrione ha lasciato a tutti noi giornalisti una grande ereditá, di cui bisogna essergli grati. Vale a dire la passione smisurata per il suo mestiere che lo ha condotto sulle strade delle inchieste, degli approfondimenti, degli articoli coraggiosi, dei pezzi montati frugando tra mille immagini per trovare quelle più vere e penetranti. Quelle che dicono la verità a tutti i costi. Il gusto dell'inchiesta.
Oggi il premio a lui intitolato parla del significato della professione e degli obiettivi ai quali bisogna guardare con fiducia ma anche con tanta perseveranza. E con sacrificio personale. Con un coraggio degno di chi si espone in prima linea senza badare ai rischi che corre, ma con la consapevolezza di avere reso un servizio importante alla comunità. Alla gente. Alle persone che sudano e lavorano. Ai giovani, spesso disorientati da un clima non proprio costruttivo.
Mi piace ricordare Roberto ai tempi della riforma della Rai, quando lui a Roma partecipava a tante riunioni, a tanti incontri per un'azienda sottratta al predominio di certa politica e lanciata verso un servizio al paese. 
Roberto era un collega colto e onesto. Soprattutto intelligente e semplice. Chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui non può non confermare questa personale opinione. 
Era legato al Tg1 in modo consapevole e determinato: quando ci parlava del suo impegno e della sua volontà di dare alle lotte politiche uno sbocco, si avvertiva l'onestà intellettuale dell'uomo. Non del giornalista qualunque, legato al potere e alle possibilità che esso può offrire. Ma dell'uomo che si misura con i problemi e le difficoltà del suo tempo.
Ho incontrato Roberto per l'ultima volta alla manifestazione nazionale di Libera contro le mafie a Potenza, proprio nel 2011, l'anno della sua scomparsa. Mi salutò, ricordo, con tanta malinconia, ma con la consapevolezza di avere lavorato con impegno e onestá. Doti non comuni che il Premio a lui dedicato ricorda a ciascuno di noi. Un monito a chi fa questo lavoro. 
L'8 settembre un convegno e un dibattito a Riccione, moderatore  Giorgio Zanchini, percorreranno le tappe del suo lavoro e i punti cardine della sua personalità.   

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