martedì 1 dicembre 2015

AGRICOLTURA MA NON SOLO NEL PIANO DI SVILUPPO RURALE





                 Conferenza stampa di Luca Braia

L'immagine di un Sud arretrato, con un'agricoltura fatta di miseria e di stenti e, in ogni caso, neppure minimamente competitiva sembra essere cancellata per fortuna dagli eventi che si susseguono proprio in questi giorni.
A conclusione di una intensa fase di interlocuzioni con Bruxelles e con il Governo ė stato varato  il Piano di Sviluppo rurale 2014 - 2020, illustrato in un'affollata conferenza stampa  dal responsabile delle politiche agricole per la Basilicata, Luca Braia.
680 milioni di euro saranno destinati alla crescita del mondo agricolo lucano, allo sviluppo delle produzioni e al tema dei mercati, italiani ed esteri, da conquistare se si vogliono aprire nuovi varchi al settore primario, chiamato oltretutto a dare un apporto prezioso per il superamento della crisi in atto e per la soluzione di tanti altri problemi: in primo luogo la tutela di un ambiente di pregio, con risorse che  un'agricoltura di qualitá può non solo difendere quanto rilanciare nel tempo.
L'intervento di Braia e dei tecnici del Dipartimento non è, tuttavia, limitato al che fare di questa seppur considerevole massa di denaro che affluirá a partire da subito. Ma si riferisce piuttosto anche a ben altro, nel momento in cui avendo alle spalle Expo, Basilicata e Mezzogiorno si trovano coinvolti in un'avventura di portata notevolissima: dare un marchio alla produttività delle campagne, fare in  modo che il settore primario torni a essere tale in tutto e per tutto e che il tema delle risorse disponibili sia realmente avvertito ad un livello italiano ed europeo, quantomeno. 
Del resto la rivitalizzazione di un'agricoltura non inquinata si rifá alle grandi questioni sul tappeto in questi giorni a Parigi nella conferenza sul clima,  e tocca da vicino il dibattito su ambiente, natura ed economia possibile, ma anche compatibile. 
Il nuovo PSR nasce all'insegna del massimo coinvolgimento dei soggetti interessati, nessuno escluso. Senza dubbio. E non sono da intendersi esclusi l'opinione pubblica, i giovani, meno che mai la politica e le istituzioni nella loro complessitá. 
Che ciò rappresenti una sfida è fuori discussione. E che sia un segnale positivo della Basilicata che cambia è altrettanto vero. Sicché non è difficile immaginare che questa regione diventi un volano nel Mezzogiorno, con prerogative ampiamente riconosciute a livello ben più vasto di quello locale, per un dialogo sistematico con il Governo e con Bruxelles su argomenti di carattere generale di fronte ai quali la crescita delle campagne dovrá rivestire una funzione trainante. 
In tal caso  fa molto bene Braia a guardare lontano,  ben oltre i limiti di tempo e di spazio, nel passato imposti da una dimensione localistica probabilmente estranea alle situazioni che si vanno determinando e agli scenari che si delineano. Il denaro produce non solo ricchezza economica, ma una cultura corrispondente al grado di benessere. Guai se non fosse così. 

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