domenica 9 agosto 2015

10 AGOSTO 1910, UN GIORNO DELLA STORIA

PADRE PIO SACERDOTE, INTERVISTA A STEFANO CAMPANELLA

Il 10 agosto del 1910 è un giorno che dalla coscienza di Padre Pio non è mai svanito. Non è mai stato cancellato. Al contrario, rappresenta l'inizio di un lungo cammino di fede e di giustizia, di mediazione quotidiana tra il Cristo risorto e la societá del nostro tempo. La gente di tutti i continenti e di tutte le latitudini.
La vera "rivoluzione" comincia proprio con questa data, quando l'umile frate di Pietrelcina fu ordinato sacerdote con una solenne cerimonia nel duomo di Benevento in cui fu possibile percepire la straordinarietà dell' evento nel quale si riflette la santitá di Padre Pio, ma non solo. Il suo contatto con la realtá umana e materiale, fisica e spirituale insieme. Il suo humus di sacerdote dell'umanitá che lo ha da sempre accompagnato nel percorso terreno e soprannaturale.
Il mondo che lo ha circondato è il primo e più importante campo di sperimentazione della sua essenza.
Per chi non crede è difficile accettare questa impostazione, ma bisognerà dire subito che i fatti e la storia personale di San Pio parlano da soli. Non hanno bisogno di commenti. 
Il più grande miracolo è anzitutto il contatto diretto con migliaia, milioni di persone di tutto il mondo che hanno fatto della sua esistenza la loro ragion d'essere. Il punto di approdo della loro vita. 
Lettere, biglietti, un'infinitá di messaggi ai quali Padre Pio rispondeva incaricando i suoi più stretti "collaboratori" di dare un segnale per fare intendere che quei messaggi erano stati raccolti dalla sua mente. Tra questi uomini, Giuseppe Gusso, padovano, primo direttore sanitario di Casa Sollievo era la persona di fiducia alla quale l'umile cappuccino aveva affidato il compito di seguire Casa Sollievo della Sofferenza, il grande ospedale nato dal senso di caritá verso il prossimo e di fede in Dio.
Padre Pio autore di migliaia di lettere, di tanti scritti, di riflessioni nate dalla sua santitá e diventate per migliaia di persone una guida spirituale insostituibile. 
Intanto per volere di Papa Francesco i resti mortali del Frate saranno esposti nella basilica di San Pietro in occasione del prossimo Giubileo. Ecco come commenta l'evento il direttore di Tele Radio Padre Pio, Stefano Campanella.
"È una felice coincidenza la diffusione della notizia della traslazione del corpo di san Pio da Pietrelcina a Roma a pochi giorni di distanza dall'anniversario della sua ordinazione sacerdotale. L'obiettivo di Papa Francesco è, infatti, di proporre il Cappuccino stigmatizzato come modello di ministro della misericordia del Signore attraverso il sacramento della Riconciliazione, insieme al suo confratello San Leopoldo Mandic, le cui reliquie saranno traslate nella Basilica di San Pietro nello stesso periodo. Dinanzi a questi due santi il Santo Padre invierà mille sacerdoti di tutto il mondo a dispensare in tutto il mondo l'abbraccio misericordioso del perdono divino."
Avvicinare credenti e non credenti al pensiero di Padre Pio mi sembra un'operazione difficile ma importante. Significa far conoscere in fondo la sua vita. La sua essenza. Il suo essere.
"In effetti circolano ancora, anche in libri scritti da autori titolati ma non sempre scrupolosi e scevri da pregiudizi, molte leggende e false notizie sul conto di Padre Pio. Sono certo che avvicinarsi al "vero" Padre Pio, che emerge dal suo Epistolario e dai testi degli studiosi obiettivi, può aiutare i credenti a riscoprire il percorso spirituale per vivere in profondità un rapporto autentico con Dio e i non credenti a comprendere le radici di un umanesimo che capace di incarnarsi nella concreta fattività, sospinta dalla solidarietà, come testimoniano "Casa Sollievo della Sofferenza e tutte le altre opere sociali volute e fatte realizzare dal santo Cappuccino."



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