domenica 8 giugno 2014

BASTA UN CALCIO NEL SEDERE AI CORROTTI?




Ho chiesto ad un noto magistrato di espormi il suo punto di vista in ordine a questo dilagare inarrestabile dei casi di corruzione che in Italia si moltiplicano a vista d'occhio. Come se non bastasse Milano Expo 2015, ci voleva anche Venezia con il Mose e giù di lì una valanga di mazzette e di tangenti, a quanto pare per l'ammontare di un miliardo, che hanno mandato in carcere un intero gruppo di politici,  funzionari, uomini di potere, senza escludere il primo cittadino della splendida Venezia. 
Il Pm non mi ha dato finora alcuna risposta. Conoscendolo bene ritengo che non voglia esprimersi in sedi diverse da quelle delle requisitorie, in cui ogni Pm motiva, dati alla mano, le sue richieste. Oltretutto finirebbe per dire non una ma mille verità su un tema che di volta in volta diventa scottante giacchè mette a rischio le basi stesse di questa società.  Veritá assurde e incredibili. Veritá sconvolgenti. Tenuto conto peraltro che la mia richiesta  era riferita  alla espressione di un giudizio morale, anzitutto, in ordine alla mentalità di chi usa il denaro pubblico come se fosse di sua esclusiva proprietà. Siamo ad una abitudine direi patologica, stando alla valanga di inchieste, da Nord a Sud senza distinzione. 
Da Mario Chiesa ad oggi di tangenti ne sono passate sotto i ponti. Altro che! Il lavoro dell'ottimo Tonino Di Pietro non ha accelerato il ricorso alla illegalità, paradossalmente? Lavorare con mazzette e tangenti implica un rischio. Ecco perchè in fin dei conti "i costi" sono lievitati enormemente.
Immaginare che un'opera gigantesca come il Mose comporti una distribuzione miliardaria di denaro, per mettere a libro paga i vari corrotti e corruttori, non è cosa da nulla soprattutto in una stagione di grande rinnovamento (almeno nelle intenzioni)  non solo della politica, quanto del costume e del malcostume.
Mi chiedo davvero se c'è qualcosa da scrivere di nuovo e di  
diverso su questo mare magnum di corruttela, molto simile alle scene di un film girato su una nave in  cui  penetra da una falla  tanta acqua da mettere a rischio l'incolumità dei passeggeri. Anzi da provocare l'annegamento dei presenti. 
Si tratta  di capire qual è la mentalitá corrente, la logica di chi ricorre abitualmente alla corruzione, di chi la considera davvero parte del sistema e come tale addirittura inevitabile quasi come il sorgere del sole. In Italia siamo a questo. Non vi è dubbio.  Ecco il tema che intendevo sottoporre all'attenzione del Pm. 
Putroppo suscita sentimenti contrastanti e di vario genere il proposito del Presidente del Consiglio, Renzi, di emanare misure straordinarie, di nominare addirittura un magistrato a capo di un pool di esperti, che potesse arginare non solo l'acqua alta nella laguna veneta, quanto l'epidemia di agganci sotto banco, di raccomandazioni super retribuite, di forme imprevedibili del turbine del denaro, legato agli appalti ultra milionari, da parte dei professionisti del malaffare. Una vera scuola di pensiero.
Immagino il senso di impotenza del povero Cantone costretto a toccare con mano l'inefficacia del suo ruolo.  Mentre si discute in ordine agli scenari che si delineano, fiumi di denaro scorrono  sotto il naso del governo e delle varie Authorities ultra competenti in materia...
Credo sia proprio una delusione cocente. E se la corruzione fosse una malattia endemica, come del resto è? E se la proposta di Renzi di prendere a calci nel sedere i corrotti si rivelasse ingenua o, quantomeno, inadeguata? Cosa sarebbe di noi tutti, nessuno escluso? E naturalmente di questo bel Paese?

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