mercoledì 24 aprile 2013

LA BASILICATA IN PRIMA PAGINA




Si, la Basilicata in prima pagina, anche sulla stampa nazionale,  per un evento certo non insignificante: l'inchiesta sui 170 mila euro che sarebbero finiti nelle tasche di questo o quell'assessore, a titolo di rimborso spese o di buoni carburante. Una vicenda meschina che, se dovesse trovare riscontro nelle carte processuali, finirebbe per dipingere gli amministratori locali o, meglio, alcuni degli amministratori, come un manipolo di profittatori di professione. In buona o in cattiva fede, tutto da vedere ancora. Per fortuna esiste il principio della presunzione di innocenza fino al momento in cui le accuse non saranno passate in giudicato.
La brutta pagina di questa inchiesta racconta, tra l'altro, di persone che sono comparse davanti agli inquirenti e che hanno dovuto giustificare la loro presenza, con relative spese a carico della Regione, in una serie di eventi istituzionali con cui non avevano alcun rapporto. Insomma, come si trovavano i soliti estranei in determinate circostanze (viaggi o missioni) in cui questo o quel titolare di un assessorato, questo o quel consigliere, erano intervenuti per ragioni legate esclusivamente al proprio mandato?
Ma questa, sia chiaro, è solo una faccia della medaglia. L'altro aspetto riguarda le dimissioni di Vito De Filippo al termine di un lungo, interminabile periodo che ha portato al rimpasto nel governo della Basilicata. Anzi ad un uovo governo.
De Filippo, travolto dalla bufera, tiene a sottolineare la sua totale estraneità al tema dei rimborsi e delle fatture. Inevitabile, a questo punto, un giudizio sul suo governo e sulla sua personale capacità di affrontare i nodi complessi della crescita sotto zero di questa terra, ricca di risorse ma povera di lavoro e di sviluppo. Primo produttore di greggio in terra ferma, in Europa, serbatoio di acqua per il Sud con caratteristiche ambientali che da sole potrebbero affermare il primato della Basilicata non solo in un contesto locale. Ma nazionale e addirittura internazionale.
La Basilicata del terzo millennio si trova a fare i conti con uno spopolamento progressivo che l'ha ridotta a un quartiere di Roma o di Napoli. Con grande soddisfazione per chi muove le leve del potere e sarà in grado di fruire indisturbato delle mille opportunità offerte dall'Europa e non solo. Alla faccia di chi è costretto ad emigrare! La Caritas nazionale sostiene addirittura che la Basilicata è tra le regioni del Sud in cui il flagello della povertà si aggira intorno al cinquanta per cento. Un dato drammatico che non determina alcuna scelta importante e risolutiva, in un clima di indifferenza generale.
In ogni caso il nuovo governo regionale è stato varato. Non si tratta di un rimpasto. Al suo posto rimane Marcello Pittella chiamato a gestire le attività produttive e il turismo. Ottima figura di amministratore e di politico dalle mani pulite. Per operazioni di potere, sarà utile ricordarlo, Pittella era stato escluso all'inizio della legislatura da qualunque incarico di governo. Una scelta che sarebbe bene giustificare da parte del governatore della Basilicata.
Ora si guarda a settembre, epoca in cui l'attuale classe dirigente chiederà un consenso agli elettori per continuare ad amministrare e a decidere il destino della Basilicata. C'è da sperare sin da ora che una svolta possa esserci sul serio. Altrimenti il degrado sarebbe inevitabile.         

Nessun commento:

Posta un commento