domenica 2 settembre 2012

IN RICORDO DI NICOLA PACE

Nicola Pace ci ha lasciati. Non dimenticheremo  quel tratto signorile, rispettoso degli altri, il senso di una società giusta, aperta e pronta a tendere la mano ai piú deboli. Ma non solo. Quella visione della famiglia e del Sud, della sua Basilicata, che ha portato sempre con sé. Sottolineo sempre.
Scrivere della scomparsa di un amico importante é difficile. Non trovi le parole. Ti si stringe il cuore. Pensi al tempo che potevi dedicargli e non lo hai fatto, rinunciando magari ad apprendere tanto dai suoi ragionamenti colti e dal suo stile raffinato di magistrato capace di immergersi in discussioni che ti facevano sempre riflettere.
Tanti ricordi stanno lí a tormentarti. Inevitabilmente. Nel caso di Nicola l'amore per la montagna di Avigliano, il piacere di sentirsi vicino agli amici, accanto alla famiglia, amato e stimato. E poi le sere di fine anno, davanti al camino con un bel fuoco sempre vivo. Era quello il punto di partenza per tante riflessioni che mettevano insieme, molto spesso, la politica con il diritto.  La giustizia con i filoni eterni del nucleare e dell'ambiente. Si perché Nicola badava  sempre a non trascurare la casa comune, la terra di tutti spesso minacciata da quel maledetto groviglio di affari e politica, mai scongiurato. Tutt'altro. E non a caso ai suoi funerali hanno partecipato gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, della Basilicata e di Brescia, ai quali Pace affidava di volta in volta il compito di vigilare sui traffici di rifiuti e sul nucleare. E c'era anche chi accompagnó Nicola nel suo viaggio al Quirinale per illustrare uno per uno, al Presidente della Repubblica, i rischi rappresentati dalla Trisaia di Rotondella. Un evento del tutto inconsueto per un Procuratore della Repubblica.
Quei rischi che non gli consentivano di dormire sonni tranquilli.
Mi  fa piacere ricordare la forza delle sue idee, sostenute con entusiasmo per non farle mai cadere nella routine e nell'indifferenza. E mi piace ricordare l'entusiasmo per Trieste, città italianissima, che lo aveva accolto quando andò via da Matera.
Ora sulla sua vita é calato il sipario, come la natura umana vuole per tutti. Ma il sipario non calerà mai sulla sua figura che ricordiamo oggi commossi mentre le campane di Filiano scandiscono l'ultimo saluto ad un figlio importante.  Che il Signore lo abbia tra gli eletti, nella luce eterna. Ciao Nicola!

Nessun commento:

Posta un commento