lunedì 25 febbraio 2013

"MA GLI ELETORI HANNO SEMPRE RAGIONE..."




Il commento, improntato ad amaro realismo, di Pierferdinando Casini è forse l'unica lettura autentica dei risultati (previsti) della consultazione elettorale di questo febbraio con il gelo e la neve.
L'esito delle elezioni ha inevitabilmente un peso assai rilevante in questo paese in cui, se non si cerca a tutti i costi un governo possibile, l'alternativa rimane lo stallo pericolosissimo che fornirebbe una marcia in più ai manovratori della crisi, italiani e stranieri.
L'affermazione di Grillo, anche nella Basilicata del petrolio e delle risorse inutilizzate, non può essere trascurata. Non si tratta solo di una protesta, ma di un monito ad agire, una forte proposta politica di un elettorato trasversale che non accetta  il ristagno e rifiuta l'idea di una instabilitá senza sbocchi a vantaggio del grande capitale finanziario e dei potenti pronti a speculare su tutto. Lo si è visto dall'altalena dei titoli in borsa sin dai primi risultati delle elezioni. 
Allo stato delle cose non c'è posto per difese ad oltranza di rendite di posizione. Rendite che hanno disarcionato molti notabili, convinti di rimanere in sella in tutte le stagioni e con tutti i venti. Anche Fini va a casa e con lui alcuni piccoli e grandi portaborse locali, persuasi della sicurezza della poltrona alla quale ritenevano di essere saldamente ancorati. 
Certo, il protagonista numero uno a questo punto rimane Napolitano chiamato a esplorare con testarda determinazione tutte le ipotesi di dare un governo al Paese che frana. Una bella patata bollente per il Presidente della Repubblica, prima di concedersi il meritato riposo e di congedarsi dalla gente in modo non solo democratico ma assolutamente rispettoso della volontá popolare. 

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