mercoledì 25 marzo 2015

IL GARANTE PER L'INFANZIA NELLA BASILICATA DEL NOSTRO TEMPO

POSITIVO BILANCIO DELL'ATTIVITÀ DEL GARANTE  A SEI MESI DALLA NOMINA DEL PROF. VINCENZO GIULIANO. 
IL POPOLO DEI GIOVANI NON È PIÙ SOLO.


Giovani e ragazzi in questa Basilicata del terzo millennio erano, fino a ieri,  in realtà  abbastanza soli. Finanche emarginati. Ma in ogni caso non adeguatamente protagonisti della società del nostro tempo, avida di successi ma avara di quel coinvolgimento dei più deboli e dei meno rappresentati che potesse segnare davvero una svolta. 
La Basilicata ha deciso così di far vita a quella istituzione che lavora ogni giorno in silenzio e serve soprattutto a fornire  delle certezze a chi non le ha. È stata data attuazione al ruolo del Garante per l'infanzia e l'adolescenza, una figura inedita di operatore sociale, culturale e non solo tutto proiettato ad affrontare i vari nodi legati al mondo dei più giovani e alle loro criticità. 
Sono oltre 110 mila tra bambini, ragazzi, giovani di diversa estrazione i piccoli lucani. Persone che interrogano gli adulti, che chiedono al mondo se e come sarà possibile affrontare il loro domani al tempo della scienza e della tecnologia in cui ci sono uomini che trascorrono  mesi e mesi rinchiusi nella navicella spaziale - la Iss - a tanti chilometri dalla piccola Terra.   
Con un lavoro animato dalla passione e alimentato dall'amore per questo mondo pieno di problemi, il prof. Vincenzo Giuliano ha affrontato dal primo giorno un lavoro diverso ed entusiasmante. Ricco di imprevisti. Alla scoperta di una realtà nascosta e spesso indecifrabile. Ma vera, anzi terribilmente vera in cui le attese si caricano spesso di entusiasmo e finiscono per essere, esse stesse, linfa vitale. 
Da sei mesi ad oggi, quello del Garante è stato un faccia a faccia con i problemi, e non  solo con i destinatari  del suo lavoro: il percorso ha avuto inizio con l'avvio dei contatti con i vari responsabili della vita pubblica, delle istituzioni per conoscere, capire e approfondire. 
Poi si è passati ad acquisire gli strumenti necessari, dando priorità assoluta ai grandi temi: scuola, condizione delle famiglie, oltre alla lotta all'alcool, alla droga. Alla prostituzione minorile e allo sfruttamento del corpo dei più giovani senza escludere quel male nascosto e subdolo, ma sempre in agguato, qual è la pedofilia.
Oggi l'interesse si va spostando verso un asse preferenziale e logicamente importante, vale a dire il  rapporto con le associazioni interessate al mondo dei ragazzi e FELLE case famiglia. 
Scopo di questa scelta è di riuscire a dare una impronta ben precisa al lavoro con le sue varie articolazioni. Un lavoro in cui il ruolo di psicologi, esperti a vari livelli ma anche degli operatori non può prescindere dall'indirizzo fornito dal Garante. E quest'ultimo, a sua volta, non può fare a meno di calibrare le sue scelte secondo un'analisi dei bisogni e un orizzonte in cui si riflettono le varie componenti di una realtà assai variegata. Fino a ieri sconosciute o, nella migliore delle ipotesi, valutate non a sufficienza.
Sicché l'appello alle istituzioni appare oggi  inevitabile proprio nel momento in cui la presenza del Garante mette a nudo questioni vecchie e nuove, obiettivi risolti alcuni in parte, altri molto poco. 
Certo, il ruolo dei media e della comunicazione sembra essere, anzi è, determinante in questo. Quella che molti definiscono la "rivoluzione Giuliano" ha bisogno di essere non solo sostenuta, quanto pubblicizzata. Fatta conoscere ai destinatari e alla pubblica opinione, giacché solo in questo modo si può imprimere un'accelerazione costante a quell'insieme di iniziative e di progetti destinati a incidere sulla realtà dei minori. Di tanti ragazzi, figli del disagio, o di tante famiglie abituate a convivere con problemi di un certo peso e spesso di una gravità non piccola.
In questo ambito il rapporto con il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza costituisce la possibilità di un confronto ai massimi livelli, consentendo alle problematiche locali di uscire da un ambito ristretto e di misurarsi con le linee guida adottate in campo nazionale.
Il Garante per l'Infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Giuliano,  chiede intanto alla Regione Basilicata una nuova legge sul "sistema socio educativo integrato dei servizi per la prima infanzia" in modo da dare risposte certe a un settore di estrema importanza e di alto profilo sociale.

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