Migliaia di persone nel centro storico di Potenza per protestare contro la riapertura della Trinità dove stamane è stata celebrata la prima messa dall’arcivescovo mons. Ligorio dopo la chiusura della chiesa, in seguito al ritrovamento del cadavere di Elisa Claps nel sottotetto della chiesa.
La Trinità è stata per 17 anni il luogo della sepoltura della studentessa, barbaramente assassinata dal mostro, ora in carcere in Inghilterra.
Una protesta rivelatasi un lungo, interminabile abbraccio alla famiglia di Elisa. Il segno di una solidarietà concreta. Non solo. La dimostrazione che la terribile vicenda non è affatto una storia familiare, ma appartiene ormai alla coscienza collettiva di un popolo che chiede ancora oggi verità e giustizia.
Il caso Claps esplode ovunque in Italia, con indici di gradimento imprevedibili della fiction Per Elisa di cui martedì 7 novembre andrà in onda su Rai Uno l’ultima delle tre puntate che hanno incollato milioni di persone al teleschermo.
Un lavoro di grande pregio, nella storia della televisione in Italia. Riapre oltretutto un capitolo, da tempo colpevolmente chiuso, sulle responsabilità alla base di silenzi e omertà per evitare il coinvolgimento di personaggi intoccabili.
Ora tanto, davvero tanto, è alla luce del sole. Non si comprende perché il caso non possa ritornare nelle aule di giustizia dove molte complicità non risultano affatto chiarite.
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