Il cardinale Zuppi
Un messaggio al popolo di Maria, ma non solo. Alle migliaia di persone che cercano la pace e non la trovano, a chi vive la solitudine del nostro tempo.
L’omelia del Presidente della CEI in occasione della festa di Viggiano ha scosso un po’ tutti per la forza delle parole e la profondità dei pensieri che collocano al centro l’amore per la Vergine e il bisogno, mai soddisfatto, di pace nelle coscienze e tra i popoli logorati dalle guerre.
“Donare la luce dell’amore specialmente a chi è povero nella sofferenza”. “La Madonna nera ci aiuta a non cedere allo scoraggiamento.” Concetti fondamentali nella vita di una società civile, non solo di una comunità composta da credenti, ma nella società fatta di laici.
“Un mondo di tanta solitudine e di tanta violenza” aggiunge il cardinale in un giorno luminoso in cui l’enorme folla di fedeli, giunti in Basilicata anche dall’estero per un omaggio a Maria, tocca con mano il senso della fede in grado di unire e di accomunare in un progetto forse mai sperimentato.
“Le tante ferite dell’anima che aspettano uno spiraglio di luce” altra riflessione di Zuppi, vera, accorata come un appello a non abbandonare il richiamo alla fratellanza e alla solidarietà in questo mondo in cui lotte, contrapposizioni cruente, contrasti insanabili sembrano prevalere all’infinito, anzi prevalgono.
“Pensiamo alle vittime di tutte le guerre” “Disarmiamo i nostri cuori per disarmare il mondo.”
“Vorrei che da Viggiano salga una grande invocazione di pace” aggiunge il cardinale trasformando la giornata dalla festa in onore di Maria in una occasione che faccia affermare la necessità di un messaggio al mondo, proprio mentre notizie atroci continuano a giungere dai tanti fronti di guerra, troppi e assurdi.

Nessun commento:
Posta un commento