sabato 8 settembre 2012

LA BASILICATA DEL PETROLIO E NON SOLO

La Basilicata apre con l'Italia un confronto sul suo domani: non è possibile considerare il petrolio come una risorsa senza contropartite. E non è possibile assistere allo spopolamento progressivo di questa terra senza lanciare un messaggio al Paese per una svolta nello sviluppo.
Su questo  tema si è svolta la conferenza stampa del governatore lucano, Vito De Filippo e dell'Assessore all'ambiente della Regione, Vilma Mazzocco dopo che il ministro Passera ha praticamente superato la soglia della consultazione preventiva del territorio per estendere i prelievi di petrolio in qualunque zona del Paese. E ciò sulla base di una normativa già varata dai precedenti governi sulla quale, tuttavia, è possibile discutere. Anzi deve essere possibile ragionare.
“Il mio ruolo m'impone di salvaguardare l'ambiente e la salute dei cittadini” ha precisato la Mazzocco aprendo un capitolo importante nella vita istituzionale e per dire no a ulteriori possibilità di aumentare le estrazioni in modo generalizzato, in tutto il territorio lucano.
Parte dunque il confronto Basilicata – Italia, in un momento interlocutorio e in una fase di estrema delicatezza e complessità. Non vi è dubbio. Anzi c'è da augurarsi che ciò avvenga.
Il primo produttore di petrolio in terra ferma, a livello europeo, mostra una precisa volontà di far valere il suo ruolo all'interno di un dibattito che abbia come specifico riferimento non solo il petrolio, quanto gli scenari degli investimenti e dello sviluppo produttivo. Un futuro diverso che faccia uscire dalla crisi questa terra logorata da una industrializzazione fantasma e dal male eterno della disoccupazione soprattutto giovanile.
“La Basilicata non può essere solo petrolio” ha sottolineato De Filippo. Bene, se questo può significare un cambio di marcia per un prossimo futuro allora vuol dire che la conferenza stampa ha rappresentato una pietra miliare. Altrimenti siamo ad un momento di stallo che rischia di ripercuotersi sulle scelte per l'immediato e per un futuro non lontano.
Sullo sfondo un dibattito tra le forze politiche che rischia francamente di non dare il giusto peso alle questioni emerse. Contrapposizioni, divergenze di vedute, adesioni tiepide, pareri spesso discordanti, come avviene in democrazia. D'accordo. Ma qual è il punto focale del discorso? Impedire che si estragga il petrolio o, piuttosto, chiedere a gran voce quelle garanzie indispensabili per mettere insieme salvaguardia dell'ambiente e della salute con uno sviluppo possibile. O, per dir meglio, compatibile.                

Nessun commento:

Posta un commento