sabato 29 settembre 2012

LA DROGA: un segno del nostro tempo





Una notte d'estate di qualche anno fa. Verso le due il telefono dell'abitazione di un mio amico cominció a squillare e dall'altro capo un collega lo avvertiva che la figlia, studentessa poco piú che ventenne, era in gravi  condizioni per una dose di droga, forse tagliata male. Forse eccessiva. Il collega si offrí di accompagnarlo  nella cittadina campana dove la ragazza si trovava, per dargli coraggio e forza che non bastano mai in circostanze del genere. Il viaggio fu drammatico. E la scoperta della verità ancor più dura. La giovane donna era morta dopo essere stata prima curata e poi dimessa dall'ospedale in condizioni "normali". La miscela che aveva assunto era stata letale, come accade spesso giacché la droga non perdona e  non consente nemmeno alla medicina di intervenire adeguatamente. 
Una delle tante, amare storie. Storie di morte, appunto, sotto gli occhi di tutti, a tutte le latitudini e in ogni momento.
I carabinieri di Matera hanno messo a segno un altro importante successo proprio in questi giorni, nel corso di una fattiva collaborazione  con gli uomini della forestale. É stata sgominata una banda di  coltivatori  di marijuana: un cerchio composto per ora da poche persone, ma che prometteva di ingrandirsi e di guadagnare terreno in poco tempo. 
Da Matera alla Salerno - Reggio, a Scampia, alla Colombia. Tra gli uomini che piú si sono distinti nel paese sudamericano, un giovane sottufficiale dell'Arma, infiltrato tra i  narcotrafficanti. Il carabiniere, dotato di una particolare esperienza, é riuscito a ottenere ottimi risultati: certo occorrerebbero non uno ma mille di questi uomini per impedire l'ingresso in Italia di ingenti quantitativi di droga. Spesso, purtroppo, lo stato é minoritario. Non ce la fa. Soccombe sotto il peso della malavita. Amara constatazione. Ma é la realtà, voluta e sostenuta dai poteri forti...
Abituati come siamo a essere bombardati da notizie riguardanti il traffico di stupefacenti, in fin dei conti appare difficile dare risalto a qualunque risultato positivo. La droga é all'ordine del giorno. Siamo rassegnati. Ma la lotta ai trafficanti, venditori di morte, non puó e non deve cessare. Faremmo torto non solo alla ragazza morta in una stazione di servizio, ma a tante vittime di questo male incurabile. Segno del nostro tempo.   

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