sabato 15 agosto 2015

IL FERRAGOSTO DELLO 0,2



L'alzabandiera all'ambasciata Usa di Cuba rasserena gli animi e dà il senso di un ferragosto diverso all'insegna della distensione internazionale, in un clima che altrove non è certo improntato alla pace. E ciò grazie anche all'azione instancabile di Papa Francesco, al suo stile di vita e alle sue idee. Soprattutto al suo modo di intendere la funzione della Chiesa.
Il mondo sembra avere imboccato il rifiuto delle guerre. Magari! Saremmo tutti più ricchi, più sereni. Più soddisfatti.
Intanto questo 0,2 di crescita del Pil fa parlare di sè, eccome. Economisti e "scienziati" della politica si affannano a sostenere ciascuno la propria tesi: ma lo 0,2 rimane lo 0,2 e non si discute. Così è se vi pare...
Per l'opposizione è una debacle, per la maggioranza un primo risultato positivo. Il tempo dirà come stanno davvero le cose. 
Bisogna intanto ammettere che ci sono nel Sud, nonostante la crisi, aree dotate di grande dinamismo. Proprio in questi giorni la piccola Basilicata fa sentire la sua voce e ricorda all'Italia di essere il primo produttore di greggio in terra ferma in Europa. Per tutta risposta c'è chi pensa alla Basilicata come a qualcosa di simile alla Lucania, ubicata magari in Calabria...non si sa bene. Comunque nel Meridione. 
Bellissimo ferragosto in Puglia, dove le "donne del vino" hanno organizzato una eccezionale manifestazione tra Locorotondo e dintorni per far conoscere questa grande ricchezza ai mercati internazionali e ai vacanzieri in giro per l'Italia. Una iniziativa a tutto campo, come dimostra l'impegno e la presenza di Francesco Lenoci, economista della Cattolica di Milano, l'uomo che ha saputo mettere insieme le produzioni pugliesi ed Expo 2015, considerando l'esposizione internazionale come un veicolo del dinamismo della Puglia. E non solo. Ottima idea. 
Le donne del vino sono instancabili: Marianna Annio, grande produttrice di Gioia del Colle, mi dice che ormai si entra nel vivo di un'attività frenetica.  Altro che riposo.
Il battage pubblicitario di una vasta gamma di prodotti e di attività, con un crescendo del tutto apprezzabile, induce a pensare che sia questa la strada maestra da seguire: non esiste Expo senza il contributo di una periferia intelligente, operosa e dinamica, che da sola costituisce una speranza concreta in un domani diverso. Una periferia capace di farsi valere sul serio. Sia ben chiaro.
In fondo alle notizie dello 0,2 la Puglia risponde indicando non una ma mille possibilità di rivitalizzare l'economia locale, giacchè proprio da questa premessa può derivare la svolta. Una svolta vera fatta di crescita economica e di occupazione stabile e sicura per il futuro. Una crescita non temporanea, nè occasionale in cui la prospettiva di un miglioramento del Pil è affidata anzitutto a una volontá concreta di invertire la rotta. A quanti lavorano e ce la mettono tutta. L'Europa intanto farebbe bene a riflettere.

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