lunedì 30 marzo 2015

I PARADOSSI DELLA VAL D'AGRI


                                

            Montemurro (Pz)  Pascoli nella zona del petrolio (foto R.De Rosa)

la storia di una cooperativa di produttori di carni, costretti a misurarsi con tante carenze ed enormi assurdità,  mette in evidenza il ruolo trainante dello sviluppo rurale nella valle del petrolio

1966: inizia il lungo percorso di una cooperativa della Val d'Agri, ieri braccio operativo della Centralvalli, emanazione dell'Ente di Riforma agraria, oggi cooperativa "Monticello", una realtà che opera nel campo delle carni con una cinquantina di soci molti dei quali produttori, un fatturato intorno al milione di euro all'anno e cinque punti vendita nella Valle. 
Una cooperativa costretta ad affrontare giorno per giorno incredibili difficoltà ma capace di reggere alle tante traversie e di conquistarsi una nicchia di mercato indispensabile per andare avanti dignitosamente. 
Un esempio di buona gestione, di impegno e competenza, tutti ingredienti per battere la crisi nella Val d'Agri che sembra dominata esclusivamente dal petrolio e dai mille problemi di impatto sull'ambiente legati alla presenza delle trivelle. 
La produzione di carni locali costituisce, oltretutto, un capitolo importante nel quadro della salvaguardia dell'ambiente da minacce di ogni genere, dall'inquinamento delle falde acquifere e da tanti sconvolgimenti sempre in agguato.
La "Monticello" è davvero un caso nel panorama produttivo della Valle. Non solo non dispone di una sede propria, quanto per un semplice incontro con il responsabile dell'Agricoltura della Regione - Michele Ottati - la "Monticello" ha dovuto sborsare il corrispettivo della durata dell'incontro, pari a circa 130 euro. E questo in una regione in cui i convegni e gli incontri si moltiplicano a ritmo frenetico, specie in periodi di elezioni.
"Tutto ciò che riusciamo a realizzare, con sforzi personali e  con enorme fatica, è esclusivamente frutto del nostro lavoro, di quello dei soci, dei dipendenti e spesso delle loro famiglie" commenta  Giuseppe Rosato storico presidente della Monticello e profondo conoscitore dei processi dell'economia della Valle dell'Agri.
Rigorosa la gestione della cooperativa stessa con un capillare controllo della spesa tale da consentire il superamento dei problemi e garantire una efficiente organizzazione della presenza sul mercato.
La "Monticello" avanza, inoltre, proposte precise al Dipartimento Agricoltura della Regione  con una serie di richieste, anzitutto quella di una legge quadro per i vari comparti dello sviluppo rurale, il che consentirebbe di utilizzare al meglio varie forme di finanziamento provenienti da diversi canali, Europa in primo luogo.
Ma c'è poi anche un preciso riferimento all'utilizzo dell'energia, alla modernizzazione della presenza delle aziende nel panorama produttivo delle campagne, finanche all'utilizzo del biogas. Il fotovoltaico sui tetti delle aziende, si fa osservare, rappresenterebbe una svolta significativa e un modo per sancire quell'autonomia di cui tanto si parla.
"Con le  royalties del petrolio - aggiunge Rosato - potremmo senz'altro inserire una marcia in più, quanto alla disponibilità di risorse necessarie per andare avanti dignitosamente. Ma non solo. Soprattutto per essere motore di uno sviluppo programmato e ponderato, lá dove non esiste ancora purtroppo una vera mentalità della cooperazione. Se il mondo cooperativo avanza, risulterà più agevole agli stessi produttori acquisire l'idea che uniti si vince, per giunta in una situazione con tante potenzialità e con risorse derivanti da sforzi individuali, da quella passione per il nostro lavoro che ci induce a sacrificarci ogni giorno. Cosa della quale andiamo orgogliosi, peraltro."

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