mercoledì 18 settembre 2013

CENTOMILA BAMBINI MALTRATTATI E ABBANDONATI IN ITALIA





Ai trentamila bambini abbandonati in Italia, se ne aggiungono ora i centomila oggetto di maltrattamenti, di mancanza di cure idonee e soprattutto privi di affetto e di amore. Accade in Italia e tutti tacciono. 
La notizia, diffusa dai Giornali radio  Rai e da altre emittenti, suscita allarme e preoccupazione e non può cadere nel silenzio generale, una sorta di complicitá, se non addirittura di assurda connivenza,  per quanto involontaria. Quante cose e quanti atteggiamenti "involontari" finiscono per provocare conseguenze inimmaginabili? Certo, oggi tutta l'attenzione è rivolta alle vicende del Governo, alla Concordia rimessa per fortuna in piedi, al rischio di un aumento dell'Iva. I centomila e i trentamila purtroppo non riguardano  più di tanto, anche se il problema tocca il cuore della società e interessa da vicino le coscienze. 
Inevitabile dunque un appello alle organizzazioni che seguono da vicino l'infanzia dimenticata o abbandonata. Se non oggetto di maltrattamenti, addirittura.
Ritorno sul ruolo del Centro adozioni della comunitá di Sant'Anna a Potenza non certo per battere e ribattere sullo stesso tasto (come alcuni ritengono) ma perchè appare inevitabile un impegno diretto e immediato delle strutture interne ed esterne del Centro stesso, tra i più importanti a livello di Mezzogiorno e non solo. Questa  realtá si avvale di una miriade di contatti a livello internazionale, riferiscono fonti bene informate, ed ha un peso particolarmente significativo in ambito nazionale. Perchè dunque non mettere a disposizione di chi soffre un apparato di tutto rilievo che, in occasione della giornata delle adozioni, si rivela capace di mettere in campo una straordinaria forza propulsiva e una capacitá da non sottovalutare? 
Nessuno chiede la bacchetta magica agli organi dirigenti e al supervisore e ispiratore del Centro, don Franco Corbo. Ma almeno che possa decollare un dibattito, che si apra la strada del confronto e della mediazione in modo da coinvolgere una fitta rete di persone e di organismi interessati al grave problema. 
Ciò non toglie che le adozioni debbano essere perseguite con impegno e determinazione, trattandosi oltretutto di un rimedio al problema dell'infanzia abbandonata. Una giornata di studio e di riflessione, con un convegno sul tema, qualificherebbe  oltretutto l'attività della Comunitá stessa dando prova di un dinamismo commisurato alla posta in gioco: aiutare l'infanzia  a crescere e sottrarre tanti bambini alla cattiveria e alla superficialitá degli adulti.      

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