lunedì 4 marzo 2013

VALTER LAVITOLA, IL LUCANO "PRODIGIO"




Quanti sanno  che Valter Lavitola, ex direttore dell'Avanti e manovratore indiscusso di alcune clamorose vicende italiane, è lucano di Noepoli? Ben pochi, credo. Lo sanno certamente gli abitanti del Pollino che hanno trovato più d'una volta, dietro la porta di casa, Valter  pronto a chiedere voti nelle campagne elettorali all'epoca della prima repubblica, indicando questo o quel personaggio da votare per meriti spesso ignoti. 
Com'è noto il grande Valter ha avuto un ruolo anche nell'ultima vicenda del sen. De Gregorio, destinatario (si sente dire) di una offerta di ben tre milioni di euro quale regalo per la sua scelta "autonoma" di passare al centro destra. In questa circostanza a far da cassiere sarebbe stato appunto lui,  il Valter dei tempi migliori: quelli in cui il giovanotto si permetteva il lusso di trattare a pesci in faccia finanche  il potente Cavaliere, rimbrottandolo come un ragazzino e rivendicando ruoli e riconoscimenti ben precisi. Altro che! E per estorsione, a danno di Berlusconi, è stato condannato a 2 anni e otto mesi di reclusione.
Insomma, l'uomo onnipresente. Il vero "prodigio", un personaggio di tutte le stagioni. Disinvolto, spregiudicato, noncurtante di tutto. Strafottente al massimo.
Al grande Valter arrivò nientemeno che la sbalorditiva direzione del famoso quotidiano socialista l'Avanti, il giornale che fu di Pietro Nenni, di Francesco De Martino, di  Craxi, di Enrico Manca e di tanti e tanti altri socialisti doc. Un giornale acquistato, dice Maria Lavitola sorella di Valter, in una intervista a tutto campo, in cui parla con distacco del fratello e mostra di non condividere nulla della sua linea. Una sola volta lo chiama per nome  e cerca di sottolineare i distinguo, necessari, inevitabili. Assolutamente importanti. 
Società vere o fantasma, prevalentemente in Sud America. Una sorta di impero, vero o falso, è tutto da vedere, diciamo per eccesso di garantismo. Una vita movimentata, fin troppo. Della quale tuttavia non ci si rende conto. Come non ci si rende conto del fatto che il giovane Valter abbia volato sempre molto in alto, al punto da parlare a tu per tu con Silvio. 
Se fosse rimasto a Noepoli Valter Lavitola non avrebbe conosciuto Berlusconi o  De Gregorio. E forse non avrebbe fatto parlare di sè come continua a far parlare. La notorietá, mai come in questo caso, ha un prezzo assai salato. 

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