martedì 28 aprile 2015

UN MILIONE DI BAMBINI TRA GLI SFOLLATI DEL NEPAL


                                   


Appello al gruppo GVS di Potenza

Un milione di bambini tra gli sfollati nell'inferno del Nepal. La notizia la si è appresa da Repubblica.it che ha diffuso questo dato raccapricciante, oggetto di una corrispondenza dell'inviato in quella regione, colpita dalle scosse che continuano a susseguirsi senza interruzione da sabato.
Un milione di bambini in cerca di un tetto, di un ricovero. In cerca di cibo. Di acqua. Di un rifugio che possa minimamente assicurare loro di evitare tragedie ancor più gravi: anzitutto quella di essere esposti alle intemperie e di non sapere quando la tragedia finirà. Magari di andare vagando tra le macerie senza una meta.
Immaginiamo lo strazio, la disperazione. La paura. Senza parlare poi della situazione dei più piccoli che hanno perso i genitori e sono rimasti davvero in balia di un destino crudele.
Anche per chi ha memoria, se non diretta, di sciagure di questa portata sembra difficile rintracciare notizie del genere. Il terremoto del Belice, quello del Friuli, quello più vicino del 23 novembre dell'Irpinia e della Basilicata non mi pare abbiano provocato emergenze del genere e disastri umanitari di questa portata.
Siamo di fronte a bambini inermi, indifesi. Chi si occuperà di loro?
Alla vigilia dell'annuale giornata delle adozioni del GVS, il potente gruppo internazionale attivo presso la Parrocchia di sant'Anna a Potenza, sembra legittimo chiedersi perchè non dedicare questa giornata, di solito verso la metà giugno, a un esame concreto e ravvicinato di questa catastrofe umanitaria che coinvolge il mondo intero? Perchè il gruppo dirigente del GVS, a cominciare dal suo presidente, non avvia una serie di contatti in modo da valutare con gli organi della Farnesina la possibilità, per quanto minima, di riuscire a dare un contributo per affrontare un disastro del genere?
Peraltro il Gruppo Volontariato e Solidarietà di Sant'Anna in Basilicata non è certo ininfluente a livello internazionale e, anzi, tramite il suo Presidente, don Franco Corbo, riesce di solito a mobilitare le autorità finanche dei paesi africani, interessate al tema delle adozioni.
Questa vuole essere una proposta diretta anche al Direttore del GVS, la persona incaricata di avviare i contatti con i paesi stranieri, con capi di governo e di stato, per cercare un percorso da seguire nella organizzazione delle adozioni.
La dimensione planetaria del disastro del Nepal impone questa e molte altre riflessioni. Salvare una sola vita, riaccendere il sorriso sul volto di un solobimbo potrà essere un risultato apprezzabile.       

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