giovedì 9 aprile 2015

VINCENZO VERRASTRO: "LA BASILICATA NON HA BISOGNO DI FILOSOFI"



La frase storica del primo Presidente della Regione a confronto con le scelte politiche e gli indirizzi di oggi.

"Primum vivere, deinde philosophari". Prima di tutto vivere, poi semmai filosofare. Ecco perché probabilmente  Verrastro disse no ai filosofi ipoteticamente alla guida della macchina pubblica. Erano tempi in cui era finanche possibile fare disquisizioni amene nell'anticamera della Presidenza del Governo regionale. Cosa che Marcello Pittella non si sognerebbe nemmeno di immaginare nell'attuale clima, con le tende dei licenziati e cassintegrati che sostano in permanenza davanti all'ingresso del massimo ente territoriale. Massimo sotto tutti gli aspetti. 
Certo, oggi la Basilicata ha bisogno di persone capaci di affrontare,  senza condizionamenti e con estrema lucidità, la difficile sfida dello sviluppo ancora inesistente, in una terra ricca di risorse ma insignificante sul piano nazionale, al punto che il premier Renzi non ha esitato a parlare di "comitatini" lucani che stupidamente si opporrebbero al moltiplicarsi delle trivelle.
La frase famosa "non abbiamo bisogno di filosofi" il  Presidente Verrastro  la pronunciò un giorno dell'inverno del 1974, rispondendo a chi gli chiedeva un lavoro e diceva di avere appunto una laurea in Filosofia.
Verrastro, insieme a Emilio Colombo, a Carmelo Azzará, a Vincenzo Marchese (tutti scomparsi ormai) rappresenta oggi, nella estrema confusione del momento, un uomo di tutt'altra stagione della politica. Questo almeno il giudizio di un altro protagonista della politica di ieri e di oggi, quel Domenico De Vivo un caposaldo della vita imprenditoriale  lucana. La saldatura vera e inequivocabile del rapporto tra economia e politica. 
Di questo rapporto De Vivo ha discusso nei giorni scorsi con Lillino Lamorte, storico presidente della Camera di Commercio di Potenza, commentando l'instabilità del momento caratterizzato da figure spesso non facilmente qualificabili, a voler usare un eufemismo. Una politica fatta di paradossi,  di scontri e contrasti inevitabili. Di scelte spesso incomprensibili. Di fughe in avanti alla conquista di posti di potere non è una politica efficace e adeguata in grado di rispondere a bisogni non certo irrilevanti.
Tra i tanti paradossi c'è il paradosso Val d'Agri a conferma di scelte incomprensibili del passato, destinate a pesare irrimediabilmente sul presente. Una valle in cui ai fiumi di petrolio del sottosuolo fa riscontro una dilagante disoccupazione, nonostante i milioni di euro delle royalties profusi ogni anno alla fine del mese di giugno. 
Cosa accade dunque in Val d'Agri? Se per un verso i problemi non accennano ad avviarsi a soluzione, sotto altri aspetti la posizione di Villa d'Agri s'impone. Villa d'Agri cresce, si sviluppa, è appetibile sostiene il sindaco Cantiani, convinto assertore della centralità di questo borgo.
"Oltre allo sviluppo edilizio, alla forte richiesta di alloggi con relativo aumento dei costi di locazione, ci sono due elementi positivi: avere 55 residenti in più in due mesi del 2015 non è irrilevante. C'è poi un incremento costante delle attività dei locali pubblici (bar, ristoranti ecc.) che lo si rileva anche dai quantitativi di rifiuti prodotti.  Questo significa che il centro attrae. Registriamo inoltre un costante spostamento di diverse persone, di tante famiglie, che hanno prima cercato dimora nei centri limitrofi e poi si sono spostati a villa d'Agri. Evidentemente la qualità della vita è diversa: verde pubblico, servizi ecc. 
C'è poi un altro particolare. Molte famiglie che si sono sistemate da decenni a Villa d'Agri provengono da varie regioni. Dalle  Marche, dagli Abruzzi, dalla Puglia. Il che ha contribuito a creare una mentalità più avanzata senza dubbio con riflessi sulla capacità imprenditoriale di molti. Con attività innovative in vari settori. 

Villa d'Agri e Marsicovetere nel Parco dell'Appennino, in una posizione di primo piano. Quali le proposte?  

"Il Parco deve avere una sua funzione. Deve essere quella forza motrice che in termini di turismo eco compatibile, di cultura e di sviluppo deve avere una forza importante. È chiaro che si deve confrontare con altre realtà presenti sul territorio.
Bisogna sottolineare un aspetto di tutto rilievo: il Parco da solo non può fare sviluppo. Come il petrolio da solo non può fare sviluppo. Da sola l'agricoltura non vasta. Bisogna fare sistema. Occorre collaborare tra i vari protagonisti, fermo restando che si tratta di sfide difficili. Ma bisogna creare un meccanismo disposto a interagire con tutte le  realtá presenti sul territorio. Altro che!"

E la Comunità del Parco quali compiti e quali funzioni deve avere? 

"La comunità deve assolvere a un ruolo di iniziativa e di controllo. Non è possibile pensare che tanti provvedimenti sono stati calati dall'alto, senza un confronto serrato. Dobbiamo recuperare terreno,  in un atteggiamento propositivo nei confronti del Parco. Il tavolo di confronto sulle esigenze delle comunità locali è indispensabile. Nonostante gli sforzi di alcuni, parlo del Presidente Totaro, non ci sono stati fatti collegiali importanti. Decisioni condivise di un certo livello. Dobbiamo uscire da una situazione di stallo."

C'è in Val d'Agri la mentalità del parco?

"La mentalità va costruita, giorno per giorno. Va inculcata ai ragazzi nelle scuole, anzitutto. L'istruzione non può avere una funzione di apprendimento mnemonico e libresco. Sarebbe sprecata."

Ci sono poi le royalties, sulle quali il dibattito non si è mai attenuato. Ma sono state davvero utilizzate al meglio? Non sono pochi i dubbi su questo argomento.

"Se le royalties vengono spese male è perché non c'è una politica complessiva della regione per i vari comparti. I comuni si vedono costretti a utilizzare questi fondi per sopperire a varie carenze. 
Ora occorrono interventi comprensoriali per aumentare l'appetibilità dei nostri territori. Lo Stato non può fare tutto. È necessario  l'intervento dei privati. Aspettiamo un salto di qualità da anni, in termini di finanza e di investimenti, che però ancora manca."

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